CONDONO/ Scaduto il termine per mettersi in regola

Da oggi si paga per i piccoli abusi CONDONO / Scaduto il termine per mettersi in regola Da oggi si paga per i piccoli abusi ROMA — Da oggi dovranno pagare allo Stato una certa somma anche coloro che si sono «macchiati» di piccoli abusi edilizi. Si tratta di tutte quelle modifiche che non alterano la superficie della costruzione (un bagno in più, l'allargamento della cucina, lo spostamento di una parete ecc.): fino a ieri bastava una semplice comunicazione al sindaco senza penalizzazioni di sorta. E' quanto previsto dalla legge sul condono che finora ha fatto incassare circa 2500 miliardi e che non è stata modificata dal governo. La somma da pagare, secondo fonti del ministero dei Lavori Pubblici, è pari a un terzo del valore che la modifica avrà portato all'appartamento. Esempio: se utilizzando gli stessi metri quadrati si è ricavato un vano aggiuntivo e 11 valore è salito da 20 a 21 milioni, il proprietario dovrà versare 333 mila 'ire. Comunque la cifra minima prevista è di 500 mila lire ridotta di un terzo. Per l'accatastamento delle piccole opere abusive si è in tempo fino al 31 dicembre '86 a partire da oggi per mettersi in regola; dopo si dovrà pagare una multa che potrà variare da 100 mila a 450 mila lire. Sono regole fissate dalla legge sul condono che, come si sa, ha avuto un iter burrascoso. Il testo della sanatoria. Infatti, è stato pre¬ sentato nel giugno del 1980 e discusso In 34 sedute delle commissioni Lavori Pubblici e in 32 sedute fra Camera e Senato. E' stato ritoccato, modificato, aggiornato'attraverso tre decreti legge e due leggi con revisione delle norme. Il ministro Nlcoiazzi, sotto la spinta della rivolta del sindaci del Mezzogiorno, nelle settimane passate aveva elaborato un decreto che permetteva ulteriori facilitazioni per 1 grandi abusi, ma ne aveva condizionato la presentazione ad un accordo preventivo nella maggioranza. Il compito erg. stato affidato al ministro per 1 rapporti con il Parlamento, il repubblicano Mamml. Ma finora non se n'è fatto nulla e la crisi di governo non consente 11 minimo passo avanti. Nel giorni scorsi l'associazione del geometri aveva chiesto al governo che slittasse dal 30 giugno al 31 dicembre la regolamentazione delle opere Interne e di due anni la presentazione della documentazione a causa dello stato disastroso in cui versano gli uffici catastali. .Nicolazzi non ci pensa proprio — rispondono negli ambienti ministeriali — visto che la materia è nota da molti mesi e non c'è motivo di metterci ancora mano.. e

Persone citate: Nicolazzi

Luoghi citati: Roma