Carte di credito in concorrenza per i tuoi occhi

soldi soldi Carte di credito in concorrenza per i tuoi occhi uno sconticino ci potrebbe scappare. Il cliente spesso capitola e la carta di credito resta inutilizzata. Ancora peggio quando il cliente vede arrivare a casa il conto della carta a termini di pagamento già scaduti e deve versare una penale. Se la cosa si ripete un po' di volte la carta cade in disuso 0 viene restituita. Questo spiega perché tra 1 possessori di una carta di credito il 20 per cento (ma è un dato ottimistico) non la usi mal ed il 30 per cento che ne fa un utilizzo continuativo di fatto non ne usufruisca mediamente più di due volte al mese. Non solo, ma il 55 per cento degli italiani non sa neppure che cosa sia la carta di credito, contro il 5.3 per cento che ne possiede una. Però dall'inizio dell'anno qualche cosa si sta muovendo: un consorzio di banche (sono finora 38, ma si preve¬ de che se aggiungeranno altre fino a raggiungere le 150, tra grandi e piccole) ha deciso di lanciare di una nuova carta nazionale. Si chiamerà «Cariasi» e sarà una carta di credito ed insieme di debito. Permetterà cioè di effettuare acquisti presso i negozi convenzionati (carta di credito) e nello stesso tempo di prelevare importi di diverso ammontare presso le banche o gli sportelli automatici come avviene con "'il Bàndomat (carta di debito). Un vantaggio péVchl finora si doveva portare dietro due carte di credito, ed un forte scossone per il mercato. La partenza di questa nuova carta avverrà ad ottobre e ad un prezzo limitato, si parla di 25 mila lire. Poiché ad emetterla saranno gli stessi istituti che oggi emettono il Bancomat, c'è da pensare che avrà un im¬ sionisti perfetti conoscitori della macchina «uomo» e in grado di mantenerla al massimo dell'efficienza e del rendimento sportivo a qualsiasi età. Come si giunge a lavorare in questo campo? Non è vero che bisogna presentare un curriculum con tempi, misure, prestazioni da olimpionico. In realtà la porta è aperta a chi ama lo sport, anche se non vanta trascorsi da «azzurro». Naturalmente sono frequenti 1 casi di atleti che vi si dedicano al termine del loro periodo agonistico, basti citare per tutti il caso della campionessa di salto in alto Sara Simeoni. La via per diventare «professori di sport» è iscriversi a uno degli undici Istituti Superiori di Educazione Fisica (ma è meglio dire Isef) con sedi nelle maggiori città. E' statale l'Isef di Roma, mentre sono pareggiati Torino, Milano Cattolica e Milano Lombardia, Firenze, Bologna, Urbino, Perugia, L'Aquila, Napoli, Palermo. Dal 1958 quelli dell'Isef sono considerati corsi di grado universitario, hanno durata triennale e frequenza obbligatoria. Si è ammessi all'Isef con un diploma di scuola superiore, età inferiore ai 28 anni. Il titolo conseguito è un diploma in educazione fisica. Bisogna mettere in conto l'incognita della selezione che riserva l'ammissione a 120 ragazzi e 120 ragazze all'anno. Per prima cosa si affronta una visita medica, poi una prova attitudinale per valutare le capacità fisiche, dette altrimenti «qualità alienabili». Sono test sulla velocità, flessibilità, equilibrio, forza, senso-ritmico, coordinazione. In ultimo viene una prova scritta di cultura generale. Le neomatricole selezionate sono

Persone citate: Sara Simeoni