Anche Perugia e Pescara in C

Ultime sentenze: umbri e abruzzesi perdono in casa e seguono la sorte di Monza e Catanzaro Ultime sentenze: umbri e abruzzesi perdono in casa e seguono la sorte di Monza e Catanzaro Anche Perugia e Pescara Cagliari salvo al 31' Palermo, futuro incerto Una Lazio orgogliosa Riva soddisfano Un'ottima rete del capitano Pircutiva dei rossoblu al Sant'Elia di VINCENZO FRIGO CAGLIARI — Qualche volta la cronaca passa in seconda linea. Succede quando, come a Cagliari, la squadra di casa aspetta soltanto l'ultima partita per sentirsi definitivamente fuori dalla retrocessione e caccia, all'ultimo minuto, la paura accumulata per tutto un campionato. La gran festa finale della folla, che ha invaso il terreno di gioco al termine dell'incontro vittorioso contro il Vicenza, non assomiglia per niente a quelle che salutano in tutti i campi la fine di una stagione calcistica. Al Sant'Elia aveva piuttosto il sapore di una liberazione, dell'allontanamento di un incubo che la squadra rossoblu, purtroppo. Oramai da alcuni anni continua a vivere sino all'ultimo istante. Con la settima vittoria consecutiva tra le proprie mura, la squadra di Giagnoni butta dietro le spalle un altro brutto campionato la cui conclusione avrebbe potuto essere ben diversa e densa di recriminazioni, se proprio il tecnico sardo non avesse trovato, sostituendo Renzo Ulivieri, i rimedi giusti per salvare il Cagliari. Ma la salvezza dei rossoblu ha, anche, altri nomi. Prima di tutti quel Gigi Piras, il vecchio capitano, che pure avendo giocato soltanto dodici partite nel finale di campionato, è risultato determinante nella soluzione dei problemi d'attacco, segnando in poche partite ben 8 gol. L'ultimo, il più bello, non soltan¬ as - E' la setti - Il Vicenza s to come esecuzione ma anche per il suo gran de valore, è quello di quest'ultima domenica| Nonostante l'importanza dell'incontro (che aveva poco valore per gli ospiti, oramai promossi alla massima divisione con una settimana di anticipo) la partita è stata interessante e condotta, da entrambe le formazioni a un buon livello tecnico e agonistico, sollecitato dai padroni di casa che. per essere completamente sicuri di non retrocedere, hanno per quasi tre quarti dell'incontro impostato un gioco d'attacco. La cronaca ha visto, nei primi venti minuti, il Vicenza all'attacco. Al 16' e al 18' di gioco si presenta con tutta la sua classe, impegnando, con Pasciullo e Messersl, la difesa avversaria, che si salva soltanto grazie all'impreci sione dei tiri dei due vicentini. Poi entra in scena il Cagliari, che chiude nella propria area l'avversario. Al 23'. Bergamaschi impegna Mattiazzo su punizione e il portiere vicentino sventa in calcio d'angolo il preciso tiro dell'ala cagliaritana. Al 24' e al 27' è il capitano Piras che prima colpisce la base del palo e poi si vede parare a terra un ottimo tiro al volo su cross di Bernardini. Quattro minuti dopo, esattamente al 31'. il gol del vantaggio e della vittoria. E' ancora Gigi Piras che. di destro, piatto, anticipando lo stopper Mazzeni, colpisce con precisione il pallone a pochi metri dalla porta vicentina, è inutile i! tentativo di parata dell'estremò di tensore avversario. ma vittoi conso oria conseola con la A I rosanero hanno battuto il Monza ed evitato la retrocessione Ma restano le incognite del totonero e di un'inchiesta su Matta di ANTONIO RAVIDA' PALERMO — Abbandonato dai fans (cinquemila spettatori sui cinquantamila die ne può contenere la .Favorita-), il Palermo ha battuto il Monza per 2-1 e ha acciuffato in extremis la salvezza, evitando la CI da dov'era risalito l'anno scorso. Già retrocessi da alcune domeniche, i brianzoli hanno onorato lo sport disputando un incontro a viso aperto e dimostrando fin dal principio di non voler regalare nulla ai padroni di casa. Un gol di testa di Tarantino al 75' ha dato ai rosaneri la matematica sicurcza della permanenza in B. Fino a quel momento la sorte dei siciliani era rimasta legata a un filo dopo che Saint al 62' aveva conquistato 11-1. In apertura della ripresa al 47' l'ex Pallanch aveva dato al Palermo la rete del temporaneo vantaggio. Al termine esultanza tra i pochi tifosi palermitani e pacifica invasione del campo, ma pure qualche contestazio¬ responsabilità e la tirata d'orecchie evidentemente è stata utile: al 47' capitan Majo ha crossato di precisione per Pallanch che ha insaccato imparabilmente. Il pareggio del Monza è giunto un quarto d'ora dopo, propiziato da uno sbandamento generale della difesa rosanera e da una mezza papera del portiere Paleari che si è visto sgusciare la palla sotto il