Quelle rime postsimboliste con cinque grandi poeti russi

Quelle rime postsimboliste con cinque grandi poeti russi Quelle rime postsimboliste con cinque grandi poeti russi Si tratta di autori di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita e di uno (Michail Kuznùn) il cinquantenario della morte - Invitati a parlarne studiosi da tutto il mondo PARIGI — E' dedicato a cinque poeti russi, molto diversi fra di loro e dal diverso destino in vita e dopo la morte, il convegno che si apre oggi a Parigi presso l'Imseco (Institut du Monde Soviétlque e de l'Europe Orientale). Il convegno ha per titolo «Colloque international sur la Poesie Russe après le Symbolisme». Una poesia, quella postsimbolista russa, che si incamminò per le strade del cubofuturismo (ecco allora Krucenych e Livshlc), oppure verso un classicimo acmeista (con Gumilev) o più filosofico (con Chodasevic) o ancora verso gli ideali della «magnifica chiarezza» con Michail Kuzmin. Sono cinque autori di cui quest'anno ricorre il cente- nario della nascita (Gumilev, Livshic, Krucenych e Chodasevic) e il cinquantenario della morte per Michail Kuzmin. A parlarne sono invitati a Parigi studiosi americani, francesi, svizzeri tedeschi e italiani (Graziadel, Spendei, Vitale). Legato al suo personaggio di dandy da! 365 panciotti, omosessuale dichiarato, cantore leggero delle amenità di questa vita (lo Chablis in ghiaccio, il panino tostato, lo sciacquìo del corpi che risuona nel mare) Michail Kuzmin resterà tutta la vita schiavo di questo cliché di cui nella poesia e nei romanzi in realtà si libererà ben presto. Musicista, poeta, romanziere, drammaturgo e librettista, nato nel 1872 a Jaroslav da una famiglia di Vecchi Credenti, Michail Kuzmin all'inizio del 1900 è a Pietroburgo dove intraprende la sua carriera intellettuale. Frequenta gli ambienti della rivista «Il Mondo dell'Arte» di Djagilev, vive nella Torre di Vjaceslav Ivavov, prende parte ai sabati della Kommissarjevskaja, compone le musiche per la Baracca dei Saltimbanchi di Blok, scrive poesie e racconti di argomento omosessuale. Fra i racconti, nel 1906 Krylja (pubblicato in italiano da E/O nel 1981 col titolo Vanja), una educazione sentimentale di argomento omosessuale che farà scandalo, resterà uno dei più grossi successi di quegli anni e verrà ristampato più volte sino alla Rivoluzione. I primi versi di Kuzmin, Reti è il titolo della sua prima raccolta, sono poesie manieriste, di gusto retrospettivo che spazia dall'ambiente alessandrino (alla maniera delle Chansons de Billtis di Louys) al '700 rococò, tutto però pervaso da una vena di ironia e di pessimismo; altri versi Invece sono più intimisti, di amore spesso omosessuale, sovente pervasi di una quotidianità 'che" precede la poesia di Anna Achmatova. Con là sua prima raccolta, in piena temperie simbolista, Kuzmin si pone dunque come poeta antisimbolista: i suoi versi chiari, limpidi precorrono l'acmeismo e rispecchiano 11 suo credo estetico, che emerge dall'articolo Della Magnifica Chiarezza pubblicato nel 1910 sulla Rivista «Apollon». Col passare degli anni la poesia di Kuzmin imboccherà altri sentieri e ver¬ -lfScon^A^io«fl n possesso dei normali requisiti so la fine della sua vita darà alla luce raccolte come Nezdesnye Vecerà (Serate in Altri Luoghi) e Forel Razbivaet Led (La Trota Rompe il Ghiaccio) considerati i suoi capolavori. Da uomo salottiero e mondano Kuzmin negli Anni Dieci affronta la strada dell'impegno letterario e poi politico: nel '17 aderisce alla Rivoluzione bolscevica. Vive uno strano ménage con lo scrittore Jurij Jurkun, la madre di quest'ultimo e per un certo periodo la moglie di Jurkun. E' una situazione che, probabilmente, gli impedì di emigrare come fecero molti altri scrittori in quegli anni. Poco per volta viene emarginato dal regime sovietico che considera «decadenti» 1 suoi gusti raffinati, rigorosi, elitari, ben lontani dalla poesia «impegnata» di quegli anni. Allontanato dalla rivista 'Zizn Iskusstva* (Vita dell'Arte) su cui scriveva come critico musicale, vive di traduzioni, mentre le sue cose vengono pubblicate sempre più raramente. Muore di polmonite nel 1936. Due anni dopo Jurkun sarà arrestato e fucilato. Sergio Trombetta Gli scrittori a congresso fra polemiche AMBURGO — Con parole polemiche, lo scrittore tedesco GUnter Grass ha aperto, a Amburgo, il 49" congresso del 'Pen Club* cui prenderanno parte per cinque giorni 420 autori provenienti da tutto il mondo. La riunione dell'associazione, che attualmente conta 10 mila membri in 80 Paesi, giunge dopo cinque mesi da quella svoltasi a New York in un mare di polemiche. E anche adesso continuano. Grass, autore de 71 tamburo di latta, ha 'détto che gli scrittori debbono indagare sui problemi d'attualità, a cominciare dal rischio dell'autodistruzione derivante da un conflitto nucleare. Grass ha poi suggerito che un buon argomento potrebbe ssere l'attuale corruzione politica nella Germania Federale. h-^con'^,?ldi*>le richiesti da Sava e Savaleasing.

Luoghi citati: Amburgo, Germania Federale, New York, Parigi, Pietroburgo, Sava, Savaleasing