Lendl vuole il trionfo che gli manca

Lendl vuole il trionfo che gli marna Lendl vuole il trionfo che gli marna n cecoslovacco dovrebbe arrivare alla finale senza incontrare grosse difficoltà, probabilmente contro lo svedese Wilander - In campo femminile sarebbe una sorpresa se a contendersi il successo non fossero Navratilova ed Evert di CARLO RICONO LONDRA — Due sono le maggiori sorprese della prima metà di Wimbledon 1986. Anzitutto la tabella di marcia degli incontri è. a metà torneo, in perfetto orario nonostante la pioggia caduta all'inizio e gli infausti presagi meteorologici che non si sono finora avverati. In secondo luogo, raramente come quest'anno, è scomparso in campo maschile un numero cosi elevato di teste di serie prima ancora degli ottavi di finale, a testimonianza di un sorprendente livellamento del valori nel «gentlemen's singles». A metà strada del torneo maschile, soltanto cinque dei sedici giocatori ancora in gara sono teste di serie. Le altre undici sono cadute. Dei cinque grossi calibri sopravvìssuti all'ecatombe, due soli sono nella metà superiore del tabellone, in quella cioè ca¬ peggiata dal campione del mondo Lendl. Oli altri tre si trovano nella metà inferiore che dovrebbe avere come protagonisti Wilander (n. 2), il campione uscente Becker (n. 4) e l'outsider americano Gilbert (n. 12). Tutto fa credere che. se il pronostico non verrà clamorosamente smentito. Lendl e Wilander oppure Becker si contenderanno la finale. I favori sono per il cecoslovacco che dovrebbe aggiudicarsi la corona di Wimbledon che finora gli è sfuggita, e confermarsi numero uno assoluto del mondo tanto sui campi di terra battuta quanto su quelli erbosi e di cemento. La sua preparazione per Wimbledon è stata condotta magistralmente. Scomparsa, sembra, la sua diffidenza innata per le superfici erbose. Tony Roche, il suo allenatore australiano ha saputo infondergli nuova fiducia e sagacia tattica negli attacchi. Ro- che è convinto che quest'anno Lendl supererà l'esame di Wimbledon, il cui pubblico continua a rimproverare al cecoslovacco di non saper mai sorridere fugando, almeno per un istante, quella maschera austera con la quale il campione del mondo ama proteggersi. -Il campione che amiamo odiare, l'ha definito un giornale inglese. Per Lendl l'unico ostacolo apparentemente molto pericoloso sulla via che conduce alla finale dovrebbe essere costituito dall'americano Mayotte, recente vincitore dell'anteprima al Queen's Club e da molti considerato l'autentico spauracchio di Wimbledon. Una volta però superato nei quarti di finale Mayotte, numero 20 del computer mondiale, il campione del mondo non troverà prima della finale nessuna altra testa di serie e potrà pertanto raggiungere la finale senza aver sopportato estenuanti duelli. L'altro candidato alla finale, il numero 2 mondiale Wilander, non ha convinto granché finora. Opposto all'esordiente inglese Kastle lo svedese ha sudato freddo e poco è mancato che uscisse di scena. «Re» Becker non ha ancora trovato la forma di un anno fa. Il suo gioco è costruito, com'è noto, sulla potenza del servizio, e una volta che la battuta faccia cilecca, il diciottenne ragazzo prodigio diventa un essere mortale. Nell'incontro dell'altro ieri con l'ostinato australiano ul motomondiale McNamee, Becker ha commesso ben 12 doppi falli, quattro dei quali in un solo gioco, e si è fatto strappare il set iniziale. Becker ha poi messo a segno 14 aces ma ha impiegato due ore e 43' per battere faticosamente un avversario di tredici anni più anziano. Il prossimo avversario di Becker è il ventunenne svedese Pernfords, sconosciuto fino al mese scorso all'inizio degli internazionali di Francia, ma vincitore poi di Becker prima di arrivare in finale. In campo femminile tutto si è svolto finora all'insegna della regolarità. Nessuna grossa sorpresa nei risultati, fuorché la bella vittoria di Raffaella Reggi su Claudia Khode-Kilsh. La più clamorosa ed impensabile sorpresa di questo torneo sarebbe l'assenza della Navratilova o della Evert nella finale. Se il pronostico verrà rispettato, avremo quindi un ennesimo duello fra le due regine del tennis sul veloce terreno erboso del campo centrale di Wimbledon: la Navratilova, più aggressiva, veloce ed atletica dovrebbe aver ragione della paziente, tenace regolarità della rivale. Wimbledon dovrebbe, come già l'anno scorso, concludersi con il dominio del tennis europeo su quello americano ed australiano: Becker e Navratilova nella 99" edizione del campionato più prestigioso del mondo. Lendl e Navratilova nella 100*. Produttori x Italiani Birra

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