Fallimento revocato
Fallimento revocato Fallimento revocato Il tribunale dichiara il fallimento di una società di Corio Canavese, la Corte d'appello lo revoca, giusto in tempo per evitare il crack definitivo. Vicenda strana, questa della ditta Salmi di Corio, che ha quasi obbligato la Corte a stabilire due record: la revoca del fallimento che è già di per sé un fatto eccezionale (sarà il secondo caso negli ultimi treni/anni) e la rapidità della sentenza d'appello, depositata in soli 5 giorni. La Salmi Omc, fabbrica di stampaggi, in regione Tonqua, con una cinquantina d'operai, ai primi dell'84 si trova in difficoltà. L'azienda in realtà pare sana ma lavora soprattutto con 1 paesi esteri e sono questi a dare problemi per via dei pagamenti sempre più ritardati. Nell'ottobre '84 la società viene ammessa all'amministrazione controllata per due anni. Alcuni mesi dopo però un grosso gruppo finanziario decide di rilevare la ditta. Alla Salmi sono soddisfatti: ie difficoltà econo¬ miche non sono state superate in pochi mesi, quell'offerta del gruppo finanziario, sui 5 miliardi, avrebbe potuto risolvere 'tutti i problemi. L'amministratore unico della ditta chiede allora di essere ammesso al concordato preventivo. Lui stesso è disposto a mettere a disposizione i suoi beni personali per pagare i debiti. Tutti sembrano d'accordo. In particolare lo sono 1 creditori: con i cinque miliardi ricavati dalla vendita dell'azienda sarebbero stati tutti soddisfatti.. La sorpresa arriva invece dal tribunale che nel luglio '85 dichiara il fallimento. Viene fissata anche la data della vendita dei beni: il 6 giugno scorso. La Salmi pare destinata a scomparire. E invece all'improvviso arriva la decisione d'appello. Il 30 mag< gio scorso la Corte accoglie 11 ricorso dei difensori Dal Piaz ed Emanuele e revoca il fallimento. Poi, altro record, In soli 5 giorni deposita la sentenza.
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