Salciccia parla ancora di Claudio Giacchino
SaUiccia paria ancora SaUiccia paria ancora L'ex braccio destro di Dal Cin è stato interrogato dagli inquirenti federali che indagano sul Totonero - A Torino verranno sentiti presidente e giocatori di Vicenza, Monza e Brescia TORINO — Ha dichiarato: -Conobbi Tito Corsi, general manager dell'Udinese, tramite Italo Allodi. Loro due bazzicano il grande calcio da anni, addirittura hanno lavorato insieme alla Fiorentina nella stagione '84-85-. Gli inquirenti gli hanno allora domandato: -Ecco, Allodi e Corsi sono colleghi, per lavoro si vedono o sentono spesso. Perché mai Allodi, se davvéro voleva combinare un appuntamento clandestino con Corsi per intrallazzare attorno alla partita NapoliUdinese, aveva bisogno di ricorrere ad una sua intermediazione? Che necessità aveva di mettere in mezzo lei?-. Ha risposto: -Ne! football, quando occorre fare determinati lavoretti poco puliti ci si serve sempre di persone che ufficialmente non hanno nulla a che vedere con le società o con la Federazione. In modo che se poi succede qualche intoppo si può scaricare tutto tranquillamente sulle spalle di queste teste di legno, diventa facile sostenere che i maneggi sono loro esclusive ed autonome iniziative. Cosi, nessuno, né i club né i dirigenti o i giocatori, rischia alcunché. Non rischiano nemmeno le teste di legno: non sono tesserati, quindi la giustizia sportiva non può prendersela con loro. Ecco perché 10 fui messo di mezzo-. Tutte queste dichiarazioni sono state rese da Gianfranco Salciccia agli inquirenti dell'Ufficio inchieste della Lega Cario Porceddu ed Antonio Conte. 33 anni, eterno studente di medicina, direttore di una scuola per giovani giocatori messa su con Allodi a Mogllano nel Maceratese, Salciccia è stato Interrogato a lungo a Macerata, dove vive da tempo dopo essere stato per alcuni campionati segretario di Franco Dal Cin quando questi era direttore generale dell'Udinese. In Friuli si ricordano ancora molto bene di Salciccia: -Era 11 braccio destro di Dal Cin, l'uomo di sua totale fiducia. Assistito dall'avvocato Nascimbeni, Salciccia ha ripetuto per filo e per segno ai collaboratori di De Biase le confessioni rese la settimana scorsa al sostituto procuratore torinese Giuseppe Marabotto che l'aveva fatto arrestare con l'imputazione di associazione per delinquere. Salciccia non s'è limitato solo all'«affare», o presunto tale, Napoli-Udinese: ha par¬ lato diffusamente anche del suoi trascorsi friulani e di quanto ha visto fare e sentito dire dietro le quinte del pallone. Inoltre, ha riferito su,l Vicenza, sull'Ancona é sul Padova. Sebbene non sia tesserato alla Federcalcio, Salsiccia è un personaggio molto bene introdotto nel football. Non aveva solo rapporti con general manager, calciatori ed arbitri. Frequentava pure i vertici federali. Nel marzo scorso poche settimane prima che deflagrasse 11 calcioscandalo. a Treia si svolse la cerimonia per la consegna del premio Mauro (premio ogni anno conferito al migliore arbitro italiano della stagione precedente) al direttore di gara Maurizio Mattei di Macerata. Alla cerimonia, orga- nizzata dall'ex arbitro Paoloni. e sponsorizzata dalla «Zeta» di Udine (la società che gestisce il megatabellone luminoso dello stadio Friuli) era presente anche il presidente della Federcalcio Federico Sordillo. Accanto a Sordillo c'era Salciccia. Con gli inquirenti dell'Ufficio inchieste Salciccia è rimasto ore, Porceddu e Conte hanno acquisito anche le copie dei verbali d'interrogatorio con Marabotto. Le confessioni dell'ex segretario di Dal Cin hanno reso ancora più delicata la già non facile posizione di Allodi (e di conseguenza del Napoli). Allodi era già stato sentito da De Biase, non è escluso che il capo degli inquisitori del football decida, prima di annunciare i deferimenti alla Commissione disciplinare, di risentire il celebre general manager. Oggi, a Torino, Forceddu e Laudi interrogheranno di nuovo il presidente del Vicenza Maraschin ed i giocatori e dirigenti del club veneto Filippi, Cerilli, Rizzato e Galli. Con loro, saranno ascoltati il presidente del Monza Glambelli, l'ex allenatore e l'ex ds del Brescia Paslnato e Lamberti. Claudio Giacchino
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