La discesa più folle sugli sci dal Bianco di Gigi Mattana

La discesa più folle sugli sci dal Bianco Courmayeur, un'impresa strabiliante La discesa più folle sugli sci dal Bianco DAL NOSTRO INVIATO COURMAYEUR — n Monte Bianco probabilmente è infuriato. Qualche mese fa pareva che ogni giorno gli si dovesse rendere omaggio per celebrare il bicentenario della prima ascensione compiuta 1*8 agosto 1786 da Michel Gabriel Paccard e Jacques Balmat. Ma c'è qualcuno che non ha dimenticato di ossequiare 11 monarca: chi lo ha fatto con rullar di tamburi come Jean-Marc Bolvln con 11 «folle volo» In delta e paracadute dopo aver salito in solitaria le più difficili pareti Nord e chi, pochi giorni fa, in sordina, ha compiuto un'impresa strabiliante scendendo con gii sci la parete Sud del Monte Bianco a ridosso della cresta dell'Innominata. E facendo ciò resterà nelle cronache come il primo uomo al mondo ad avere sceso 11 Monte Bianco da tutti 1 suoi versanti. Stefano De Benedetti è nato a Genova 28 anni fa e ha Iniziato a sciare a 14 mesi; poi qualche garetta e molto fuoriplsta finché a 18 anni non si cimentò con lo sci estremo e quasi subito giunse a percorrere anche il couloir Gervasutti, allora un vero banco di prova. Il prestigio è aumentato fino a collocarlo in assoluto fra i primissimi al mondo in questa specialità della grande vertigine; dalla Est del Rosa alla Malor alla Cresta di Peutérey, dal Canalone Centrale del Preney (impressionante per l'esposizione, finora mal ripetuto) al Cengalo, fino al recentissimo Itinerario. Per operare a questi livelli bisogna essere professionisti: De Benedetti si è trasferito a Courmayeur, e diventato guida alpina, apre ormai spesso vie nuove in salita per conoscere con precisione gli abissi che lo attenderanno in discesa. , Accompagnato da Glan- «** -A'.-;-. Stefano De Benedetti in una discesa estrema del Monte Bianco (Foto G. Daidola) franco Sappa, Stefano due settimane fa è arrivato in vetta al Bianco e alle 10 ha cominciato la discesa lungo un Itinerario che pare il delirio di un pazzo o di chi preferisce l'adrenalina al cibo: fra 1 torrioni di granito vi sono fazzoletti di neve e piccoli canali di ghiaccio che 11 collegano, ma immaginate quanto su queste pendenze lo strato bianco sulla roccia sia esiguo, come sia indispensabile ricorrere a corde doppie e qualche funambolismo per superare 1 salti rocciosi. Poi tre ore di pausa, n passaggio chiave oltre metà parete è un Imbuto continuamente battuto dalle va' langhe: ne scende una mediamente ogni 25 minuti e dopo l'ottava De Benedetti tenta e passa. Al Colle di Peutérey (circa 4000 metri) la neve è troppo marcia per proseguire e bisogna attendere la sera. Ma Invece del fresco arriva una bufera; De Benedetti deve muoversi ' perché' l'attrezzatura è troppo leggera, ma il maltempo gli fa trovare 11 bivacco Eccles soltanto alle 12 dopo aver vagato tutta la notte. Altri due giorni di odissea con i piedi congelati (1 soccorsi non si possono muovere) e 11 ritorno a Courmayeur. Un'Impresa di, cui quasi nessuno ha saputo nulla e che. anche per questo pudore che pare appartenere a un alpinismo dimenticato, diventa più bella. Ma che cosa serve per avvicinarsi a questo sesto grado al contrarlo? Ovviamente una grande passione perché bisogna essere già amanti in partenza del fuoriplsta e dello sci alpinismo, una forma atletica smagliante (l'allenamento a secco migliore è la corsa fra 1 massi nei greti del torrenti). Tutti 1 grandi specialisti usano sci da slalom lunghi 203-210 centimetri, attacchi, bastoncini e scarponi più o meno di vendita normale (cioè con qualche modifica casalinga); poi imbragatura, zaino, coi da, moschettoni, a volte piccozza, mentre è da studiare una tuta in tessuto veramente antiderapante. E' uno sport per un'elite (ma in Francia le schiere si allargano) e l'industria, malgrado l'altissima spettacolarità, non è disposta a farvi investimenti. DI sci estremo nessuno vive: Boivin è alpinista troppo completo per limitarsi solo alle discese, Valeruz ha un rifugio e fa il maestro di sci, Vallencant cura una linea di abbigliamento, il compianto Holzer faceva lo spazzacamino, lo stesso Stefano ha sempre contato su un papà benestante. Ma anche senza 11 miraggio sacrosanto del denaro il fascino del ripido si trasforma in una droga dolce, nel concentrato più smagliante di rischio, avventura e solitudine che la montagna sa elargire ai cacciatori di so- BnÌ Gigi Mattana

Luoghi citati: Courmayeur, Francia, Genova