corpo. Il Palen„o, con la mente rivolta agli altri campi .caldi-, non ha mollato e ha ottenuto il 2-1 a seguito di una bella discesa del biondo terzino Benedetti, autentica rivelazione del torneo, che ha crossato per la testa dell'eterna promessa Tarantino il quale non ha fallito. Scongiurata la retrocessione almeno sul campo, il Palermo va ora incontro a un periodo estremamente incerto. Si dà per scontato che, per arginare il deficit, la società venderà al miglior offerente i pezzi pregiati, primo fra tutti il centravanti Orazio Sorbetto. ne ai giocatori e al presidente del Palermo, avvocato Salvatore Matta, il quale è stato recentemente incriminato per associazione per delinquere finalizzata alla truffa nell'ambito di un'inchiesta che tende ad accertare se alcune gare dei tornei 1983-1984 e 1984-1985 siano state .addomesticate-. D'altra parte i siciliani sono nei guai anche per il .totonero- e sono nell'occhio del ciclone a Torino dov'è in corso l'indagine coordinata dall'ufficio inchieste. La salvezza ottenuta nelle ultime battute di questo ennesimo affannoso campionato, dunque, non è forse sicura al cento per cento: le disavventure giudiziarie del Palermo potrebbero infatti provocare un terremoto. Con idee confuse e proponendo schemi approssimativi, il Palermo ha dominato nei primi 45', ma tutto sommato il Monza non è apparso sconfitto in partenza perché ha risposto colpo su colpo. Negli spogliatoi Veneranda ha richiamato i suoi alle loro Brillante successo (4-2) sul Brescia neopromosso - Festa a Simoni che lascia la squadra - Al suo posto forse Bersellini I sostenitori biancocelesti gli sono stati sempre accanto. E' sembrato quindi giusto che esultassero insieme sul campo, lontano dalle scrivanie di avvocati e di notai intorno alle quali si sono avvicendati personaggi che hanno fatto correre alla Lazio 11 grosso pericolo del fallimento. Ma Simoni, distrutto dalla terribile esperienza, aveva deciso da tempo di lasciare la piazza romana. Quasi certamente in settimana firmerà per il Pisa. Al suo posto dovrebbe subentrare Eugenio Bersellini il quale si è già incontrato con l'imprenditore Bocchi che viene indicato come nuovo presidente. Gianmarco Calieri sarà il vice presidente. La .cordata, sembra quella buona. Lo stesso Matarrese ne è convinto. Finalmente la Lazio sta per uscire dal tunnel. La Lazio si portava in vantaggio al 18' con Vinazzani il quale, partendo dalla tre quarti, arrivava al limite dell'area facendo partire un forte tiro rasoterra che il portiere Belletta intercettava ma non riusciva ad evitare che la palla entrasse in rete. Dieci minuti più tardi i biancocelesti raddoppiavano: un cross di Torrisi veniva raccolto dal capocannoniere Gariini al centroarea, che insaccava di testa. Anche in questa occasione emergeva la responsabilità del mediocre numero 1 lombardo. Al 62' il gol più bello della giornata. Poli intercettava un perfetto lancio di Torrisi e appena entrato in area colpiva al volo la palla che centrava il bersaglio vicino all'incrocio dei pali. Le tre reti al passivo scuotevano il Brescia che accorciava le distanze con un bel diagonale di De feiorta-Séguito pochi «Siila più tardi da una sfortunata deviazione di Piscedda che provocava un autogol. A due minuti dalla fine il •vecchio» Damiani pescava abilmente D'Amico. Tiro da corta distanza e palla che andava in gol, forse con la collaborazione di Chiodini. indicavano un sicuro zero a zero e tanti sbadigli. Il risultato di 4-2 con cui si è imposta la Lazio, non è tuttavia scaturito da una partita esaltante come si sarebbe portati a credere. Quando mancano determinazione e necessità di punti, a volte può incidere un pizzico di orgoglio come è avvenuto per i laziali, i quali all'inizio della stagione sognavano di poter festeggiare l'ultima giornata di campionato con la promozione. La squadra romana ha cercato più degli avversari la vittoria, perché impegnata a riconquistare immagine e credibilità dopo la tempesta da cui sta faticosamente uscendo. C'era inoltre da salutare Simoni, festeggiatissimo dal tifosi. L'allenatore, pur non raggiungendo la meta che si era prefisso, merita un riconoscimento particolare per aver saputo pilotare da solo, mentre la società era sull'orlo del precipizio, una squadra disorientata, con il morale sotto le scarpe. di MARIO BIANCHINI ROMA — Lazio e Brescia non avevano più niente da chiedere al campionato. I biancocelesti romani si erano praticamente salvati dalla retrocessione con la vittoria ottenuta a Catanzaro. Pure i lombardi erano riusciti a centrare in anticipo il traguardo della serie A. Le previsioni I Arriva Bersellini?