Accordo per le spese Cee Italia e Grecia si astengono di Fabio Galvano

Accordo per le spese CeeItalia e Grecia si astengono Ora il progetto deve essere approvato dal Parlamento Accordo per le spese CeeItalia e Grecia si astengono Contestata la quota preponderante riservata all'agricoltura rispetto ai fondi disponibili - Le uscite previste salgono a 53 mila miliardi di lire DAL NOSTRO INVIATO STRASBURGO — Una consultazione a tre i rz Parlamento europeo, Consiglio del ministri e Commissione Cee, svoltasi a livello di presidenza, ha avviato ieri a Strasburgo — in un clima forst inatteso di collaborazione — la seconda fase del complesso iter per formulare e varare d'urgenza il nuovo bilancio comunitario per il 1986, necessario dopo la sentenza con cui la Corte di Lussemburgo ha invalidato giovedì il budget reso esecutivo a dicembre dal presidente dell Europarlamento. La scena di questo delicato dibattito si è cosi spostata a Strasburgo; ma a Bruxelles, a conclusione di una maratona notturna, 11 Consiglio Bilancio — per l'Italia il sottosegretario al Tesoro Carlo Pracanzani -aveva raggiunto un fatico.- • accordo sul progetto che oggi sarà dibattuto a Strasburgo. Con l'astensione di Italia e Grecia, allarmate dal peso preponderante delle nuovi spese agricole rispetto ai fondi strutturali, il documento votato dai ministri assorbe di massima la proposta annunciata giovedì dalla Commissione Cee: al bilancio già approvato dal Consiglio (32,7 miliardi di Ecu, «Irregolarmente • portato dal Parlamento a 33,3) si aggiungono 2,4 miliardi (contro una richiesta di 2,5 da parte della Commissione). Le spese previste sono pertanto di 35,1 miliardi di Ecu, quasi 53 mila miliardi di lire, ed esauriscono quasi completamente le risorse dei Dodici: restano infatti 96 milioni di Ecu, 140 miliardi di lire, che danno a Strasburgo uno spazio davvero esiguo di manovra. Lo scenario più probabile, dopo l'incontro a tre avvenuto ieri fra Pflimlin, Delors e Brooke, contempla — attraverso un Intreccio di discussioni e concertazioni — una comune volontà di evitare la «bancarotta» europea e quindi di agire costruttivamente: '■■l Dodici — ha detto Fracanzan! — devono prendere decisioni strategiche affinché la Cee possa andare avanti o, perlomeno, non arretrare». Strasburgo, secondo tale scen mio, potrebbe votare domani un budget modificato, attribuendo 1 96 milioni residui di Ecu — con l'assenso del Consiglio, che si riunirà nel pomeriggio — al fondi strut¬ turali, di fatto i più sacrificati nel compromesso raggiunto all'alba. Dei 2,4 miliardi supplementari approvati dal Consiglio Bilancio, infatti, 1,1 andranno a coprire i maggiori fabbisogni agricoli: 185 milioni più di quanto avesse proposto la Commissione, ma 294 meno delle necessità reali; un importo da trasferire con artifici contabili sull'esercizio 1987. Al fondi strutturali andranno 1100 milioni di Ecu (30 al Feoga orientamento, 310 ai fondi regionali, 760 ai fondi sociali), che sono in realta 650 milioni rispetto al bilancio «irregolare» del Parlamento; In ogni caso 100 milioni meno di quanto avesse chiesto la Commissione e 500 meno di quanto sarebbe stato necessario per avviare a soluzione il problema del «peso del passato», cioè del crescente squilibrio tra impegni e pagamenti. L'astensione dell'Italia, ha spiegato Fracanzanl, vuole sottolineare che la procedura di approvazione del bilancio non è conclusa: « Devono rimanere aperti spazi di dialogo vero con il Parlamento', ha detto. DI fatto l'Italia aveva costituito, con Grecia, Spagna e Portogallo, una •minoranza di blocco» che si era tenacemente opposta a una prima proposta britannica — sostenuta da Germania e Olanda — volta ad attribuire alle spese agricole un ruolo ancor più dominante. Soltanto dopo mezzanotte, di fronte all'Impasse, la presidenza britannica (il viceministro al Tesoro Peter Brooke) ha proposto 11 compromesso che Spagna e Portogallo hanno accettato e su cui Italia e Grecia si sono ancora astenute. «Con uno ferma anione — ha detto Fracanzanl — abbiamo ottenuto un notevole risultato. La proposta adottata contiene indubbiamente significativi progressi rispetto a quella iniziale'. Ancora una volta l'Italia, ha aggiunto, •ha difeso il ruolo del Parlamento europeo». In ambienti Cee si auspica che Parlamento e Consiglio siglino oggi a Strasburgo un armistizio — dopo le premesse dell'incontro a tre svoltosi ieri — che eviti la bancarotta comunitaria; qualsiasi altro esito deluderebbe le aspettative più diffuse. Fabio Galvano

Persone citate: Delors, Peter Brooke, Pflimlin, Tesoro Carlo