Manila, perdonati i ribelli
Manila, perdonati i ribelli sF Resa all'alba; dovranno pagare i danni dell'hotel (750 milioni) Manila, perdonati i ribelli sF H ministro della Difesa ha assicurato che non verrà preso nessun provvedimento contro di loro - Cory Aquino esce rafforzata dalla vicenda, ma s'accentua il ruolo dei militari MANILA — La rivolta contro 11 governo di Corazon Aquino guidata dall'ex candidato di Marcos alla vicepresidenza, Arturo Tolentino, è finita In sordina ieri poco prima dell'alba, quando l'ultimo gruppo di militari ribelli asserragliati da domenica scorsa nel Manila Hotel si è ritirata da un'uscita secondarla. I soldati, rimasti in non più di una cinquantina, sono saliti a bordo di automezzi governativi e sono stati trasportati al quartier generale dell'Esercito, dove erano ad attenderli il ministro della Difesa, Juan Ponce Enrlle e il capo di Stato maggiore delle Forze Armate, generale Fldel Ramos. "Considereremo tutta questa storia acqua passata-, ha promesso Enrlle ai soldati, «e ci comporteremo come se non fosse mai accaduta», aggiungendo — rivolto ai militari ribelli, guidati dal generale Prospero Olivas — che nessun provvedimento disciplinare sarà preso nei loro confronti. ■ Olivas era uno degli Imputati per l'assassinio di Benigno Aquino, assolto al termine di un processo sulla cui regolarità sta ora indagando una commissione della Corte suprema. Gli ultimi militari ribelli hanno abbandonato 11 «Manila Hotel» quando già 1 restanti sostenitori civili di Marcos, ridotti a meno di un migliaio, se ne erano andati alla spicciolata. Poche ore più tardi, tuttavia, la polizia filippina ha dovuto sparare in aria per disperdere circa 300 dimostranti che tentavano di rientrare nel Manila Hotel. Un uomo è stato arrestato per aver bersagliato i poliziotti con pietre e bottiglie. Nel frattempo si è appreso che a Tolentino è stato ingiunto di pagare all'albergo 500.000 dollari (750 milioni) per la perdita di clienti e i danni subiti dall'albergo durante l'occupazione. Il diret¬ tore, Franz Shutzman, ha detto che i ribelli si sono impossessati di circa 300 mila pesos (circa 20 milioni di lire) dalla cassa principale, e che sono spariti 300 pezzi costosi di argenteria, porcellana e cristallo, aggiungendo che l'albergo dovrà restare chiuso almeno due giorni. Arturo Tolentino, 75 anni, ex ministro degli Esteri e candidato alla vicepresidenza di Marcos alle elezioni del 7 febbraio, aveva lasciato l'hotel già lunedi. Ieri ha incontrato 11 ministro della Giustizia, Neptal Gonzales, il quale lo ha informato che accuse formali di sedizione verranno formulate contro di lui, a meno che la signora Aquino non decida di usare clemenza. Il ruolo di Marcos nell'intera vicenda appare ambiguo. UrwccfsmsfactpfsengsAcqpp Un portavoce dell'ex dittatore, che vive in esiilo alle Hawaii, ha smentito ogni suo coinvolgimento nella rivolta, come lo stesso Marcos aveva fatto l'altro ieri in un'intervista radiofonica. E' invece molto probabile che l'ex presidente fosse pienamente informato di quel che stava per accadere domenica scorsa, e che abbia fatto marcia indietro non appena vista la piega presa dagli avvenimenti. Le valutazioni che vengono fatte a crisi rientrata da osservatori diplomatici filippini e occidentali sono di varia natura. Da un lato viene elogiato il comportamento della signora Aquino e delle Forze Armate, che hanno reagito con calma e compostezza a quella che viene definita la più grave crisi avvenuta dalla partenza di Marcos. Dall'al¬ tro si sottolinea che, nonostante il vasto appoggio popolare di cui gode. Il potere reale di Cory appare fragile, mentre è sempre più evidente quello esercitato da Enrlle, Ramos e dalle Forze Armate. La rivolta di Tolentino, si osserva, potrebbe essere solo l'inizio di una nuova stagione in cui gruppi politici si contendono il favore dei militati per andare con loro al potere. Viene sottolineato che — nonostante le sue dichiarate ambizioni politiche — in questa circostanza Enrile si è comportato nei confronti del la signora Aquino in maniera ineccepibile. Le stesse fonti rilevano d'altra parte che il ministro della Difesa è troppo scaltro per cercare di rivoltarsi contro Cory quando quest'ultima gode ancora di una cosi vasta popolarità. Manila. Arturo Tolentino, scortato da una guardia del corpo, lascia il Manila Hotel (Telefoto)
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