C'era una volta la Ferrari

In Canada continua l'incredibile crisi di Maranello, mentre dominano Williams e McLaren In Canada continua l'incredibile crisi di Maranello, mentre dominano Williams e McLaren C'era una volta la Ferrari Il fisco Usa minaccia la gara Detroit vuole tassare i piloti Alboreto è finito all'ottavo posto, doppiato - Johansson ritirato dopo un incidente - In crisi anche la Lotus di Senna - Buona prova di Nelson Piquet, terzo dopo due soste ai box uno spettacolare Gran Premio del Canada. L'inglese ha preceduto sul traguardo Alain Prost con la McLaren, il compagno di squadra Piquet. Keke Rosberg, Senna ed Arnoux. Fuori dai punti e da ogni valutazione positiva le vetture di Maranello. che hanno raccolto solo un misero ottavo posto con Alboreto. a dimostrazione di come la crisi della scuderia si sia accentuata e di come le Fl-86 siano poco competitive. ' La prima gara della tournée americana ha comunque acceso altre micce sotto il fuoco di un campionato tiratissimo ed incerto. Ora in testa alla classifica è passato nuovamente Prost, mentre Senna è stato affiancato al secondo posto (con 2 punti di distacco) dallo stesso Mansell. Piquet. che era indicato come il grande favorito all'inizio della stagione, deve accontentarsi della quarta posizione con dieci lunghezze di distacco dal leader della graduatoria iridata. La gara è stata molto combattuta, soprattutto nella parte iniziale dove Mansell e Rosberg hanno dato spettacolo, con vari inserimenti da parte di Senna, Prost, men> tre Piquet è stato invece subito messo in difficoltà da freni difettosi. L'inglese ha preso subito la testa, scattan do bene al via, con Senna alla ruota. Ma si è subito capito che il brasiliano non avrebbe potuto tenere il ritmo, in quanto la Williams nùmero 5 prendeva il largo e dietro gli avversari premevano. Ed infatti, al quarto giro una della azioni più belle della corsa. Prost attacca la Lotus sul rettilineo dei box Stringe Senna sul cordolo, al limite della scorrettezza, lo fa traballare pericolosamente. Ayrton sa che non può resistere e deve lasciare, ha im parato che è fuori luogo cer care la bagarre in certe occasioni quando l'avversario ha un mezzo superiore ed è cosi determinato. Anche Rosberg si Infila subito dopo alle spai le del compagno di squadra. Poi comincia tutta una serie di attacchi e contrattacchi. Il finlandese, senza rispetto per il campione del mondo, lascia surplace Prost e va a cercare ManspU. Lo trova e lo supera di brutto al 16° passaggio. Quattro tornate dopo, quan do Keke è costretto già a ral lentare (tutti i piloti debbono guidare con un occhio sul "consumometro" della benzina), l'inglese compie il suo capolavoro. Approfittando del doppiaggio di Jones, si incu nea fra la Lola e la McLaren e torna al comando. Si prosegue con Mansell, Rosberg, en's con Mayotte Prost, Piquet e Senna nell'ordine. Comincia il carosello delle soste al box per cambiare le gomme. Entra prima Rosberg (sosta 13"24), poi Mansell (11"). Prost (che paga 19 "98). Alboreto e tutti gli altri. L'unico a non essere costretto a fermarsi è Arnoux. le cui Pirelli gli consentono di finire la gara in sesta posizione senza alcun cambio. In pratica, dopo un brevissimo interregno di Prost in testa, si riparte al termine di tutte le soste significative, compresa quella di Piquet che ritarda un po' rispetto gli altri, troviamo sempre Mansell primo, seguito da Rosberg, Prost, Piquet. Arnoux e Senna. L'inglese macina secondi su secondi e non verrà più messo in difficoltà. Dietro Rosberg deve rallentare per non finire la benzina (ne ha sprecata' troppa nelle sue irruenti accelerazioni) e viene passato prima da Prost e poi da Piquet, costretto prima ad un'altra sosta ai box per sostituire le gomme po¬ steriori. Nel finale Senna soffia il quinto posto ad Arnoux. La Ferrari non è mal stata in gioco. Nelle prime battute, con 11 pieno di benzina, le monoposto di Johansson ed Alboreto hanno guadagnato posizioni, fino ad arrivare settimo ed ottavo. Ma Johansson è stato eliminato da Dumfries. Il conte scozzese era rientrato ai box e quando è uscito si è guardato bene dal controllare chi arrivava. Cosi Johansson lo ha centrato in pieno perdendo la ruota anteriore