Ràmazzotti, la tournée della conferma
Ràmazzotti, la tournée della conferma Stasera il cantante debutta al Palasport di Genova: sul palco anche gli schermi giganti Ràmazzotti, la tournée della conferma Due festival di Sanremo e due album testimoniano la crescita di questo tipico personaggio Anni 80 e il lavoro del suo team GENOVA — Dopo i tripudi di Buglioni, con il debutto della tournée di Eros Ràmazzotti stasera al Palasport di Genova, e domani di Remo Arbore a Campione d'Italia, entra nel vivo la grande estate dei beniamini italiani della musica. Eros Ràmazzotti è l'ultima scoperta del fiuto di Ravera, il suo personaggio si attaglia agli Anni Ottanta come quello di Vasco Rossi, anch'egli «sanremese», si attagliava agli epigoni dei ribelli Settanta. Sportivo, elegante di casual giovanile, tenero. Eros parve dall'inizio, quando da Castrocaro sia/faccio ventenne al Festival con la Terra promessa, cosi naif e autentico nelle sue speranze «di un mondo migliore» da far pensare ad un'ennesima furbata dell'industria discografica, a un ripescaggio delle primordiali rivendicazioni giovanili, ma che colpa abbiamo noi». Gli giocava a favore l'immagine del borgataro romano uscito come in una favola da un ambiente senza prospettive, gli era contro quell'aria perennemente imbronciata, l'impossibilità di fargli tirare un sorriso di convenienza che diventò poi oggetto fisso delle interviste: «Scusi, ma lei non sorride mai?». In realtà, come carattere, Rimazzotti è una specie di Buster Keaton alla romana, con un umorismo simile a molti ragazzi della sua età, ma molto privato e sornione. Dietro quel sorriso avaro si celano timidezza, ma anche determinazione dura e seria per la carriera e gli obiettivi che ha dentro. Ha lavorato sodo, ma si è fermato quand'era necessario. Ha taciuto di fronte alla questione che subito si era posta nell'ambiente musicale, se la semplicità dei suoi assunti borgatari potesse trasformarli in valori artìstici per il solo fatto di esser cantati in.modo convincente e dal personaggio giusto. Son dibattiti che alterano sovente la logica del mondo della canzone, che pretende di usar le stesse chiavi di lettura per troppi protagonisti. Più che a queste questioni, che lo intimidivano, premeva à Ràmazzotti e allo staff che si era creato intorno a lui (un discografico accorto come Roberto Galanti, un produttore d'esperienza come Cassano) tradurre in modo sempre più professionale e convincente le tematiche che si agitavano dentro il ouore del giovane in carriera, te"emozioni e te delusioni dell'amore e i problèmi di uno che cresce, dando loro il vestito musicale più appropriato alle sue capacità espressive e vocali. E un filo si creò ben presto con i naturali destinatari delle sue canzoni, i giovani. Due successivi Festival, e due relativi album, dei quali Ràmazzotti ha scritto in collaborazione con altri musica e testi, hanno progressivamente confermato la crescita del personaggio eil lavoro del suo «team». Di fronte all'ultimo Lp Nuovi eroi, il primo, Cuori agitati, pare oggi una prova generale. Rassicurato e confermato nella sua identità artistica, oggi Ràmazzotti debutta in tournée con due coriste e un complesso di sei elementi, uno staff tecnico di una trentina di persone, un fratello che coordina il tutto, 35 mila watt di potenza, 300 fari in scena, due telecamere che trasmettono su schermi giganti «ori stage». Ma già'par di capire che perlài, «nato ai bordi di periferia», non sia che una tappa, verso più ambiziosi traguardi. , m. ven.
Persone citate: Buglioni, Buster Keaton, Cassano, Eros Ràmazzotti, Ravera, Remo Arbore, Roberto Galanti, Vasco Rossi
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