Bravata di litta: fa l'amore mangiando

Bravata di litta: fa l'amore mangiando Bravata di litta: fa l'amore mangiando NELL'IMMENSO ventaglio di specie d'Insetti che popolano la Terra, si osservano infinite varianti sul tema «amore e sesso.. Ecco ora sull'argomento una brillante ricerca dello zoologo americano John Alcoli: dell'Università di Stato dell'Arizona, un appassionato degli amori entomologici, che ha trascorso 14 anni nel deserto di Sonora, nell'Arizona meridionale, per seguire da vicino il comportamento sessuale di alcune specie di Meloidi. Questa famiglia di coleotteri è nota agli addetti ai lavori perché i suol componenti fabbricano una sostanza altamente tossica, la cantarldina. La più famosa specie europea della famiglia è la Cantaride o Mosca spagnola (Lytta vescicatoria). Il suo nome latino è tutto un programma. John Alcock, comunque, non si è occupato della Lj/ita vescicatoria, bensì di una specie affine, la Lytta magister, un Insetto delia stessa famiglia che vive nelle regioni desertiche. Ha una bellissima livrea nera e arancione che sembra quasi un vessillo di avvertimento. E' come se l'Insetto si facesse notare apposta dai predatori, col messaggio: 'Tieni bene a mente 1 miei colori. Se mi mangi, muori». Astutamente le Lytta magister sono sempre riunite in folti gruppi, in modo che se un uccello Inesperto ne acchiappa una, la sputa immediatamente disgustato e si guarda bene dal ripetere la spiacevole esperienza. La salvezza delle Lytta sta dunque nel numero. Nella «Lytta magister» l'accoppiamento non esclude, contempo Quando nel deserto di Sonora termina la stagione delle piogge, fioriscono i pochi arbusti che vi crescono. Ed è questo il momento scelto dalle Lytta magister per cercarsi 11 partner. Il •rendez-vous» è sui fiori gialli simili a margherite che sbocciano come per incanto in quel paesaggio normalmente desolato. Quei petali sono gustosissimi e le Lytta se 11 mangiano voracemente. Ma non pensano solo a mangiare. Pensano anche all'amore. Alcock ha potuto osservare una quantità di coppie. Ha notato però che c'erano coppie grandi, medie e piccole. Non tutti gli individui erano della stessa grandezza, ma stranamente ciascuno si accoppiava con un altro della medesima taglia. La cosa lo incuriosi e cercò di capire in qual modo eia avvenisse. Si rese conto cosi che i maschi avevano ampia facolta di scelta nel vasto gruppo. Appena arrivati, tentavano di accoppiarsi con le femmine che trovavano. Ma non sempre queste accettavano le loro ■avances». Quindi, in definitiva, la scelta spettava alle femmine, le quali davano la preferenza ai maschi più grandi e robusti. E siccome anche questi si orientavano su femmine grandi dagli ovari contenenti 11 maggior numero di uova, si venivano automaticamente ad accoppiare grossi maschi e grosse femmine. Una volta appaiati gli individui di maggior taglia, quelli di misura media facevano lo stesso ragionamento e si dovevano accontentare delle femmine di pari misura disponibili sulla William Hamilton presenta la sua ultima teoria alla Società zo oraneamente, un buon pasto piazza. E finalmente i più piccoli non avevano altra scelta che quella di accoppiarsi tra loro. L'accoppiamento tra le Lytta è una faccenda estremamente laboriosa e complessa. Speciali appendici a uncino che sporgono dal pene maschile agganciano saldamente l'apparato genitale femminile situato all'estremità dell'addome e non 10 mollano per un periodo variabile dalle 24 alle 48 ore. La cosa strana è che l'aggancio delle rispettive estremità addominali non impedisce agli insetti di continuare tranquillamente 11 loro pasto, come se nulla fosse. Sicché si vedono i due partner accoppiati, rivolti con la bocca chi da una parte, chi dalla parte opposta per raggiungere due fiori distanti tra loro. Alcock ha cercato di capi¬ ologica di Londra re le ragioni di un accoppiamento cosi insolitamente prolungato. E ha scoperto che durante l'atto sessuale il maschio trasferisce nel corpo della femmina non solo la spermatofora, cioè il pacchetto di sperma, ma anche varie sostanze nutritive, proteine soprattutto e inoltre una buona quantità dì cantaridina da regalare alla sposa. E lei cosa se ne fa? Intanto va detto che non è in grado di fabbricarsela da sola. Utilizza quindi il gradito dono nuziale sia per difendere se stessa, sia per spalmarne un poco sulle uova non appena le depone, per difenderle dall'appetito dei predatori. Quando le uova schiudono, fuoriesce da ciascuno una larvetta minuscola ma vivacissima, la quale si dirige senza esitazione verso il fiore e 11 si mette ad aspettare. Non appena una bionda ape si posa sui petali, le salta in groppa e si fa trasportare nell'alveare. Qui giunta trova il paese di Bengodi: cibo a profusione, uova di api, polline, nettare. Una vera cuccagna. Si capisce che. mangian do a più non posso, cresce a vista d'occhio, subisce le mute di prammatica e circa un anno dopo, eccola trasformarsi in adulto. Allora abbandona il nido dove ha vissuto da parassita a spese delle api. Ormai l'assilla un solo pensiero: recarsi al più presto, insieme con le compagne che sbucano all'aria aperta insieme con lei, sui fiori gialli del deserto, ove presto un partner l'aggancerà nel lungo dolcissimo rito nuziale. I. Lattes Coifmann I .i varietà sessuale viene cons(nel disegno dal vero del natca che risale a quando i primi aggregati cellulari si sono evoluti per competere meglio per i terreni nutrizionali e contemporaneamente sulla scena si sono presentati organismi più semplici, ossia dei proto-parassiti che volevano trarre vantaggio dai meccanismi cooperativi evolutisi tra gruppi di cellule. Queste cellule cooperatrici per non essere sopraffatte devono aver evoluto meccanismi di riconoscimento e di blocco dei parassiti, devono aver escogitato delle pa¬ Maschera per strabismo diverNEL folclore popolare primitivo e nella mitologia lo strabismo era considerato un disturbo trasmesso da uno spirito cattivo o dalla furia divina. Una leggenda faceva risalire l'origine del termine all'illustre geografo e storico Strabone c';e visse in Alessandria durante il Periodo Romano. notevolmente strabico. La parola era però già di uso comune prima che Strabone nascesse, per cui è difficile .poter ricondurre il termine alla figura dello storico. Nel papiro Ebers (1500 a. C.) lo strabismo è descritto come «Rotazione degli occhi, e veniva trattato somministrando al paziente un preparato ricavato con parti di cervello di una testuggine amalgamate con spezie orientali. Ippocrate differenziò t tipi di strabismo tra concomitante e paralitico, trattandone gli aspetti eredita¬

Persone citate: John Alcoli, Lattes Coifmann I, Maschera, William Hamilton

Luoghi citati: Alessandria, Arizona, Londra, Mosca, Sonora