Umbria in 3 giorni il Medioevo dopo i Due Mondi

VIAGGB NEI DINTORNI DELLA CULTURA VIAGGB NEI DINTORNI DELLA CULTURA Umbria in 3 giorni il Medioevo dopo i Due Mondi ) Gubbio J _JPERUQIA® / (UMBRIA Asals i C O Be,3Q O °Spe, J Orvlelo 0 o ( \ T°dl Montolalco \ SpoletoO A 7 ®TERNI S) LJ UMBRIA è una re, gione cosi affascinante che anche il visitatore occasionale se ne innamora e accarezza il desiderio di stabilirvisi. Ne costituiscono il fascino la natura e il paesaggio, movimento armonico di colline, valli e piane, e l'atmosfera medievale che si respira nei centri cittadini ancora intatti. Ecco viuzze e scalinate, archi e androni che si aprono sulle piazze dove trionfano i monumenti della vita civile e religiosa del tempo. Si è quasi portati d'istinto a cancellare tutto il moderno per immaginare il fervore della vita di allora, tutta presa dalle guerre continue tra comuni, ciascuno cinto di mura, arroccato sulle alture o disposto lungo i pendii, e dalle attività commerciali, che spingevano i piti intraprendenti a percorrere le strade delle fiere fino in terra di Francia. Cosi a Perugia nel Collegio del Cambio e della Mercanzia, ritroviamo l'immagine intatta di una Borsa e di una Camera del Commercio quattrocentesche: tra i legni magistralmente intarsiati e gli affreschi del Perugino rappresentanti le 4 virtù cardinali che dovrebbero guidare gli uomini nel mondo degli affari, percepiamo il ritmo incalzante dell'attività mercantile e la superiorità economica e quindi politico-militare della città sull'intera regione. In Umbria tutto è a portata di mano; se si dispone di un'automobile le distanze chilometriche sono irrisorie. I vari centri sono tutti piacevoli da visitare; chiese e palazzi contengono ciascuno qualche bella sorpresa senza imporre fatiche immani, piedi gonfi ed esaurimento di capacità recettive; e poi non dimentichiamo i ristori: un bicchiere di buon vinello dei colli e una pizza al testo (focaccia con prosciutto crudo scaldata sulla piastra di pietra) non mancano mai; nessuna difficoltà a trovare trattorie e ristoranti dove la carne alla brace è sempre ottima e i prezzi sono in genere contenuti. Questo è un tour nel cuore dell'Umbria che si fa in tre giorni, con partenza e arrivo a Perugia: data la relativa vicinanza dei luoghi da visitare si può anche concepire come itinerario a raggiera col vantaggio di fare base fissa in località meno note, quindi meno care e affollate, anche se più anonime, come Trevi tra Foligno e Spoleto o Deruta tra Todi e Perugia, giorno. Da dedicare alla visita di Perugia 1 per recarsi in serata ad Assisi passando per Gubbio chilometri dal capoluogo). A Perugia un buon sistema di scale mobili, situate in parte all'interno delle dall'alto del Palazzo dei Consoli. Nell'omonima via ogni portone era affiancato da un portonclno più stretto, delle dimensioni di una bara: oggi sono murati o trasformati in ingressi separati, ma servivano perché i morti non usassero le porte dei vivi. Buon vino rosato e affettati nella locanda «Vino e Panini», lungo la Via dei Consoli; il padrone vi potrà indicare, se siete buoni camminatori e avete il tempo dalla vostra, come raggiungere fuori porta Metauro la trattoria «La Generala», dove si mangia ottima carne alla brace in eli- Gubbio. Piazza della Signoria:mura, permette di abbandonare l'auto e di accedere facilmente a piedi alla piazza principale: Cattedrale. Palazzo dei Priori, Galleria Nazionale- (gioielli pittorici dell'Angelico, di Pier della Francesca, del Perugino1-e' del Pinturicchio). Ma il piacere di Perugia è passeggiare nelle vie medievali che si dipartono dalla piazza. scendendo per esempio da Via dei Priori e risalendo da Via Cesare Battisti e Via delle Volte (perché di salire e scendere sempre si tratta), dove si possono trovare tra l'altro ristoranti di ogni tipo e prezzo. A Gubbio magnifico panorama sul tetti della città mStcvdpvglFcmsdtasD dove Francesco iniziò la sua militanza religiosa, e all'Eremo delle Carceri, luogo di ritiro di San Francesco, sito in un fitto bosco. Da Assisi in pochi chilometri si è a Spello, cittadina medievale deliziosa, da girare tutta a piedi, nelle viuzze ripide dai balconi fiorili, che si aprono su improvvisi scorci panoramici. Affreschi del Pinturicchio in S. Maria Maggiore, Crocifisso attribuito a Giotto in Sant'Andrea. Bella la passeggiata fino al Belvedere, con buona vernaccia nell'osteria che si incontra a destra poco prima di arrivare. Da Spello riprendere la anch'essa stradine tortuose e piazzette, infine si arriva alle sorgenti del Clitunno, che caso raro nasce in pianura, tra rocce calcaree. Nei pressi il «Tempietto» paleocristiano. Ma l'atmosfera di ispirazione carducciana è in parte sfiorita. ~| giorno. Sono in pro- Q gramma più chilo | metri; almeno mezza giornata è da dedicare alla visita di Spoleto prima