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La Cina ha svalutato lo yuan di oltre il 15% Per migliorare la bilancia commerciale La Cina ha svalutato lo yuan di oltre il 15% PECHINO — La Cina ha proceduto ad una svalutazione del 15,8 per cento della moneta nazionale, secondo le quotazioni pubblicate ieri mattina dall'agenzia «Nuova Cina». Stando alla tabella dei cambi indicata dall'agenzia, lo yuan è sceso di circa il 15,8% rispetto alle valute di 18 paesi con i quali la Cina, intrattiene il grosso dei propri scambi commerciali. In riferimento al dollaro, Io yuan si è attestato ora sui 27 centesimi, contro i 31 di prima: occorrono cioè 3,69 yuan per un dollaro. - Secondo fonti finanziarie, si tratta della più Importante svalutazione decisa dalle autorità dai 1978 ad oggi Nel corso degli anni 1984 e 1985, là moneta cinese aveva perduto il 40 per cento del proprio valore. Secondo il parere di esperti occidentali, la svalutazione potrebbe essere stata decisa per ridurre il disavanzo record del commercio estero cinese, che ha raggiunto lo scorso anno I 143 miliardi di dollari. Il deficit registrato nei primi sei mesi di quest'anno sarebbe «più importante» di quello del primo semestre dell'85. Secondo gli esperti occidentali, è stata la stessa Banca mondiale a suggerire la svalutazione, iniziativa che non è stata finora confermata dall'organizzazione. A lungo termine, secondo uno degli esperti, la svalutazione del 15,8% agevolerà le esportazioni cinesi e comporterà «rincari» sulle importazioni, in particolare sui prodotti di consumo corrente come autovetture e televisori, che rappresentano la parte più importante del deficit commerciale cinese con l'estero. A breve termine, rilevano d'altra parte gli osservatori, la svalutazione provocherà malcontento fra i partner stranieri delle imprese a capitale misto costituite in Cina, in particolare nel ramo turistico. Alcuni responsabili del settore alberghiero temono infatti che la svalutazione possa rendere più onerosi 1 loro investimenti e che la Cina possa divenire meno interessante per i turisti.