Ai mari e ai monti la bella Italia dei premi letterari

Ai mari e ai monti la bella Italia dei premi letterari Ai mari e ai monti la bella Italia dei premi letterari C5 E' un'antica complicità tra letteratura e promozione turistica. La storia incomincia sotto un ombrellone sulla spiaggia della Versilia. Era l'estate del 1929 e a bagnarsi in un mare ancora indenne da assalti chimici c'era Leonida Repaci. Fu lui, romanziere allora esordiente, a fondare il premio .Viareggio», capostipite di tutti i riconoscimenti letterari italiani. Soltanto il .Bagutta». nato nella trattoria milanese dei Pépoli. può vantare un'anzianità di servizio maggiore: la prima edizione risale al novembre 1927. Raccontava Repaci che quando gli venne l'idea del «Viareggio, in tasca aveva 10 mila lire. Non una ricchezza, ma per quegli anni neppure una miseria. Poi vennero tempi buoni e tempi cattivi. Ci furono edizioni con bilanci da capogiro. In anni di crisi, invece, 11 «Viareggio, si adattò a dare in premio quadri d'autore. Ma 11 prestigio rimase intatto, aiutato da scelte anticonformiste: chi non ricorda il 1974, quando vinsero Rossana Ombres per la poesia e Clotilde Marghieri per la narrativa, mentre tutti gli altri allori letterari erano quasi sempre stati maschilisti? I nipotini del premio di Rèpaci sono tanti. Si può ormai disegnare una geografia dei concorsi letterari incredibilmente complessa. Quasi non c'è Azienda di soggiorno che. accanto al concorso per Miss Qualchecosa. non abbia in calendario un premio a romanzieri, poeti, saggisti, giornalisti. In Italia si legge poco, d'accordo, ma si scrive molto e si premia ancora di più. Giurie tecniche di letterati e giurie popolari si spostano a ondate lungo la penisola, autori e case editrici scrivono e pubblicano già pensando alla fascetta che cingerà la copertina, turbinano i gattoni di presenza (molti critici sono in cinque o sei giurie, qualcuno in dieci, ma è un francesista — indovinate chi — a detenere un primato degno del 'GuinnesS'). Si può dunque organizzare un turismo sincronizzato sui premi letterari: alle attrattive artistiche e naturali si potrà cosi abbinare l'opportunità di vedere da vicino scrittori e critici uniti in un rituale che, per quan¬ to smitizzato, mantiene un certo fascino. Proviamo a tracciare un itinerario. Sirraione merita la prima citazione. Qui la simbiosi letteratura-turismo è perfetta. Il premio è intitolato a Catullo, una giuria di critici seleziona una rosa di sei finalisti, l'Azienda di soggiorno distribuisce i libri a tutti gli ospiti degli alberghi e questi democraticamente votano. L'assegnazione è prevista per ni ottobre al Palazzo dei Congressi. Ma il Veneto è ricco di questi abbinamenti. Il premio più glorioso è ovviamente il .Campiello», fondato nel 1963 e finanziato dall'Associazione Industriali. Ci sono due riunioni pubbliche della giuria, ogni anno in città diverse. Quest'anno e toccato a Treviso e Padova. La serata finale, con lo scrutinio dei 300 voti della giuria popolare, avviene a Venezia il primo saba¬ to di settembre nel cortile di Palazzo Ducale o, in caso di maltempo, al teatro «La Fenice.. Gli ingressi, circa 1500. sono molto contesi. Più che bussare alla Segreteria (Ca' Mocentgo Gambara. Accademia 1056) converrà trovarsi un amico nell'enfourage dell'avvocato Mario Valeri Manera, di Carlo Rubbia. il Nobel per la fisica che quest'anno è presidente del premio in omaggio alla sintesi delle «due culture-, o nell'ufficio stampa di un editore che abbia un libro in finale. Inutile dire che è gradito l'abito scuro. Al «Campiello* lo spettacolo è assicurato. I cinque finalisti soffrono pubblicamente sotto i riflettori mentre i loro nomi avanzano su un tabellone luminoso seguendo lo spoglio dei voti. Si ricordano sprint mozzafiato, come quando Saverio Strati prevalse per un solo voto su Gina Lagorio, e clamorose sconfitte, come quelle di Gadda e Landolfi. Anche il premio «Comisso» bada all'eleganza del fondale. Da quest'anno la selezione diventa itinerante e ogni volta si terrà in una villa veneta: dopo la recente riunione alla Rotonda del Palladio, nell'86 sarà a Villa Maser. L'assegnazione avverrà il 1° settembre al Palazzo dei Trecento di Treviso. Tra i finalisti di spicco segnaliamo Gesualdo Bufalino, Daniele Del Giudice e Alberto Ongaro: i fans sono stati avvertiti. Del «Viareggio» si è già detto. L'appuntamento è per il 28 giugno allo Stabilimento Principe di Piemonte. Quanto allo .Strega», quest'anno sarà un premio in lutto per la scomparsa di Maria Bellonci, sua fondatrice nel 1947 e da allora Instancabile animatrice (Segreteria in via Fratelli Ruspoli 2). Ma sarà anche una festa, perché quasi certamente il riconoscimento andrà proprio alla Bellonci per «Kinascimento privato'. La serata finale, il 3 luglio, come sempre avrà per sfondo il Ninfeo dì Villa Giulia a Roma. Esservi ammessi non è semplice: bisogna essere amici degli Amici della Domenica, cioè di uno dei circa cinquecento esponenti della cultura che hanno diritto di voto. Chi non ha questo privilegio può accontentarsi della telecronaca in diretta, generalmente su Rai 1, affidata a Luciano Luisi. Aperto a tutti è invece il •Bancarella., assegnato da 150 librai e bancarella!: per assistere allo spoglio delle schede, alle ansie dei finalisti e alla premiazione del vincitore basta trovare un angolino in piazza della Repubblica a Pontremoli. Quest'anno il rito si svolgerà il"27 luglio. A parte i premi «storici» (Bagutta, Viareggio. Campiello, Strega e Bancarella), la scelta diventa imbarazzante. I concorsi letterari in Italia sono infatti almeno 500 (come documentano un Dizionario edito da Mursia e il più recente Catalogo della Seledizionl). Si può tentare qualche citazione, tenendo conto più che altro dell'interesse turistico dei luoghi coinvolti, ma senza dimenticare la serietà e il