Sulle rive del Niger, aspettando la pioggia

Sulle rive del Niger, aspettando la pioggia L'uranio non basta, l'ex colonia francese deve ancora risolvere il drammatico problema della siccità Sulle rive del Niger, aspettando la pioggia Il generale Seyni Kountché, capo dello Stato del Niger, ha compiuto una visita ufficiale in Francia dal 23 al 25 giugno. Dal 1974, quando prese il potere, non era mai stato a Parigi. NOSTRO SERVIZIO NIAMEY — Sotto i giardini della Presidenza, scorre il Niger in magra. Il generale Seyni Kountché guarda pensieroso il cielo pieno di sole. «.Avremo la pioggia, stasera?-, si chiede ad alta voce. Al «Circolo della stampa del Terzo Mondo», prima di partire per Parigi, 11 generale risponde alle domande sulla -grande politica- — l'integralismo, la Libia, l'uranio, la sua Idea di democrazia — ma, 11 suo tono lo tradisce, tutto sembra secondario rispetto al problema che si pone in quest'inizio di stagione, una stagione, da fine giugno a ottobre, durante la quale le nuvole dovranno pure farsi vedere. Ogni anno, le sorti delle popolazioni e del governo si giocano in questi mesi. Se, il 15 aprile 1974, Kountché, allora capo di stato maggiore, ha potuto prendere 11 posto di Dlori Hamani, figura emblematica del primo decennio dell'Indipendenza africana, è perché aveva buoni motivi per denunciare -l'indifferenza del precedente regime nei confronti del popolo- stremato da una lunga siccità. «Non accadrà mai più-, promisero i militari al disgraziato Paese impegnandosi a rivedere totalmente la politica produttiva- con grandi opere d'irrigazione. Si immagini la loro inquietudine quando, dieci anni più tardi, si è constatato che la situazione era altrettanto critica dopo una pessima stagione di semine. Il bestiame decimato, il raccolto di miglio e sorgo metà del normale e soltanto 60 mila tonnellate di riserve per le esigenze più immediate. Nell'estate del '74 le autorità valutano le loro necessità in 350 mila tonnellate di cereali e chiedono un aiuto internazionale. La Francia è la prima a rispondere ma ci vuole molto tempo prima che i viveri arrivino in questo Paese chiuso. Parecchie migliaia di tonnellate di farina vengono sbarcate a Cotonou in dicembre e 1 camion raggiungono Nlamey nel gennaio '85. Il grosso degli aluti arriva l'estate successiva. Una parte è stoccata, l'altra distribuita dall'esercito. L'anno scorso la stagione delle semine è stata buona e anche quest'anno si annuncia favorevole, anche se le piogge si sono fatte attendere. Il peggio è passato ma, nonostante Iniziative meritorie (colture fuori stagione, durante il periodo secco, lungo 1 corsi d'acqua), il grande programma di Irrigazione non è stato realizzato. Il presidente Kountché ha preso 11 potere nel momento in cui il Niger puntava sulle risorse del sottosuolo. La scoperta di Importanti giacimenti di uranio nella regióne d'Arllt era un insperato regalo del cielo in un Paese con risorse esclusivamente agricole: un Paese improvvisamente elevato al rango di -zona strategica-. Tutto si smontò all'inizio degli Anni Ottanta. Povero in tenore, situato in una regione Inospitale, il minerale nigerìno non trova acquirenti in un mercato divenuto molto selettivo. Principale azionista, con lo Stato nigerìno, delle due società di servizio che sfruttano i giacimenti d'Arllt e di Akuta. la Francia è praticamente l'unico Paese a prelevare le 3000 tonnellate di -yellow cake- (il minerale macinato e arricchito prima di subire nuove trasformazioni fuori del Niger) prodotte ogni anno e vendute a 120 mila lire il chilo, un prezzo di un terzo superiore a quello del mercato «spot». ■Tesoro» divenuto