di proseguire per Terni. Spoleto: cittadina romana, ducato longobardo, caposaldo dello Stato pontificio, merita una visita, in assenza di grandi folle, magari di notte: il fascino ne risulta più vivo. E' anch'essa una città da percorrere a piedi in continuo saliscen di; il nodo centrale è piazza del Duomo (affreschi di Filippo Lippi). che andrebbe contemplata dall'alto della scalinata che fronteggia la facciata della chiesa e fiancheggia il bel palazzo Arroni. Per chi ha più tempo Spoleto si presta per belle passeggiate, per esemplo al maestoso Ponte delle Torri situato tra il Colle della Rocca e il Monteluco, mon tagna sacra dalla natura incantevole. Lasciata Spoleto, tra magnifici cascinali si raggiunge Terni, che non vale una sosta, mentre varrebbe la pena una deviazione alla Cascata delle Marmore. creata dai Romani nel 271 a.C.(informandosi sugli orari di immissione delle acque). Poi, se si vuol rientrare a Perugia si può fare una sosta a Todi, se si decide di imboccare l'autostrada del Sole conviene pensare alla visita di Orvieto. A Todi abbiamo un ulteriore esempio di città medioevale con i duecenteschi Palazzi dei Priori, del Popolo e del Capitano, che insieme al Duomo di forme gotiche si affacciano sulla piazza principale; nella Galleria Civica materiali archeologici e collezioni di monete, ceramiche e ori. Passeggiando per Orvieto, ricordate che le botteghe e le trattorie di cui è ricca la zona adiacente alla bella Piazza del Popolo e al Duomo (gotico imponente, affreschi di Signorelli) offrono l'Est est est, tipico vino del posto, per concludere degnamente, con un brindisi e una promessa di ritorno, la visita in Umbria. PIETRA bianca tendente all'ocra, polvere, case a tetto piatto o a cupola, come i «dammusi» arabi, mancanza di colore, pochissimo verde, vento, aria calda, luce, un sole che non perdona (lo chiamano -sole tigre»), un mare che pare non nascondere segreti tanto è trasparente, un cielo immenso che si confonde con gli azzurri delle acque. Cosi è Lampedusa, una terra che non ha mezzi toni e non concede mezzi sentimenti: di questa isola o te ne innamori o la rifiuti. Distanza 205 chilometri dalla Sicilia (soltanto 113 dalla Tunisia e 150 da Malta), 20 chilometri quadrati di superficie, ci si arriva in aereo (30 minuti da Palermo) o in nave (10 ore da Porto Empedocle). Quanto sia spersa nel Mediterraneo lo si capisce soltanto quando la si vede dall'alto: gli atlanti relegano le isole Pelagie — Lampedusa. Linosa e Lampione — in un quadretto a pie pagina perché nella cartina dell'Italia non ci starebbero. A differenza delle isole più vicine, come Pantelleria per esempio, non è di origine vulcanica e per questo non manca l'acqua. Le coste sono in prevalenza rocciose con i segni di una antichissima geologia. Ogni tanto qualche cala, qualche distesa di rena finissima e bianchissima, come la 'Spiaggia dei conigli» o la «Cala croce». In una insenatura ampia e sicura c'è il porto. La costa più alta e scoscesa è a Nord, arriva a 133 metri nell'Albero del Sole, uno spiazzo dove c'è una nicchia perennemente battuta dai venti con dentro un Cristo in croce. Per avvicinarsi al precipizio e guardare in basso, l'unica cosa da fare per non smarrirsi d'angoscia, è mettersi a pancia in giù ben aderenti alla terra. Qui è situata la base americana Loran. La gente è fiera e gelosa della sua terra. Nonostante l'isola appartenga alla provincia di Agrigento e dipenda dalla Sicilia per ogni approvvigionamento, lo spirito sembra quello di una a sinistra Palazzo dei Consoli e a destra Palazzo Pretorio strada per Foligno e deviare un po' prima per Bevagna, che racchiude un gioiello di piazza su cui si affacciano due chiese romaniche e il gotico Palazzo dei Consoli. Si è cosi già sulla strada per Monte fai co: offre una eccezionale vista dall'alto della torre comunale, se si ha la fortuna di trovare il custode compiacente. Da Montefalco si ritorna sulla strada principale per Spoleto percorrendo la Valle del Clitumno delle famose fontiPrima si scende nella piana di Foligno, terza città dell'Umbria, ricca di scorci medievali, poi si scorge su un colle il profilo di Trevi, ma familiare. 2° giorno. E' da dedicare alla visita di Assisi e Spello, per arrivare in serata a Spoleto. Assisi è posta sulle pendici del Monte Subasio; conviene lasciare l'auto ad uno dei posteggi, perché la si può percorrere a piedi agevolmente nei due sensi. In genere si inizia la visita della città dalla Basilica di San Francesco, costituita di due chiese sovrapposte; notissimi gli affreschi di Giotto sulla vita del Santo. Attraverso le vie di Assisi, dove si sprecano i negozietti di souvenirs, si accede alla medievale piazza. Passeggiata al convento di San Damiano (circa 2,5 km). Sofia Gallo

Persone citate: Arroni, Filippo Lippi, Metauro, Priori, Signorelli, Sofia Gallo