Rabbia per la nube tossica di Treviglio

Usi e «Farchemia» confermano che non vi sono pericoli per l'incolumità pubblica Usi e «Farchemia» confermano che non vi sono pericoli per l'incolumità pubblica Rabbia per la nube tossica di Treviglio Ufficiale americano fugge a Los Angeles col bimbo avuto da una ragazza di Comiso Da trentanni la BERGAMO — La nube gassosa sprigionatasi dallo stabilimento chimico Farchemia sulla zona Nord di Treviglio e su altri paesi limitrofi ha rinnovato, in un territorio già aspramente provato dall'inquinamento dell'atrazina nei pozzi Idrici, la grande paura ecologica: la gente di questo territorio si chiede perché mai proprio questo ambiente sia cosi esposto al rischio del degrado. Una risposta non c'è, o forse è la medesima che vale per zone analoghe, dove l'industrializzazione è stata rilevante, ma non altrettanto complementare è seguita l'attivazione degli strumenti di difesa ecologica. E per fortuna die stavolta la nube gassosa non ha lasciato conseguenze nella sa¬ popolazione convive lute pubblica. Lo confermano sia i rilievi del Servizio di igiene pubblica e ambientale dell'Usi, sia i risultati delle prime analisi sull'aria condotte dalla stessa azienda. La nube ha prodotto notevole irritazione agli occhi, al naso, alla gola e sulla pelle delle popolazioni della zona Nord di Treviglio e dei vicini paesi di Castel Razzane di Brignano, di Lurano e in parte anche di Fognano e di Spirano. Molti cittadini si sono radunati davanti alla Farchemia con il proposito di protestare per questo nuovo incidente. Il dottor Leonardo Ravazzi, dirigente del Servizio di igiene ambientale, dice a questo proposito: «Costoro si sono con gli «incidenti» esposti ad un grave rischio: andare a respirare aria della nube proprio nel punto della emissione è stato un errore assai grave». Che cosa conteneva la nube quando si è sprigionata dall'essiccatoio della Farchemia? Lo ha rivelato la stessa Farchemia ieri a mezzogiorno in una conferenza stampa durante la quale l'azienda chimica ha fato il punto sull'incidente. Secondo l'azienda c'è stata una emissione totale di 70 metri cubi di vapori gassosi. Subito durante l'emissione sono stati analizzati i campioni d'aria con tre metodi assolutamente moderni dal punto di vista tecnologico. Sono state individuate e quantificate le seguenti sostanze: formaldeide 0,088 mi- dell'azienda chimica spesso contestata Sempre questa sera, seduta straordinaria e urgente del consiglio comunale di Treviglio per verificare il da farsi sul -problema Farchemia-: si tratta di un importante complesso chimico-farmaceutico che opera a Ireviglio da circa 30 anni, e che da parecchi anni è al centro di forti contestazioni popolari. Infine il sindaco di Treviglio ha emesso un'ordinanza in forza della quale intima la cessazione dell'attività produttiva della fabbrica fino a tutta la giornata di mercoledì 25 giugno e poi la sospensione delle attività produttive del reparto essiccatoio per 20 giorni in attesa dell'esito degli esami della commissione tenico-scien tlfi- crogrammL ;*>r metro cubo; acido cloridrici* 0,86; alcol furfurtlico 0,815; toluolo 2,92; ammine allfaticlie assenti. Le stesse indagini sono state ripetute poi nella giornata di sabato e hanno consentito di stabilire la assenza della formaldeide, dell'acido cloridrico e dell'alcol furfurilico, mentre il toluolo era ancora presente ma in misura ridotta. I dati riscontrati confermano, secondo la Farchemia, .l'ipotesi della non tossicità del fumi sviluppatisi nell'Incidente». Sul fronte delle novità -del dopo Farchemia-, vai la pena di sottolineare che questa mattina inizia i suoi lavori con un primo sopralluogo la commissione tecnico-scientifica istituita dall'amministrazione comunale di Treviglio. Una «love RAGUSA — Una storia d'amore nata all'ombra del missili della base Nato di Comiso; una storia che finisce «raccontata» sulla carta bollata; una storia il cui epilogo è un mandato di cattura contro un capitano dell'US Air Force. «Wanted, si dice dalle sue parti, più semplicemente •ricercato» in italiano: il provvedimento restrittivo firmato dal giudice istruttore del tribunale di Ragusa, Michele Duchi, parla di sottrazione di minore e lesioni personali. Destinatario è il capitano Daniel Clark, cittadino americano, fino a pochi mesi addietro in servizio appunto nella base Nato di Comiso. Lui, adesso, è al sicuro in America, con un bambino di Amanzio «assenti nove mesi. In Italia, nel grosso comune del Ragusano, divenuto famoso per «colpa* di 32 missili Cruise a testata nucleare installati all'interno del vecchio aeroporto Vincenzo Magllocco, è rimasto il dramma umano di una giovane donna alla quale l'ufficiale ha sottratto il figlio. Un bimbo di nove mesi, si. figlio di entrambi, ma con la patria potestà assegnata da un giudice alla donna. La vicenda è penosa: non avrà conseguenze diplomatiche, ma il dramma umano resta. La donna si chiama Rita Farruggia, 26 anni, Dopo la separazione dal marito, aveva conosciuto il capitano Clark e a pochi passi dalla base di Comiso era sbocciato un amore durato quasi due anni. Poi per l'ufficiale americano era arrivato il trasferimento e con lui la donna varcò l'Atlantico per stabilirsi a Los Angeles, il bimbo che era nato, anziché cementare la loro unione, mise in crisi il rapporto che ormai tutti pensavano in paese dovesse concludersi con un bel matrimonio. In America cominciarono i dissidi, le incomprensioni: la ragazza capi che la relazione con 11 capitano non poteva più continuare e rientrò a Comiso con il figlioletta n giudice, al quale intanto Rita Farruggia aveva fatto ricorso per ottenere la patria potestà, aveva accolto la sua richiesta. Per potersi mantenere, la donna si è impiegata come segretaria in un'azienda locale ed è tornata a vivere in casa della madre, che badava al bambino. il 28 maggio, Inaspettato, a Comiso ha fatto ritorno Daniel Clark. Nulla aveva fatto presagire quanto poi è accaduto. L'ufficiale, approfittando dell'assenza di Rita Farruggia, avrebbe ingaggiato una colluttazione con la madre (da qui te lesioni personali di cui parla il giudice nel mandato di cattura), si è «appropriato» del bambino ed è fuggito. L» ricerche in Italia sono finite quando una eia della ragazza comisana ha telefonato da Los Angeles e le ha detto che padre e Aglio erano ritornati negli Stati Uniti Domenico Calabro