inutile, 1 uranio frutta appena un decimo degli introiti del Paese. Kountché riconosce che la Cogema, principale beneficiarla, -fa sforzi-, ma non ha perso la speranza che le prospettive migliorino nei contatti Informali con la Francia. La questione non sarebbe stata sollevata durante la visita di Stato di Kountché In Francia, perché, spiega con grande franchezza, non è in questi momenti di -mondanità, che si trattano gli affari. Con le loro famiglie, gli ingegneri e i tecnici francesi d'Arlit non sono più di 500. Da anni in costante diminuzione, la comunità francese nel Niger s'é ridotta a 3 mila persone. Una quarantina di imprese francesi mandano avanti l'economia non agricola, nei settori, modestissimi, dell'edilizia, del trasporti e dei servizi. Le grandi società di commercio tradizionalmente presenti in Africa, come la Cfao, la Scoa, la Peyressac, si confrontano con la concorrenza «selvaggia» degli El Hadji, i ricchi Haussa che vanno in pellegrinaggio a La Mecca. L'appartenenza del Niger alla zona del franco gli reca vantaggi, ma un effetto «perverso» è che il franco Cfa può scambiarsi con la debole moneta nigeriana a un tasso parallelo vantaggioso. Sfuggendo praticamente a ogni controllo, gli £( Hadij comprano al di là della frontiera e rivendono la mercanzia a prezzi con i quali i commercianti francesi non possono competere. Una Peugeot passata dalla frontiera nigeriana costa molto meno di una Im portata dalla Francia. Nel 1985, le richieste sono state di 592 veicoli contro le 2430 del 1982. Il presidente Kountché, che definisce «il mondo degli affari un mondo di malviventi e imbroglioni-, con la stessa franchezza di linguaggio aveva chiesto, nel maggio '74, la partenza immediata del distaccamento militare francese nel Niger in virtù di un accordo di difesa che egli ha denunciato -perché ogni accordo militare presuppone l'esistenza di un nemico potenziale-, ciò che, riteneva, non era il caso del suo Paese. Nonostante la minaccia libica, 11 successore di Dlori Hamani non è mai ritornato su questa decisione. Più di 50 militari francesi lavorano attualmente nel Niger ma come «cooperanti». Kountché sa di poter contare sul l'aiuto della Francia, se lo richiedesse, ma a quanto pare non ci tiene ad attirarsi con tro i fulmini del colonnello Gheddafi. Egli confessa di aver -rifiutato qualcosa- a Parigi durante l'operazione Manta nel Ciad, senza preci sare cosa. Non il sorvolo del suo territorio, come si dice a torto, ma. forse, l'installazio- ne di strumenti di ascolto. Se manterranno le promesse, gli americani rimpiazzeranno i francesi per gli aiuti militari, con 5 milioni di dollari per addestramento ed equipaggiamento. Ma malgrado quel che si dice, non c'è un americano in uniforme nel Niger. Un'unità di paracadutisti è stata formata negli Usa; sono civili chiamati a rifare la pista di Dirkou. nel Tènere, per renderla accessibile ai cargo in caso di bisogno. Nato nel 1931, Kountché ha studiato in una scuola per figli di militari francesi e poi è stato ammesso alla scuola ufficiali di Fréjus. Ha combattutto in Indocina. Un'eventuale rivalità franco-americana per il Niger lo fa sorridere. La Francia, dice, è un partner importante «ma non può far fronte a tutti i bisogni dell'Africa-, La sua presenza a Washington durante il summit franco-africano di Bujumbura del 1984 era stata diversamente commentata. Ha ricevuto Mitterrand nel 1982. ma dopo la sua ascesa al potere non aveva mai compiuto una visita ufficiale in Francia. Jean de la Guerivière Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa» .«•Kit

Persone citate: Gheddafi, Hadji, Mitterrand, Seyni Kountché