Allarme a Pavia per il polline «Può far male è radioattivo»

Nel ricostituente dei bambini scoperte tracce di cesio Nel ricostituente dei bambini scoperte tracce di cesio Allarme a Pavia per il polline «Può far male, è radioattivo» Analisi effettuate nanze - Prevista p PAVIA — E' scattato nel Pavese l'allarme per il polline radioattivo. Il tanto reclamizzato ricostituente vegetale, normalmente somministrato ai bambini, ha evidenziato una percentuale di Cesio 134 e Cesio 137 oltre dieci volte superiore ai limiti consentiti dalla Cee. Le analisi, effettuate dalle unità socio-sanitarie di Pavia e Voghera su alcuni campioni di questo prodotto, nei comuni di Zerbolò e Montalto Pavese, hanno rilevato, nei granuli del polline, 63,5 nano-curie di Cesio 134 e 127,7 nano-curie di Cesio 137, mentre la Cee ammette una presenza non nociva per la salute umana di 10 nano-curie per litro o chilogrammo di polline per il Cesio 134 e di 16 nanocurie per il Cesio 137. Le analisi effettuate dall'Usi in stretta collaborazione e dai laboratori dell'Usi - Il sindaco non ha emesso ordi per oggi una riunione del Consiglio regionale lombardo 137'. Conclude Veltri: 'Perché le analisi sono state eseguite solo in due Comuni? Perché, inoltre, le notìzie filtrano con tante difficoltà? Perché tutti questi ritardi?'. Le analisi non sembrano lasciare alternative: oggi il presidente della Regione, Guzzetti, dovrebbe intervenire per bloccare la commercializzazione e quindi la vendita del polline radioattivo. Questo delicato prodotto, ricchissimo di Importanti elementi chimici adeguatamente equilibrati, è fortemente contaminato, ma c'è chi sollecita altri controlli. In particolare, la verifica se quella di Pavia è un'emergenza Isolata o se 11 pericolo del polline radioattivo sia esteso a tutta Italia. con il Lena (Laboratorio di energia applicata) dell'Università di Pavia non lasciano quindi dubbi sulla pericolosità. Le cifre e i numeri parlano chiaro. Il presidente dell'Ussl di Pavia, il professor Giuseppe Santagati, ha chiesto al presidente della Regione Guzzetti l'immediata emanazione di una ordinanza che vieti la vendita del polline contaminato. n «caso» sarà discusso, questa mattina, durante la riunione del Consiglio regionale. C'è inoltre da registrare un ritardo inspiegablle tra la data delle analisi effettuate il 9 giugno scorso e la richiesta di divieto della vendita del polline inoltrata dall'Usi di Pavia il 17 giugno in Regione. Infine, il risultato non è stato divulgato, ma è saltato fuori per vie non ufficiali. Circostanze che, senza dubbio, susciteranno molte preplessità. Il polline viene spesso somministrato ai bambini di età inferiore ai dieci anni per le sue particolarità energetiche ed è In vendita soprattutto nei supermercati, nelle erboristerie e nei consorzi. Viene consigliato ai bambini per favorirne la crescita perché è anche ricco di molte vitamine, di aminoacidi, glucidi, mot ina e proteine. Il sindaco di Pavia, il comunista Pierangelo Giovannolla. avuta notizia dei riscontri delle analisi, ha subito dichiarato: 'Gli esami non lasciano certo alternative, ma nessuno, per il momento, mi ha chiesto di impedire il commercio del prodotto'. Oggi, al «Pirellone» a Milano, il Cesio nel polline sarà al centro di interpellanze e precisazioni. •Ho l'impressione — afferma il consigliere regionale socialista Elio Veltri, ex sindaco di Pavia — che tra molti amministratori ci sia una sorta di rassegnazione, se non addirittura di fatalismo, quando si parla di radioattività. All'apertura dei lavori del Consiglio presenterò un'interpellanza perché ci sono molte cose che non quadrano. Mi sembra che non si voglia far conoscere alla gente i pericoli che corre, mentre ritengo molto grave che non sia stato bloccato il consumo di un elemento radioattivo, quasi sicuramente tossico per l'organismo umano, fin dal momento in cui le analisi hanno accertato una presenza così alta di Cesio 134 e Amedeo Lugaro Sempre in accordo con il Servizio Veterinario