Quando il colesterolo è un'eredità di famiglia

Quando il colesterolo è un'eredità di famiglia Quando il colesterolo è un'eredità di famiglia IN uno degli ultimi numeri dell'autorevole New England Journal of Medicine si ribadisce l'Importanza di esaminare il livello del colesterolo del sangue già nei bambini. La prevenzione dell'aterosclerosi deve avere inizio In età pediatrica, con positive abitudini alimentari e attività fisica. Secondo un'Indagine svolta nella V Cllnica pediatrica dell'Università di Milano, un bambino su cinque ha valori patologici. Una situazione particolare del colesterolo infantile riguarda l'ipercolesterole- La comunità scientifica degli Stati Uniti ha recentemente trovato pieno accordo sul problemi connessi con la colesterolemia e sulle strategie per combatterla su scala nazionale. Sulla scia di questa esperienza, promosso dal Cnr (Progetto finalizzato medicina preventiva) si terrà a Roma 111 e 12 giugno un Incontro per valutare i dati americani e proporre strategie nazionali di intervento. mia (molto colesterolo nel sangue) familiare, una malattia d'orìgine genetica. Un soggetto che riceva dai genitori un solo gene anormale (soggetto eterozigote) ha fin dalla nascita un tasso di colesterolo doppio rispetto alla norma e comincia a subire attacchi coronarici già all'età di 30-35 anni. Di codesti eterozigoti ve r.'è uno su 500 nati. Un soggetto che riceva entrambi l geni anormali (omozigote) ha un tasso di colesterolo sei volte superiore alla norma, può avere attacchi coronarici fino dall'età di 2 anni e li ha inevitabilmente a vent'anni. Ve n'è uno su un milione di nati. Che cosa si cela dietro questa grave situazione è stato svelato da Michael Brown e. Joseph Ooldsteln dell'Università del Texas, a Dallas, al quali è stato assegnato 11 Nobel nell'ottobre scorso. Detto molto sinteticamente, U colesterolo circola nel sangue entro particelle di lipoprotelne a bassa densità o LDL (Low-Density Lipoprotein). Sulla superficie di molte cellule dell'organismo vi sono speciali moleco¬ le aventi la funzione di recettori delle LDL. In altri termini, le LDL si legano a questi recettori e il colesterolo entra cosi nelle cellule, nelle quali svolge le sue Importanti attività fisiologiche (ha una pessima fama ma non è soltanto un assassino come si ritiene comunemente, al contrario). Quanto più colesterolo entra nelle cellule dove è il benvenuto, tanto meno ne rimane nel sangue. Se nel sangue ne rimane troppo, diventa pericoloso perché, depositandosi sulle arterie, forma le placche. Orbene, i soggetti con ipercolesterolemia familiare hanno pochi recettori per le LDL, o addirittura nessuno. Poiché la maggior parte dei recettori è delle cellule del fegato, il famoso Starzl di Pittsburgh ha fatto un trapianto di fegato In una bambina omozigote di 6 anni che aveva già avuto parecchi attacchi cardiaci e Il cui cuore era ormai quasi agli estremi si da richiedere anch'esso un trapianto. Più di sei mesi dopo l'Intervento la bambina aveva 300 di colesterolo anziché i 1200 di prima. Ovviamente il trapianto di fegato non è un trattamento ideale, ma dimostra che 1 recettori presenti sulle cellule del fegato del donatore sono funzionanti e servono ad allontanare le LDL dal sangue. Ora sì sta sperimentando anche In Italia la plasmaferesi: una volta alla settimana il sangue viene fatto passare In apparecchi che portano via l'accumulo di LDL. Il metodo, messo a punto In Germania, rappresenta un'alternativa al trapianto di fegato. Ulrico di Aichelburg

Persone citate: Joseph Ooldsteln, Michael Brown, Starzl, Ulrico Di Aichelburg

Luoghi citati: Germania, Italia, Milano, Pittsburgh, Roma, Stati Uniti