Poeti riuniti

Poeti riuniti Poeti riuniti FIRENZE — GII eredi di Dante sono da ubato riuniti nel capoluogo toscano. In una delle sale dell'abbazia di San Miniato al Monte, dalle cui llnestre si domina tutta la città (quale miglior luogo per un'Ispirazione?), è In svolgimento II nono congresso mondiale dei poeti. Óltre conto partecipanti, uomini e donne, giovani e meno giovani, anormali e sconosciuti, tutti accomunati dalla passione quanto meno per I versi, te non più per la rimi. Il congresso, che si concluderà il 3 luglio, à stato voluto a Firenze dall'organizzazione mondiale del poeti (presieduta da Leopold Sedar Senghor) perché in questo 1986 la città dei Medici è stata nominata capitale europea della cultura. Anche i giorni de) congresso sono stati scelti specificamente. Domani 1° luglio, infatti, la città si prepara ad aprire ufficialmente le manifestazioni di capitale della cultura con una cerimonia in Palazzo Vecchio alla quale parteciperanno Il presidente del Consiglio Craxi (crisi permettendo), Il presidente francese Mitterrand e I ministri della Cultura dei Paesi della Comunità Europea Decine di bande inonderanno vie e piazze del centro storico di musica per tutta la giornate. Fino a sera quando, in piazza della Signoria, Il maestro Zubln Melila dirigerà l'orchestra e il coro del Maggio Musicale nella Messa di Requiem di Giuseppe Verdi. Una giornate che si preannunci carica di momenti emozionanti e capace quindi di provocare tante sensazioni non poteva certo sfuggire a chi le sensazioni ama descrivere nel modo più personale, in versi. Ci saranno Leopold Senghor, Rafael Alberti, il Nobel Czeslaw Milosz, Humberto Diaz Casanueva, Mario Luzi. D'altronde il congresso viene vissuto da motti più come una rimpatriate, per vedersi e parlare un po' insieme, che come un appuntamento letterario. «Il congresso è una bizzarria — afferma Edoardo Sanguinei] — non riesco proprio a pensare alla categoria dei ponti. I modi con cui ognuno intende la poesia sono coti diversi. Prendiamolo allora per un'occasione di incontro, di scambi e di esperienze». Anche Mario Luzi non vuole dare al congresso una vette troppo solenne: «Spero che sia festoso, poco organizzato e molto creativo. Slamo In presenza di non perfetti congressisti ma di uomini solitari che convivono nel nome del valori sciolti dall'opportunità, dalla politica, dal denaro». Già, il denaro. Oggi fare II poeta può essere una professione? Ci si può vivere? «No, guardi, la poesia soddisfa lo spirito — risponde una giovane poetessa — ma per il corpo ci vuole ben altro». E cosi si incontrano poeti che fanno il rappresentante di commercio, l'editore, lo psicanalista, Il traduttore, l'insegnante, perfino il deputato al Parlamento del Marocco. Francesco Matteini

Luoghi citati: Firenze, Marocco, San Miniato