Horszowski, 85 anni di pianoforte con uno stile rigoroso e affettuoso di Giorgio Pestelli

Horszowski, 85 anni di pianoforte con «no stile rigoroso e affettuoso Un raro concerto italiano del musicista novantaquattrenne Horszowski, 85 anni di pianoforte con «no stile rigoroso e affettuoso MONFORTE D'ALBA — C'era una volta Casals, Thibaut, Szigeti, Cortot... e Mieczyslaw Horszowski; solo che lui, 'MieciO' c'è ancora, c'è sempre, un miracolo di vitalità, non solo per le capacità tecniche « mnemoniche che a 94 anni sono straordinarie, ma ancora più per la lucidità espositiva, la fedeltà al suo stile rigoroso e affettuoso insieme. E' riuscita al Comune di Monforte d'Alba, nell'ambito di 'Piemonte in musico., l'occasione fortunata di far suonare in Italia il pianista polacco, ormai altalenante fra gli Stati Uniti e la Svizzera dopo molti anni di residenza nel nostro Paese, Il programma «Musica In Langa 1986». inaugurato dall'estro comunicativo di Severino Gazzelloni, ha saggiato così la validità di un nuovo auditorium all'aperto (dall'altra sera battezzato 'Auditorium Horszowski'), capace di 800 posti, ricavato fra il fronte Sud di Palazzo Scarampi, una chiesuola barocca, una cappella, un campanile: aereo anfiteatro sul culmine di Monforte, dall'acustica casualmente felicissima. Horszowski ha cominciato con il 'suo» Bach, con due Preludi e fughe dal primo II oro del Clavicembalo. Nelle ultime luci, cincie e passeri cinguettavano allegramente, e stuoli di rondini irror,ipeva- no con garruli stridi: come ci stavano bene con le note di Bachi Invece del solito superstite luterano in pieno Settecento, ecco un perfetto Watteau, e del Preludio e fuga in sol maggiore quel reale plein air accentuava la piccante, capricciosa leggerezza (Meissen, in fondo, era a poche miglia da Lipsia). Senza altre voci che quella del pianoforte, salda, castigata e pure piena di memoria, ecco la Fantasia in re minore di Mozart, conclusa in argentine sonorità da carillon; che ritornavano nello Scherzo e nel Finale della Sonata op. 2 n. 2 di Beethoven, con analogia sottilmente ricercata dall'interprete. Poco prima, nel mirabile Largo appassionato, Horszowski aveva creato uno dei momenti più raccolti della serata, con una musicalità fluente, in dialogo fra le mani come in un trio o quartetto. Esauriti i tre autori prediletti, l'illustre pianista (alta ormai la notte) è passato al Debussy di' Children's Corner, assecondandone l'umorismo, allo Chopin della Polacca in do minore, dell Improvviso in fa diesis maggiore, dalla cantabilità aàamanù, ' del giovanile Bolero: il cui ingenuo esotismo, lassù al rezzo delle piante, suonava singolarmente prossimo alla .Canzone del velo, del Don Carlos. .49(1 applausi Horszowski ha ancora risposto con un bis, uno Studio di Chopin: poi ancora applausi, ma senza invadenza, piuttosto commozione di fronte a un fenomeno che avendo esordito fanciullo prodigio nel 1901 suona e fa musica da ottantacinque anni. 'Musica in Langa- prosegue con l'Orchestra 'Bartolomeo BrunU diretta da Giovanni Mosca (pianista Gian Maria Bonino, violinista Bruno Pignole.) e si conclude sabato 12con il -Quartetto Bor- Ciani"- Giorgio Pestelli

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