Nuovo trucco per catturare la luce

Nuovo trucco per catturare la luce Nuovo trucco per catturare la luce STIMOLATA dalla crisi energetica del 1973, la ricerca sui vari modi di Impiego dell'energia solare si è sviluppata lungo diversi filoni. Cronologicamente la prima realizzazione è stata quella dei pannelli solari piani per la produzione di acqua ad uso domestico. Con questi dispositivi la temperatura massima raggiunta dall'acqua è dell'ordine di 90° C. più che sufficiente per gli impegni domestici, ma non per utilizzare l'acqua come fluido di lavoro in macchine termiche capaci di trasformare 11 calore in energia meccanica. Per questo impiego bisogna ricorrere alla concentrazione della radiazione solare mediante riflettori o specchi. Gli specchi debbono muoversi continuamente per inseguire il disco del Sole nel suo moto apparente: per di più 1 dispositivi a concentrazione utilizzano solatanto la radiazione solare diretta e non quella diffusa, che in molte regioni del globo (per esempio in tutta l'Europa centrale) è. nel corso dell'anno, quasi la metà dell'energìa solare globale. Un altro modo di impiegare l'energia solare è quello di convertirla direttamente in elettricità, mediante le «celle solari, o «fotocelle.. A livello mondiale, l'impegno di ricerca e sviluppo di questa tecnologia è notevolissimo e gran parte degli sforzi è diretta a produrre fotocelle meno costose di quelle oggi disponibili sul mercato. Poiché entro certi limiti la potenza elettrica generata da una fotocella è proporzionale alla intensità della luce Incidente, l'uso di concentratori ottici (lenti e riflettori) consente di ridurre la superficie totale delle celle occorrenti per sviluppare una certa potenza elettrica. Ma. anche in questo caso, bisogna accettare la complicazione del dispositivo di inseguimento del Sole. Sarebbe desiderabile poter concentrare sulle fotocelle la luce solare senza dover Inseguire il Sole. Questo oggi si prospetta possibile ricorrendo al concentratori solari «a luminescenza., sui quali in «Tutto- Cosi le due lastre triangolari forniscono radiazione concentrata a un «assorbitore. A, cioè a un tubo di diametro interno di e diametro esterno di (flg. 2) nel quale un liquido termovettore (cioè trasportatore di calore) entra alla temperatura di ingresso T-in ed esce alla temperatura di uscita T-out. Le due lastre C penetrano nel tubo A, che è accuratamente Isolato termicamente con un rivestimento cilindrico di materiale coibente di diametro d2- Nel processo, le perdite di calore sono importanti soltanto nel tubo interno che, date le piccole dimensioni, può essere bene isolato. Un vantaggio di questo sistema è quello di concentrare sia la luce diffusa sia quella diretta, senza bisogno di inseguire 11 Sole. La luce cosi concentrata può essere convertita in calore ad alla temperatura usando sostanze assorbenti altamente selettive. L'Intensità e la regione spettrale della luce solare determinano la temperatura massima termodinamicamente raggiungibile. L'uso di più lastre trasparenti drogate con coloranti di diverse caratteristiche spettrali può produrre un elevato rendimento di conversione. Con questa tecnologia si intravedono nuovi aspetti dello sfruttamento dell'energia solare nei olimi temperati. L'utilizzazione della componente diffusa della luce solare per produrre calore ad alta temperatura è una possibilità non offerta dagli altri sistemi di conversione noti. Il collettore è poco costoso. Il suo prezzo è sostanzialmente quello delle lastre di plexiglass. E' stato costruito un collettore sperimentale con lastre della superficie di 0,8 metri quadrati e un assorbitore di 3 millimetri di diametro, contenuto in un tubo di vetro sottovuoto. Sotto un irraggiamento di 850 Watt per metro quadrato si è raggiunta la temperatura di 555 gradi centigradi. In condizioni di luce diffusa (Irraggiamento di 150 Watt per metro quadrato) si è raggiunta la temperatura di 250 gradi centl- gradi Aurelio Robetti scienze, del 15 maggio '85 è comparso un articolo che ne spiega il funzionamento. Fatte queste necessarie premesse, possiamo finalmente descrivere la nuova tecnologia. E' merito del fisico tedesco Goetzberger, aver per primo proposto e recentemente sviluppato un nuovo metodo per convertire la radiazione solare non in elettricità ma in calore «ad alta temperatura.. Il dispositivo impiegato In questo processo è schematicamente Illustrato nella f ig. 1: due lastre triangolari C. fatte di plexiglass «drogato», cioè impregnato di molecole coloranti fluorescenti, funzionano aa collettori (raccoglitori) della luce solare. Questa viene assorbita dalle molecole del colorante e ri-emessa in una banda spettrale spostata verso le lunghezze d'onda maggiori, rimanendo prigioniera fra le lastre, nelle quali la radiazioni, per successive riflessioni interne, raggiunge 11 lato maggiore del triangolo (l due lati minori sono trattati in modo da riflettere verso l'interno la radiazione che cercherebbe di sfuggire verso l'esterno). centrale di Garigliano. . mentre ci prepariamo alla prossima chiusura della centrale di Latina. L'industria italiana potrebbe competere quindi a livello internazionale. Essere stati in ultima fila nella costruzione delle centrali potrebbe forse favorirci in futuro. Essere In prima fila nel lavoro di smantellamento potrebbe tradursi in vantaggio economico non previsto. SI tratta di escogitare nuove procedure di demolizione quanto più possibile automatizzate e sicure. E' necessario ideare sistemi per il contenimento delle scorie radioattive e sistemi per la sorveglianza. Un consorzio di piccole e medie industrie nazionali potrebbe raggiungere una competenza che attualmente nessuno possiede. Raffaele Giovannelll

Persone citate: Raffaele Giovannelll, Watt

Luoghi citati: Latina