Parigi, segna il passo la grande riforma tv
Parigi, segna il passo la grande riforma tv Parigi, segna il passo la grande riforma tv (I contrasti nel centro-destra fanno per ora il gioco di Berlusconi) PARIGI — La rivoluzione televisiva di Leotard ha dovuto abbandonare una delle sue barricate. La «dna» non sarà spenta. Almeno non per effetto della legge di riforma del sistema audiovisivo francese che il Senato sta esaminando in questi giorni. La discussione del progetto del neoministro della Cultura non è ancora conclusa,- ma l'articolo che dichiarava sciolta la concessione alla tv del tandem franco-italiano è già caduto. E se il governo vorrà sbarrare la strada all'avventura di Silvio Berlusconi e del suo socio Jerome Seydoux dovrà probabilmente ricorrere ad un atto amministrativo. E' stata la maggioranza di centro-destra, la stessa che sostiene 11 governo, a eliminare l'articolo 103, l'unico In cui Leotard si occupava della sorte della -Cinq». Dalla legge, che ha come obiettivo principale la privatizzazio¬ ne di Tf-1 (11 primo e più seguito dei tre canali pubblici), è scomparso cosi ogni riferimento al network franco-italiano. I senatori — e questa sembra la nuova strategia di Leotard — potrebbero però stabilire che per le televisioni private sia necessaria una •autorizzazione» dello Stato e non una ^concessione», come quella che il governo socialista aveva assegnato sette mesi fa a Berlusconi e Seydoux. E' una differenza solo apparentemente tecnica. In realtà, sarebbe lo strumento per rimettere tutto in discussione, n governo potrebbe ritirare la concessione agli attuali proprietari della -Cinq» e aprire nuove trattative per Wautorizzazione», magari preferendo altri partner. La battaglia, quindi, non è chiusa. Ma la prima televisione commerciale di Francia ha guadagnato un punto importante. Soprattutto, ha guadagnato del tempo e gli effetti già si sentono: i contratti pubblicitari per la campagna di autunno aumentano, una nuova e ambiziosa «griglia» di programmi, finora lasciata nel cassetto, sta per essere annunciata. Per di più, il dissidio tra Leotard e i senatori della sua maggioranza ha dimostrato che la rivoluzione televisiva non fa l'unanimità nel ranghi del centro-destra. Oltre all'articolo 103 ne sono stati modificati degli altri: sul meccanismo della privatizzazione di Tf-1 e sulla composizione della nuova «Commissione della comunicazione e delle libertà» che .dovrà vegliare su tv e radio francesi. Qualche senatore (gollista) della maggioranza ha detto che il ministro della Cultura è • troppo giovane e inesperto». Una critica, si dice, condivisa e ispirata dal premier Chirac. e. S.
Persone citate: Berlusconi, Chirac, Jerome Seydoux, Leotard, Seydoux, Silvio Berlusconi
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