Il Papa accusa: il Nicaragua schiaffeggia me e la Chiesa

Bl Papa accusa: il Nicaragua schiaffeggia me e la Chiesa Il difficile viaggio del Pontefice in Colombia tra ingiustizie storiche e crisi attuali Bl Papa accusa: il Nicaragua schiaffeggia me e la Chiesa Immediato commento all'espulsione del vescovo da parte dei sandinisti - A Popayan un capo indio denuncia la repressione ed è interrotto da un prete - Giovanni Paolo II: «Lasciatelo continuare» DAl nostro inviato MEDELLIN — .Uno schiaffo non solo a me, ma a tutta la Chiesa». Così ha commentato 11 Papa, In privato, a caldo, l'espulsione dal Nicaragua del vicepresidente della Conferenza episcopale, Pàblo Antonio Vega, trasportato in elicottero In Honduras per ordine della giunta. Giovanni Paolo n ha voluto parlarne subito, alla grande Messa che si svolgeva all'aeroporto di Medellin, davanti a decine di migliaia di persone che avevano atteso per ore e ore, sotto 11 sole, la possibilità, di entrare. « Vogliamo vedere il Papa» urlavano donne e ragazze della seconda città della Colombia, abitanti dei barrios poveri, campesinos spinti sotto i grattacieli di questa capitale economica del Paese dalla speranza di una possibilità di vita migliore. Molti non sapevano che cosa era accaduto, ma hanno ascoltato in un silenzio stupefatto le parole di dura requisitoria pronunciate dal Papa: «Questo fatto quasi incredibile mi ha rattristato profondamente — ha detto — tanto più per quanto evoca di epoche oscure, anche se non molto lontane nel tempo, che però razionalmente si potevano credere superate, in quest'azione compiuta contro la Chiesa». Il Papa ha auspicato che i responsabili di questa decisione «che ha profondamente turbato la mia anima e quella di tutti i figli della Chiesa» ci ripensino. Ieri in elicottero Giovanni Paolo il si è recato a Chin chinna, la città che insieme con Armerò ha subito la furia del vulcano Nevado del Ruiz. Lungo il fiume che scendeva dai ghiacciai, sciolti dall'eruzione, si allineavano, fino al novembre scorso, le case dei coltivatori di caffè. L'ondata di piena le ha spazzate via, travolgendo più di 2 mila persone. I superstiti, vestiti a festa, aspettavano l'ospite a Chinchinna, nello spiazzo della piantagione più grande. Piangendo, una donna anziana, che ha perduto figlie e nipoti, gli ha consegnato un povero regalo, un mazzo di orchidee di montagna. In silenzio, quasi imbarazzati dalla presenza di un ospite cosi illustre e da quella di centinaia di soldati, che vigilavano sulla sicurezza, i contadini hanno ascoltato la sua breve preghiera. E' un Paese di contraddizioni, che dividono anche la Chiesa, nei campi dove l'è' marginatone è più forte. Spesso il Papa si limita a ve' dere la gente a distanza, dall'altra parte delle transenne. Ma il protocollo non può evitare tutte le sorprese. Cosi è accaduto a Popayan quando è stata data la parola agli indios. Guillermo Tenorio. capo di una tribù dei Paez, scacciati dai conquistadores e oppressi dai latifondisti, che non esitano a usare i mezzi più violenti contro di loro, ha pronunciato una dura denuncia e una richiesta di aiuto di fronte al Papa. Il testo originale non era stato approvato dagli organizzatori del viaggio locale, che ne avevano preparato uno edulcorato. Tenorio, d'accordo con gli altri responsabili delle comunità indie, ha letto al microfono il discorso non emendato, ed è stato interrotto mentre ricordava la morte di due sacerdoti, uno dei quali indio, uccisi due anni fa perché difondevano il diritto alla terra dei più antichi abitanti della Colombia. Un sacerdote gli ha tolto la parola, In una tempesta di fischi e di applausi e l'ha condotto davanti al Papa. -Non capisco perché hanno interrotto il rappresentante di questa comunità» ha detto Giovanni Paolo il. mentre gli indios lo applaudivano. Tenorio è tornato al microfono e ha continuato a leggere il suo atto di accusa. 'Una parte della Chiesa ha visto nella lotta indigena le sofferenze di Cristo — ha detto — ma un settore del clero ci ha calunniati come sovversivi perché lottiamo per la nostra liberazione. Ma a dispetto di questo manteniamo la nostra fede in Cristo». Tenorio ha narrato una storia di oppressioni e di violenze e infine ha chiesto al Papa che si adoperi affinché una commissione delle Nazioni Unite, con la presenza di un sacerdote Indio, inda ghi sulla situazione. Una dignità povera, quella degli indios, diversa dal calore di Cali e Medellin, dove anche le *muchachas de la nocte», le danzatrici di «salsa» hanno fatto la fila, fin dall'alba per trovare un posto alle cerimonie. Molti dei pre senti non hanno certo capito le parole del Papa; ma hanno certamente compreso quando ha quasi gridato, nella città che sedici anni fa vide la Chiesa schierarsi apertamente al fianco dei più poveri: «La Chiesa non può lasciarsi strappare da nessuna ideologia o corrente politica la bandiera della giustizia». Il Papa ha chiesto a coloro che ««tuono negli eccessi e nell'abbondanza di uscire dalla cecità spirituale». Oggi il Papa pregherà per qualche minuto, da solo, sulla spianata di fango segnata da tre croci dove una volta era Armerò. Solo pochi minuti; il vulcano è ancora attivo, e le possibilità di altre eruzioni sono alte. __ _ ... Marco Tosatti Popayan (Colombia). Un gruppo di contadini delle Ande attendono il passaggio del Pontefice (Telefoto Ansa)

Luoghi citati: Colombia, Honduras, Nicaragua