Relitto di nave napoleonica

i LA STAMPA Appello di Rabbia per i fisici italiani il premio Nobel Carlo Uubbia. Nicola Cabibbo presidente dell'Istituto nazionale di fisica nucleare e Antonino Zichichi direttore della Scuola di Erice hanno lanciato un appello al ministro della Ricerca scientifica per richiamare l'attenzione sul rischio di una nuova «fuga di cervelli» dall'Italia verso istituti stranieri o verso l'industria. Ciò potrà essere evitato, sostengono, soltanto ridefinendo la figura del ricercatore dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, attualmente inquadrato nel parastato. Si sollecita invece uno stato giuridico adeguato all'impegnativa attività svolta, e quindi analogo a quello dei docenti universitari. Relitto di nave napoleonica Il relitto della nave ammiraglia di Napoleone, l'.OrienL, affondata in Egitto, ad Abukir, dalla flotta inglese di Nelson il 1° agosto 1798, è stato esplorato per la prima volta da una équipe di sommozzatori francesi Le operazioni di scavo, come pubblica la rivista •Mondo Sommerso» nel suo ultimo numero, hanno permesso l'individuazione di 120 cannoni e dello straordinario timone alto 12 metri e pesante 15 tonnellate. Magneti supercondu Magneti superconduttori ora ideviare, focalizzare e analizzare le particelle. Il primo esempio di grande acceleratore superconduttore è quello del Fermilab negli Stati Uniti, entrato in piena attività l'anno scorso, dopo dieci anni di lavoro. E' costituito da mille magneti su una circonferenza di sei chilometri. Sono state impiegate cinquanta tonnellate di materiale superconduttore, in fili, per una lunghezza di trentamila chilometri, pari a un giro completo della Terra. Al Fermilab esìste il più grande impianto per liquefare l'elio e la più lunga linea di trasporto di elio liquido. Rispetto al vecchio acceleratore, delle stesse dimensioni, il nuovo consuma cinque volte meno energia elettrica e produce particelle con un'energia di movimento doppia. L'acceleratore Hera, in Germania, sarà tutto di magneti superconduttori, metà dei quali saranno costruiti da industrie italiane, all'avanguardia in questa nuovissima tecnologia. Al Cern di Ginevra si stanno sviluppando nuovi disposi¬ n pro\a al Cem per «li acceleratoritivi acceleratori (le cavità a radiofrequenza) con materiale superconduttore, per il Lep. Gli acceleratori del futuro non sono però il solo sbocco della superconduttività. Esistono già sul mercato apparecchi con magneti superconduttori per la diagnostica medica. Il nuovissimo metodo è denominato «risonanza magnetica nucleare» e necessita di campi magnetici di alta intensità e rigorosamente uniformi su distanze dell'ordine del metro. Con questi apparecchi si ottengono immagini degli organi interni del corpo umano in modo non invasivo e senza esporre il paziente alle radiazioni ionizzanti. I magneti superconduttori saranno utilizzati nei reattori per la fusione nucleare. In questo caso il campo magnetico serve per contenere il plasma (gas ionizzato a temperature di milioni di gradi) per un tempo sufficientemente lungo affinché le reazioni nucleari possano innescarsi e produrre energia. In numerosi laboratori sono allo studio altre applicazioni della superconduttività che riguardano l'ingegneria elettrotecnica (linee di trasporto di elettricità, immagazzinamento di energia, generatori elettrici), la separazione magnetica di minerali, la levitazione magnetica. Mauro Dardo ri della prossima generazione IN una recente riunione ministeriale svoltasi a Hannover, un pool di laboratori europei di fisica delle particelle, fra cui naturalmente 11 Cern, ha proposto, come programma Eureka, quello di spingere i magneti superconduttori a campi molto elevati: fino a 10 Tesla. Al momento sono avviati