Uocchio di Berenice racconta New York (60 anni di storia attraverso la fotografia)

Uocchio di Berenice racconta New York (60 anni di storia attraverso la fotografia) Uocchio di Berenice racconta New York (60 anni di storia attraverso la fotografia) le quali la giovane artiste trovava tenti insegnamenti sulla storia e l'arte francesi quanto nel romanzi di Flaubert, Balzac e Zola, o nei dipinti di Manet. Quell'Incontro avrebbe segnato profondamento la vite di Berenice Abbott: fotografò Atget ma quando andò a casa sua per mostrargli I risultati della posa, te dissero che era morto. La portinaia slava già per gettare via tutto II materiale e l'Immenso archivio dello scomparso. Berenice Abbott riuscì a impedirlo e nel successivi 40 anni si adoperò Instancabilmente perché l'opera di Atget aveste II riconoscimento che meritava. CI riusci, tant'é vero che una Importante mostra di Atget ha preceduto a Venezia queste della sua grande sostenitrice. Nel 1929 la Abbott tornò a New York e cominciò a fotografare questa città in continua trasformazione. Il lavoro In quegli anni, per una donna sola con macchina fotografica, era tutt'altro che semplice: scherzi criminali, curiosità morbose e l'ostilità della polizia erano ostacoli con cui doveva scontrarli praticamente tutti i giorni. •La cosa più brutte che mi capitò — ricorda la Abbott — fu quando deciti di fotografare II George Washington Bridge, che era in cottruzlone. Volevo riprenderlo dall'alto di una gru. Gli operai mi fecero salire e, quando fui In alto, cominciarono a far oscillare la cabina. Fu terribile». Il «segreto» della bellezza delie fotografie di quel periodo è probabilmente la scoperte, da parte dell'artiste, dell'Importanza del dettegli: «La città deve essere fotografata come attraverso un microscopio, se si vuole che te foto di oggi conservino un valore anche domani». Ora Berenice Abbott vive nel Maine, da tei «scoperto» durante un vasto lavoro sulla Route One. Gigi Bevilacqua

Luoghi citati: Maine, New York, Venezia