Regionale, una seconda campionatura, estesa a tutto II territorio piemontese e riguardante II miele di R, pseudacacia prodotto tra il 20 maggio e l'inizio di giugno, è attualmente in corso. Un'analisi di saggio, condotta su un campione di miele di R. pseudacacia proveniente dalla zona del lago di Candia, ha fornito I dati sottoelencati, che appaiono estremamente confortanti e che fanno bene sperare per il proseguimento dell'Indagine: Iodio 131, non rilevato: Iodio 132, non rilevato; Lantanio, non rilevato: Rutenio, non rilevato: Cesio 134, 0,1 nano Curie: Cesio 137, 0,2 nano Curie. Devo lare ancora rilevare che la produzione di miele e, a maggior ragione, quella di polline sono state del tutto Insignificanti, nell'Italia settentrionale, durante il mese di aprile e la prima metà di maggio, a causa delle sfavorevoli condizioni climatiche che non hanno consentito un adeguato sviluppo delle colonie: nella quasi totalità degli apiari, le ridotte importazioni di nettare e di polline sono state, infatti, completamente consumate per le esigenze di sopravvivenza degli alveari. Soltanto successivamente la situazione si è normalizzata e le api hanno potuto raccogliere in abbondanza il nettare ben protetto In fondo al fiori a corolla chiusa della leguminosa R. pseudacacia MI auguro che queste precisazioni trovino adeguato spazio sul suo prestigioso giornale, al fine di tranquillizzare i consumatori e rendere giustizia alla categoria degli apicoltori, benemerita non soltanto perché assicura al settore agricolo un servizio di Impollinazione capillare e spesso gratuito, ma anche per essere sempre in prima fila nel combattere ogni causa di inquinamento ambientale, soprattutto attraverso le denunce dei ricorrenti' aplcidi causati dall'impiego irrazionale di antiparassitari agricoli su piante entomogame in fioritura. Distinti saluti prof. Franco Marletto (Cattedra di Apico(tura Istituto di Entomologie agraria e Apicoltura deirunlvarv.ti di Torino) Lettera al direttore Quel miele del Piemonte Egregio direttore, l'articolo da Bologna comparso su 'Slampa Sera» di lunedì 9 giugno, siglato «p.s. • ed intitolato 'Attenti a miele e polline sono di marca Cernobll-, ha destato notevole sconcerto e vivo allarme negli apicoltori. In questi giorni, infatti, viene estratto il pregiato miele di Robinia pseudacacia che costituisce, per molte aziende dell'Italia settentrionale, il principale raccolto e che quest'anno si presenta abbondante e con caratteri organolettici di particolare pregio. L'affermazione, contenuta nel titolo e ribadita dall'articolista (.... niente miele per i bambini'), appare pertanto decisamente inopportuna ed inoltre avventata, poiché contrasta con dati In nostro possesso e si basa sull'analisi di un solo campione, proveniente da una zona (Udine) particolarmente colpita dalle radiazioni e prodotto in un periodo non precisato. L'Istituto di Entomologia agraria e Apicoltura dell'Università di Torino, con la collaborazione volontaria di numerosi apicoltori e delle organizzazioni di categoria, ha coordinato la raccolta di campioni di miele prodotto in Piemonte tra la metà di aprile e la metà di maggio, in coincidenza cioè con l'incidente nucleare di Cernobil e con il momento di massima ricaduta di radioattività. I campioni suddetti sono stati inoltrati al Laboratorio di Fisica sanitaria di Ivrea tramite il Servizio Veterinario Regionale, il quale ha recentemente fornito II seguente esito: «La presenza di elementi radioattivi nel miele appare contenuta. I rilievi indicano una contaminazione imputabile alla presenza di Cesio 134 e 137 variabile da un minimo di 4 ad un massimo di 6,3 nano Curie per kg. I dati non destano preoccupazione per i consumatori, sia perché Inferiore ai livelli di attenzione fissati per carne e latte sia per il modesto consumo giornaliero di miele rispetto agli alimenti suddetti'.

Persone citate: Amedeo Lugaro, Elio Veltri, Franco Marletto, Giuseppe Santagati, Guzzetti, Pavese, Pierangelo Giovannolla, Veltri