Pinochet usa il pugno di ferro Sette morti e 600 arrestati

Pinothet usa il pugno di ferro Sette morti e 600 arrestati In Cile pesante bilancio dei due giorni di sciopero Pinothet usa il pugno di ferro Sette morti e 600 arrestati Scontri e barricate nei quartieri popolari - L'opposizione parla di successo e minaccia nuove agitazioni - La Chiesa condanna con durezza la repressione SANTIAGO — Dopo una seconda notte di violenza, che ha concluso con un tragico bilancio le due giornate di sciopero proclamate dall'assemblea del dissenso civile, il numero dei morti è salito a sette. I feriti sono decine, tutti colpiti da proiettili sparati dalle forze dell'ordine, oltre 600 gli arrestati, un centinaio gli attentati dinamitardi e numerosissimi ordini di cattura emessi contro i principali dirigenti oppositori. Le vittime che si aggiungono ai tre morti della prima giornata sono Ruben Alejandro Contreras ed Ernesto Rios di 19 anni, Francisco Lopez di 20, e una quarta persona non ancora identificata. Intanto, l'ondata repressiva che si è abbattuta per l'ennesima volta sul cileni dissidenti — e che ha motivato espressioni di protesta e di condanna da parte di molti governi, compreso quello americano — sembra approfondire lo scontro fra l'opposizione, ormai raggruppata in un fronte unitario, e 11 regime militare. I dirigenti dell'assemblea del dissenso civile non hanno dubbi sul successo della protesta, mentre da parte governativa si minimizza l'azione contestaria lanciata — dicono i militari — da «minoranze violente-, che non ha alterato il panorama politico cileno. Ma l'ottimismo ufficiale comincia ad essere messo in dubbio anche dal settori che appoggiano il governo mentre le fonti dell'.assemblea». forti del «successo raggiunto-, minacciano nuove e più dure mobilitazioni per provocare una svolta politica di fondo, che costringa le Forze Armate a negoziare e concordare una transizione pacifica alla democrazia. Sui dati della doppia giornata di sciopero le opinioni sono contrastanti. Mentre il governo sostiene che 1 settori chiave della vita, nazionale hanno funzionato normalmente, gli oppositori parlano di astensioni dal lavoro dell' 80 per cento come media, salvo in alcune aeree come quella mineraria dove i lavoratori si sono limitati ad astensioni simboliche e proteste minori, nel timore del licenziamento in tronco che la legge autorizza. Solo nel giacimento di Chiquicamata — la più grande miniera all'aperto del mondo — circa duemila lavoratori hanno tentato di uscire in corteo, ma sono stati dispersi dalla polizia che ne ha arrestati 60. Altro motivo di polemica è la violenza che è divampata nei quartieri popolari, veri focolai di resistenza, teatro di violente manifestazioni, represse con le armi. Nella notte di giovedì diverse zone periferiche si sono sollevate, con barricate e falò, sfidando i soldati e i carabineros che non hanno esitato a sparare sui gruppi di manifestanti. Ieri il traffico nella capitale è ripreso ma con molta difficoltà perché alcune strade della periferia erano ancora bloccate dai resti dele barricate erette dai dimostranti. Molti autisti si rifiutano di recarsi nel quartieri popolari temendo aggressioni. I punti cruciali di Santiago sono pattugliati dall'esercito che usa mezzi blindati. La prima ad insorgere contro la repressione è stata la Chiesa che, per bocca del vescovo ausiliare di Santiago, ha esortato le Forze Armate «a vegliare per la difesa dei diritti di cittadini e ad astenersi dal compiere azioni i cui risultati incrementino la spirale violenta che colpisce il Paese-, Dal canto suo, la Democrazia cristiana ha Inviato un messaggio al Papa, in visita in Colombia, segnalando «l'angoscia di fronte alla repressione del governo contro la popolazione e contro dirigenti dell'assemblea del dissenso civile-, rilevando «le gravi restrizioni imposte alla libertà d'espressione-. Ma le autorità militari cilene hanno risposto che continueranno a reprimere duramente i gruppi che tentano di destabilizzare il Paese.

Persone citate: Ernesto Rios, Francisco Lopez, Ruben Alejandro Contreras

Luoghi citati: Cile, Colombia, Santiago