«Perché lascio Papa Wojtyla»

«Perché lascio Papa Wojtyla» Guardia vaticana: il vicecapo «Perché lascio Papa Wojtyla» BRIGA — *Mi sono dimesso da vicecomandante della Guardia svizzera vaticana per motivi esclusivamente privati. Ho solo usufruito del mio diritto di non rinnovare la ferma dopo il biennio di servizio per riprendere lìnsegnamento a Briga*. Anton Jossen, 36 anni, sposato con due figli, abita a Naters (un piccolo paese subito al di là dello sbocco svizzero della galleria del Sempione, tradizionale centro di reclutamento di guardie del Papa). Il 28 agosto prossimo, data di inizio dell'anno scolastico, riprenderà la sua cattedra di scienze economiche al Sant'Ursula di Briga, un istituto secondario commerciale retto da religiosi nella piccola capitale dell'Alto Vallese. Sulle sue dimissioni si è fatto del rumore, dentro e fuori le mura del Vaticano. Si è parlato di difficoltà nell'ambiente di lavoro, di disagio per la famiglia — moglie e due figli in età da scuola — costretta nel quartiere militare delle Guardie del Papa e lontana dai monti del Vallese. Ma il Numero Due del piccolo esercito di Papa Giovanni Paolo II, da pochi giorni ridiventato «il professor Jossen» precisa: «JVon posso alimentare polemiche giornalistiche, ho avuto l'onore di esporre i miei motivi personalmente e direttamente al Segretario di Stato monsignor Agostino Casaroli, che li ha accolti e ovviamente al mio capo, il colonnello Roland Buchs. Sarebbe assurdo che proprio io dovessi dare un dispiacere al Santissimo Padre: in questi ultimi tempi il Vaticano è già stato attaccato troppo spesso per diversi motivi*. IT tenente colonnello Jossen. che nell'esercito svizzero è capitano delle truppe alpine, sta trascorrendo un periodo di riossigenazione dopo le calure romane in uno chalet di Unterbach, un villaggio di montagna a 1200 metri di quota a picco sopre. Raron, un paesino nel pressi di Briga, i Una vista splendida sulle Alpi vallesane e bernesi, d'Inverno campi di sci rinomati. 357 abitanti ma numerose case per ferie e 270 abbonati al telefono. Un vero nido d'aquila raggiungibile con una funivia che supera di un balzo i 600 metri dalla plana del Rodano o con una nuova strada alpina tutta curve tagliata nella foresta. «fono un appassionato della montagna — dice l'ex tenente colonnello — e tutta la famiglia sentiva la nostalgia delle nostre grandi montagne, la libertà di girare per i boschi e di inforcare gli sci d'inverno. I ragazzi poi hanno qui i loro amici. Certo, la vita in ".n alloggio del quartiere mili9 vaticano può fare sentire un po' stretto l'ambiente a chi non è militare. Ma per me i due anni romani sono stati un'esperienza eccezionale. Scoprire la capitale, i suoi tesori d'arte, i suoi mercatini, la sua gente, il suo celebre Fra-' scafi compagno tradizionale della guardia svizzera papale, è stato veramente entusiasmante: il miraggio italiano degli uomini del Nord vissuto nella realtà*. Ora il piccolo esercito della Santa Sede deve rimpiazzare il suo Numero Due. I circa 200 uomini della Guardia (*gli svizzeri de Roma*) sono alle dipendenze di uno stato maggiore di quattro ufficiali: un colonnello (Roland Buchs), un tenente colonnello (il dimissionario Anton Jossen, Tony per gli amici di Naters), un tenente colonnello-cappellano e un maggiore. La maggioranza degli uomini è ancora rappresentata dai vallesani, seguiti dai lucernesi e dai bernesi. C'è anche qualche militare della Svizzera francese e, forse per la prima volta nella storia di questo singolare Corpo militare, all'ultimo giuramento delle reclute si contava un ticinese. Tutti vivono in un loro quartiere, ma la vecchia figura dello «Svizzero» che andava alla ricerca delle buvettes di Trastevere è ormai lontana. Oggi il servizio è diventato pesante, i problemi di sicurezza anche nel piccolo pacifico Stato Vaticano condizionano i movimenti degli alabardieri papali. Paolo Bologna 4 y

Luoghi citati: Roma, Svizzera