Apologia di regicidio per 15 consiglieri di Omero Marraccini

Apologia di regicidio per 15 consiglieri Carrara, votarono a favore della costruzione d'un monumento all'anarchico Bresci Apologia di regicidio per 15 consiglieri Raggiunti da una comunicazione giudiziaria - Da stamane sfileranno davanti al giudice CARRARA — Rischiano la Corte d'assise, 15 consiglieri, comunali di Carrara che il 25 marzo dello scorso anno votarono in favore della costruzione — in un parco di proprietà municipale — di un monumento all'anarchico Gaetano Bresci che 11 29 luglio 1900, a Monza, uccise il re Umberto I. Compariranno, da stamane, davanti al giudice istruttore di Massa, Vincenzo Di Nubila, per l'accusa di pubblica istigazione ed apologia (del regicidio) con l'aggravante di avere agito abusando della qualità di pubblici ufficiali. Oli indiziati dovrebbero essere 16 e non 15 poiché fra coloro che approvarono la delibera figura anche il deputato repubblicano Giorgio Da Mommio, ma per il parlamentare occorrerà prima istruire la pratica per l'auto- rizzazione a procedere. I consiglieri invitati a comparire con l'assistenza di un legale (tutti hanno nominato l'avvocato Alberto Pincione di Carrara, repubblicano) sono sei socialisti, quattro repubblicani (con Da Mommio cinque), un socialdemocratico, un democristiano e tre comunisti. Il gruppo pei nella votazione si divise e lo stesso sindaco, Alessandro Costa, si espresse contro la concessione dell'area per il monumento. Oggi compaiono davanti al giudice Felice Allbonl, Gianfranco Andre ani, Enzo Isoppl. Marco Costi e Guglielmo Dazzi. Domani sarà la volta di Franco Bedini, Giuseppe Antonloll, Carlo Menchlni, Beniamino Gemignanl e Lino Rovetti; per 11 giorno 10 sono convocati Sergio Vatteroni, Sergio Domenichlni, Michele Del Freo, Maria Paola Menconi e Francesco Moschee. I 15 consiglieri, con alcuni membri del comitato prò erigendo monumento a Gaetano Bresci, presieduto dall'anarchico Ugo MazzucchelU, una figura storica del movimento carrarese, hanno tenuto ieri una riunione con 11 legale: tutti hanno deciso che confermeranno al giudice le dichiarazioni di voto espresse nella seduta del 25 marzo 1985. convinti della loro posizione politica. Afferma Beniamino Gemignanl. democristiano, di professione bancario, uno storico del movimenti della zona apuana: •Accetto di buon grado un processo come questo. Non ne sono spaventato: se, agendo in buona fede ho sbagliato pagherò volentieri. Aggiungo anche che, dopo le tante polemiche che si sono fatte per questa storia del monumento a Bresci, anche se nessuno avesse fatto la denuncia (la denuncia venne presentata dal segretario della federazione provinciale del msi) io mi sarei autodenunciato. Vivo in una famiglia dove si crede nella verità e dove alla sera si recita il rosario». Che cosa si dice al comitato? Per tutti parla Ugo MazzucchelU: «Ho l'impressione che il giudice chiuda l'istruttoria con un proscioglimento generale. Se non sarà così, affronteremo serenamente il giudizio in aula. Certamente verranno a sostenere la posizione di questi imputati i piti noti avvocati. Del comitato fanno parte storici di fama e professionisti illustri. Sarà l'occasione per riscrivere la storia, quella vera, sugli av¬ venimenti che seguirono al gesto di Bresci, al quale peraltro la città natale, Prato, ha dedicato una via». ' Carrara è rimasta colpita dalla notizia del procedimento che stava maturando anche perché In questo periodo tutti ritenevano imminente l'ultimo consenso alla costruzione del monumento, quello della sovrintendenza di Pisa. Esso è opera dello scultore Carlo Sergio Signori, un fuoriuscito che fu amico dei fratelli Rosselli. il «caso Bresci» è tornato alla ribalta ieri mattina quando il ministro dell'Interno Scalfaro, nel rispondere ad una interrogazione parlamentare dell'onorevole Rossi di Montelera ed altri 25 deputati, ha detto che era in corso un procedimento giudiziario. Omero Marraccini

Luoghi citati: Carrara, Monza, Pisa, Prato