destra e. ovviamente, la posizione. L'incidente ha anche procurato una bella paura ad Alboreto che arrivava a circa 300 km orari e per evitare la Ferrari del compagno di squadra è andato in testa-coda, per fortuna senza danni. In ogni caso, man mano che il livello della benzina calava nel sebatoio, la vettura è diventata sempre più inguldabile, con Michele alle prese con un cambio nel quale quarta e quinta marcia saltavano regolarmente, Un'altra gara da dimenticare. DAL NOSTRO INVIATO MONTREAL — La Formula 1 riesce sempre a polarizzare l'attenzione, in una maniera o nell'altra. Con gare a volte molto emozionanti, in altri casi parecchio noiose e, purtroppo, anche con drammatici incidenti. Ma ciò che ultimamente fa più parlare di questo sport sono le polemiche, le discussioni, derivate sempre da episodi che travagliano l'ambiente. Mentre si sta sollevando il grave problema della sicurezza, dovuto all'accessiva potenza dei motori che hanno reso inadeguati protezioni e mezzi di soccorso nei circuiti (una questione che certamente terrà banco per tutto il resto della stagione) ecco spuntare all'orizzonte un'altra minaccia, immediata. Si tratta di un .caso, riguardante il prossimo Gran Premio di Detroit. Il fisco americano ha infatti fatto sapere che intende praticare un prelievo di tasse sui premi che verranno pagati ai concorrenti per i risultati ottenuti in gara. Come è noto ogni Gran Premio dispone di una somma (fra gli 800 mila ed il milione e mezzo di dollari, a seconda della disponibilità economica degli organizzatori) che viene distribuito dalla Foca, l'Associazione dei Costruttori, a tutte le squadre, una parte come ingaggio fisso ed una parte in base alle qualificazioni ed ai piazzamenti ottenuti durante ed alla fine della gara. Questi soldi, a seconda dei contratti personali dei piloti (che generalmente oltre al contratto stagionale, guadagnano un tanto a punto conquistato) vengono incamerati dalle scuderie.ed alla fine del campionato aistribuiti anche ai corridori. Ora il fisco Usa vorrebbe intervenire con una tassa fissa del 16 per cento su queste cifre, con un'azione retroattiva di cinque anni, cioè dal 1982, quando si disputò il primo Grand Prix di Detroit. Si è subito parlato di possibilità di arresto por i piloti, di minaccia da parte di questi Montreal, la Ferrari di Johansson dopo l'incidente (Telcfoto) ultimi di non correre ta gara. In effetti qualcuno (Arnoux, ad esempio), venuto a conoscenza del fatto, ha proposto di presentarsi in pista all'ultimo momento per costringere con la paura di non disputare la gara gli organizzatori stessi di Detroit a regolarizzare la situazione. In realtà la vicenda dovrà essere risolta dalla Foca, perché sarebbe impossibile ricostruire esattamente quanto hanno guadagnato i piloti sinora, uno per uno, partecipando a questa corsa. A parte il fatto che vorremmo vedere gli agenti delle tasse correre dietro a gente che ha abbandonato l'attività da poco come Niki Lauda, sarebbe bello sapere come risolverebbero la situazione con i corridori che pagano per correre. E ce ne sono molti, come Boutsen, Ghinzani, Danner, Rothengatter, Streiff e così via. Se poi il braccio di ferro dovesse diventare più violento, allora si arriverà alle estreme conseguenze, con una buona possibilità per Detroit di essere cancellata dal campionato mondiale. Visto fra l'altro che la maggioranza dei campioni del volante non ama la pista cittadina americana. Tutto ciò contrasta comuiique con le notizie apparse negli ultimi tempi secondo le quali la prima città industriale automobilistica del mondo avrebbe intenzione di fare le cose in grande. Sembra infatti che ci siano programmi avviati per costruire un circuito semipermanente nell'isola di Belle Iste. Tutto questo questo fa parte però di un piano molto più vasto. E' stato, infatti chiesta alla commissione di Vigilanza per il Gioco dello Stato del Michigan l'abrogazione della legge che vieta il gioco d'azzardo. In novembre si terrà un referendum popolare. Se l'iniziativa avrà successo verrà costruito, con un investimento di molti miliardi di lire, un centro di casinò, alberghi e divertimenti di vario genere tipo Las Vegas, Atlantic City e Reno. c. eh. Quario e la Zini