Gnomi rossi all'attacco

Gnomi rossi all'attacco Dopo FUnipol altre Coop. romagnole scoprono la finanza Gnomi rossi all'attacco DAL NOSTRO INVIATO RAVENNA — Soffia nelle cattedrali dell'Emilia delle cooperative un vento, o almeno una brezza, che ha il sapore del rinnovamento, vuoi nella finanza, vuoi nella gestione delle imprese. Un vento ancora incerto tra scelte aziendali sempre piti vicine alla filosofia dell'industria privata e la ricercai sempre più difficile, di una propria diversità. Finora ha prodotto la decisione di quotare l'Unipol, piccolo gioiello delle cooperative che sta andando a ruba In Piazza Affari in vista della quotazione (quasi .certa per la metà di luglio), ma che sta covando altre novità: dalla banca d'affari (in attesa che la Banca d'Italia dia il benestare all'azienda ordinaria di credito della lega) al lungo lavoro che, tra Bologna e Ravenna, gli gnomi rossi stanno mettendo a punto per sfruttare l'occasione dei fondi immobiliari. Adriano Antolinl, 47 anni, spirito romagnolo di ventura (ha partecipata con un'autogrù alla Parigi-Dakar e quest'anno ci riprova) ai fondi immobiliari ci pensa da direttore generale della Cmc, colosso italiano (416 miliardi di fatturato) dei grandi lavori. «La legge — spiega — ci costringe alla sottocapitalizzazione e, per ovviare al problema, abbiamo sempre dedicato il massimo riguardo al patrimonio, soprattutto immobiliare*. Ma il caso Cmc vale come rivoluzione dei managers; l'azienda, in crisi nell'82, oggi vanta un saldo finanziario positivo. Come è successo? «Abbiamo cambiato organiszazione tre o quattro volte — spiega Antolini — e valorizzato gli uomini sia come remunerazione che con la qualifica di dirigente a chi se la meritava. Ormai i nostri quadri non si sentono più di serie B». Cinzio Zambelli, 51 anni, di Castelfranco Emilia, amministratore delegato dell'TJnipol, presidente del sindacato di controllo, grande stratega di una macchina che, nel giro di tre anni, ha saputo acquisire una fetta importante del mercato dell'assicurazione vita (l'Unipol è all'ottavo posto in Italia), portare i mezzi propri della società a 200 miliardi e, dopo il successo dei fondi mobiliari in collegamento con il Banco di Roma, si accinge a giocare le carte dei fondi immobiliari e della previdenza integrativa. «La Borsa per noi era una strada — dice — quasi obbligata. Si trattava di adeguare il capitale alla nostra espansione. Abbiamo fatto un programma: passare dai 444 miliardi di premi dell'84 agli 850-900 miliardi che ci proponiamo di raggiungere nell'87». Ma questa società cosi róssa, là in Piazza Affari... «Lavoriamo in una realtà che richiede sempre più capitali. Ma cerchiamo di restare noi stessi. D'altronde se i risparmiatori chiedono cose nuove o entriamo in campo noi o lo fanno solo gli altri*. Vincenzo Comito, direttore generale delle cooperative di Ravenna, 46 anni è dall'inizio degli Anni Ottanta l'eretico del movimento. Lui, che vanta un passato finanziario nel gruppo Iri e all'Olivetti ha creato in mezzo alla Romagna una piccola «banca d'affari» (termine improprio ma il servizio sviluppo della federazione di Ravenna lavora con criteri del genere) che ha già varato, in due anni, 15 Iniziative che in molti "casi hanno coinvolto industriali privati. «La cooperazione — spiega Comito — non ha problemi finanziari. Il vero nodo sta negli uomini e nelle idee». Solo tre dei 18 progetti presentati alla federazione nel 1985 sono stati accolti. «Quasi la metà — spiega — riguardavano aziende in crisi. La holding ravennate (patrimonio di 50-60 miliardi più depositi dei soci per 140 miliardi circa) ha lavorato cosi in un'altra direzione: privilegiare la distribuzione e il settore agro-alimentare ove sono nate iniziative sul terreno del pane industriale (la Cofar vanta una bella fetta del mercato dei crackers, la Folli è tra i grandi della panificazione). Nasceranno anche due fast-food dolciari a Ravenna e Slena, ma i croissant della lega si venderanno anche a Mosca, Ugo Bertone FEDERAZIONE DELLE COOPERATIVE DI RAVENNA COFAfi 8 PINETA AGRITECK ALTRI ALFA FACTOR FIN.RA PARADIGMA KRlTIK DAM. 8p. NOVELLA SH0E TECNAGRI INTERNAI so» NU0VAF0W FWEFI ALTRI PERGOLA SO* MELOGRANO I Ar^^ li uwa □ CEREAL STOCK UJ

Persone citate: Adriano Antolinl, Antolini, Cinzio, Comito, Ugo Bertone, Vincenzo Comito, Zambelli