contatti fra industrie europee produttrici di cavi e fili superconduttori per passare a una fase di realizzazione nell'ambito del progetto Eureka. Il fenomeno della superconduttività venne scoperto nel 1911 da Kamerlingh Onnes, il quale era riuscito a liquefare l'elio nel 1908, ed esplorando le proprietà fisiche dei materiali nel nuovo range di temperature disponibili aveva spoperto 11 quasi annullarsi della resistenza elettrica nei metalli In vicinanza dello zero assoluto. Ancora oggi, l'ottantenne Emilio Segré ricorda distintamente 11 numero della rivista «La scienza per tutti; dalla quale apprese, da scolaretto, le scoperte del fisico e ingegnere olandese. Una delle prime applicazioni, cui pensò lo stesso Kamerlingh Onnes, fu quella di usare un filo superconduttore per produrre un campo magnetico molto intenso, ma si scopri presto che la superconduttività scompare quando si raggiunge un certo valore critico del campo magnetico. Anno 120 • Inserto redaz I La superconduttivi Nel cielo di giugn rivelato una struttura fine e composita, che ricorda, in tono minore, quella degli anelli di Saturno. Ma le novità maggiori sono venute dal satelliti, i cinque già noti e quelli nuovi scoperti dalla navicella spaziale. Per,,,, esecralo su Tltfuiia^sono" istate. individuate vali? lunghe 1500 chilometri e larghe 75, nonché un cratere da impatto con un diametro di 300 chilometri. E' però su Miranda, il satellite più piccolo e più vicino al pianeta, che il «Voyager 2» ha fatto le scoperte più sorprendenti. In questo caso, infatti, il sorvolo è stato molto ravvicinato, ad appena 31 mila chilometri, e ciò ha permesso di fotografare particolari di 600 metri soltanto. Me ha riferito qualche giorno fa Larry A. Soderblom, dell'United States Geological Survey, capo degli specialisti in geologia che hanno seguito la missione «Voyager». Miranda — ha detto Soderblom — ha subito un cataclisma quattro miliardi di anni fa, poco dopo la formazione del sistema solare, e le tracce di questo cataclisma sono rimaste come congelate nella crosta ghiacciata del satellite, estrema testimonianza di quel tempo lontanissimo. Il surgelamento di Miranda sarebbe infatti avvenuto in una fase di grande attività geologica, oggi ancora riconoscibile per il fatto che sulla superficie di questo piccolo mondo si può vedere una specie di riassunto di tutte le formazioni geologiche già individuate su altri Soderblom si è soffermato specialmente su fratture simili a canyon ma con andamento a zig-zag, su valli e scarpate che suggeriscono un'attività geologica violenta, su certi solchi che sembrano essere stati percorsi da acque rovinose. «Miranda può rappresentare il residuo ghiacciato di uno stadio molto infantile nella formazione del pianeti», conclude. Al convegno di primavera dei geologi americani, Soderblom ha anche presentato le ultime analisi dei dati del «Voyager» sulla composizione dei satelliti uraniani: 50 per cento di ghiaccio. 20 per cento di composti a base di carbonio e di azoto congelato, 30 per cento di rocce (composti del silicio). I composti del carbonio, in particolare, spiegano il colore eccezionalmente scuro di questi satelliti, che seno gli oggetti più neri del sistema solare dopo la cometa di Halley, 11 cui potere riflettente, contro ogni previsione, è risultato soltanto dello 0,03 per cento. Fiero Bianucci ttori al Fermilab azionale de LÀ STAMPA - Numero 1 tà per gli accelerat 30 - Mercoledì 4 giugno 1986 \\ ori del futuro \ ti dal «Voyager» umulatasi nell'auto i i li

Persone citate: Antonino Zichichi, Bianucci, Emilio Segré, Halley, Larry A. Soderblom, Mauro Dardo, Nicola Cabibbo, Nobel Carlo, Rabbia, Tesla

Luoghi citati: Abukir, Egitto, Erice, Germania, Ginevra, Hannover, Italia, Miranda, Stati Uniti