Obiettori precettati si autodenunciano
Per protesta, durante un convegno a Milano Per protesta, durante un convegno a Milano Obiettori precettati si autodenunciano In servizio civile, sono stati spediti dal ministero della Difesa a svolgere altre mansioni - Il caso di un astigiano: dal «Gruppo Abele» di Torino a una Usi lombarda, per zappare un orticello piacenti, ma al Cesc, il Coordinamento enti di servizio civile, sono i primi a volere che si stanino le situazioni che sviliscono lo spirito dell'obiezione di coscienza. Diversi sono i problemi che Pax Christi, Mani Tesi, la Fucl, il Gruppo Abele, l'Arci e le altre associazioni hanno sottolineato ancora al convegno svoltosi sabato scorso a Milano: in primo luogo la politica di precettazioni che colpisce ormai il 65 per cento (rilevazione del marzo scorso) degli obiettori in servizio civile: attualmente più di 12 mila. Una campagna nazionale per •una corretta gestione del servizio civile' è stata lanciata: una cartolina è pronta con le 5 'richieste più urgenti', a cominciare dal termine di 6 mesi per l'assegnazione degli obiettori. Il destinatario è il ministro Spadolini. medesima profesisonalità. Sia Mauro Capurro che Marco Baino che i loro colleghi di •precettazione' nelle scorse settimane hanno deciso di porre fine all'insensata applicazione della legge che ha istituito, nel 1972, il servizio civile e grazie alla quale l'obiezione di coscienza è diventata l'opzione di una cultura diversa e non solo qualcosa di alternativo al grigioverde della divisa militare. In 13 anni sono stati 50 mila i giovani che si sono impegnati nel servizio civile: 2C mesi (otto più di quelli fissati dall'obbligo di leva) ad occuparsi di progetti di recupero ambientale, di lavoro al servizio dei sofferenti, di attività pacifiste e non violente. Certo, fra i tanti, c'è stato senz'altro chi ne ha approfittato e, per usare il lessico in uso nelle caserme, si è «imboscato» con l'aiuto di enti com¬ MILANO — Si autodenunciano all'autorità giudiziaria. Erano in quattro. Nello spazio temporale di un convegno, poche ore, si sono già moltiplicati per due. E probabilmente, presto, saranno in compagnia più numerosa. I primi» si chiamano Angelo Viti, Massimo Cerani, Marco Baino e Mauro Caparro, tutti obiettori di coscienza in servizio civile che hanno deciso, dopo essere stati precettati d'ufficio, di applicare lo spirito orginario della legge 7772 e di •ritrasferirsi, presso gli enti, cui avevano chiesto di essere assegnati, a far le cose per cui si •ritengono professionalmente competenti.. Inauro Capurro è di Santa Margherita Ligure e non voleva spendere sotto casa i 20 mesi del servizio civile. Laureatosi in agraria a Pisa, aveva concordato un programma di impegno con l'Aera (Associazione di cooperazione rurale in Africa e in America Latina), con sede a Milano. E da quelle parti, precisamente presso il Comune di Venegano Superiore, in provincia di Varese, il Ministero della Difesa aveva deciso di spedirlo d'ufficio, ma non ad occuparsi di agraria e di progetti contro la fame del Terzo Mondo: nel paesetto Capurro era stato riciclato come dattilografo. Analoga era stata la destinazione di Marco Baino, un giovane astigiano, che aveva cominciato il servìzio civile con il Gruppo Abele di Torino: 16 mesi in un laboratorio artigianale, a dare una mano ai ragazzi in difficoltà inseriti in un progetto di recuperolavoro. Poi la precettazione e il •distacco' presso l'Ussl 60 di Vimercate. in provincia di Milano, dove veniva utilizzato nell'assistenza di handicappati psichici gravi e, all'occorrenza, per zappare l'orto del piccolo centro sanitario. Evidentemente al Ministero della Difesa hanno le idee chiare: i tossicodipendenti e gli hadìcappati psichici vanno trattati allo stesso modo, o quanto meno con la a. g.
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