Nascerà anche in tartufaie artificiali la delicata e pregiata «trifola bianca» di Gianfranco Fiori

Nascerà anche in tartufaie artificiali la delicata e pregiata «trifola bianca» Nascerà anche in tartufaie artificiali la delicata e pregiata «trifola bianca» Prima riunione ufficiale a LLA MORRA — II tartufo bianco d'Alba, tuber magnatum Pico (o trifola bianca), la varietà più pregiata tra tutte le qualità di fungo ipogeo, delizia dei buongustai, si può coltivare e si può incrementare la sua produzione nelle tartufaie naturali. Per perseguire queste finalità attraverso studi, sperimentazioni pratiche, è nato un nuovo sodalizio, l'Associazione tartuficoltori subalpini (Ast) di cui è animatore e presidente il professor Giusto Giovannetti, studioso e ricercatore del Centro micologia del Cnr di Torino, membro del Centro colture sperimentali. L'Associazione, che avrà sede presso la Pro natura di Torino, ha tenuto ieri nelle Lunghe, a La Morra (Ca dj'amis) la sua prima riunione ufficiale, presenti esperti e un centinaio di tartuficoltori. Il suo ambito di competenza è il Nord Italia (Piemonte, Lombardia. Liguria, Emilia) e vi possono aderire tar¬ a ottobre a Padova ciale a La Morra dell'A tuficoltori, studiosi e quanti si occupano della coltivazione del tartufo bianco con le nuove tecniche, attraverso le piantine 'micorrizate' alle radici. L'Associazione li rappresenterà anche nei confronti degli enti pubblici come la Regione. Le adesioni sono aperte. •B sodalizio — hanno detto i promotori — non Intende porsi in contrapposizione, bensì a fianco delle associazioni dei trifulao già esistenti». Fu l'equipe diretta dal professor Giovannetti che, VII novembre 1983, raccolse il primo tartufo bianco coltivato della storia, nella tartufaia del centro sperimentale di Cassina Quasso a Gonengo, nell'Astigiuno. Si calcola che, negli ultimi anni, in tutto il Piemonte siano state messe a dimora circa 30 mila piantine 'micorrizate' (inoculate alle radici) che dovrebbero dare i loro frutti nell'arco di due-tre anni. Secondo il geologo Giuseppe Cairota va 7 secoli di storia ssociazione che si dedi vi è una stretta correlazione fra il terreno e il tartufo. Il tartufo bianco nasce nei terreni marnosi, argillosi, ricchi di carbonato di calcio (tufo) proprio come sono le Langhe e il Monferrato. Più facile la coltivazione del tartufo nero (scorzone, tuber melanosporum) come hanno dimostrato i risultati illustrati dall'agronomo Francesco Tagliaferro dell'Istituto piante da legno, ottenuti nel Centro sperimentale sulla collina torinese. Quali le previsioni per la prossima stagione del tartufo bianco? «L'avvio è stato buono — ha risposto il professor Giovannetti —. Caldo in primavera, poi piogge. Condizioni ideali. Se pioverà anche a giugno e luglio c'è da aspettarsi una buona annata». £ l'attendono anche i buongustai dopo un '85 scarsissimo e con prezzi alle stelle che hanno toccato le 200 mila lire l'ettogrammo. della medicina ca a questa coltura Gianfranco Fiori

Persone citate: Francesco Tagliaferro, Giovannetti, Giusto Giovannetti, Quasso