«Dolce vita anni 80? No solo sesso brutto »

Il sociologo Franco Ferrarotti parla del caso Terry Broome Il sociologo Franco Ferrarotti parla del caso Terry Broome «Dolce vita anni SO? No, solo sesso brutto » La vita con molto denaro e senza piacere della modeUa Usa che ha ucciso il play-boy Francesco D'Alessio - La sentenza del processo prevista per sabato DAL NOSTRO INVIATO MILANO — □ morto, Francesco D'Alessio, le donne le voleva subito, altrimenti erano insulti ed umiliazioni. A Terry Broome ripeteva sempre: «Vai con tu tri, perché non vieni anche con mei*. E poi c'era quel tic inconsueto: -Mi guardava e faceva finta di masturbarsi; ha raccontato ai giudici la ragazza americana, accusata di averlo ucciso scaricandogli contro una pistola calibro 38. • Era un gesto istintivo, un'abitudine di chi gioca a tennis», ribatte oggi l'avvocato Carlo D'Alessio, cercando di difendere la memoria dei figlio. Giorgio Rotti, l'ultimo fidanzato di Terry, il «vitellone» che fabbrica cannucce d'oro per «tirare* cocaina, sostiene, invece, che le donne vanno trattate umanamente, «ma se poi riesci anche ad andarci a letto, tanto di guadagnato: Alla modella americana, giunta a Milano portandosi dietro storie di droga e di violenze carnali e un matrimonio fallito, Rotti aveva regalato i pochi spazi di felicita, nello squallore delle notti trascorse al night e nei pied-a-terre dei suoi amici. .Eravamo fidanzati, mt aveva dato una collana e altri gioielli. Mi ha lasciato per col pa di D'Alessio, delle sue insistenze, delle sue offese. Per questo l'ho ucciso». In realtà, quel grande amore tra Terry e Rotti, il play-boy con la faccia di Renato Pozzetto, era durato solo due settimane, ma per la ragazza era stata una parentesi da sogno: •Stavamo sempre chiusi in casa, non uscivamo mai: Cosi, la fotomodella tutta coca e sesso accarezza l'illusione di un matrimonio, di una vita finalmente normale: si fa presentare ai genitori di lui. vorrebbe l'anello di fidanzamento. Solo 15 giorni, ma per due settimane niente più nigth e discoteche, niente più notti brave nei «circuiti» della Milano bene Un'altra americana, invece, unica testimone della morte di Francesco D'Alessio, quella notte del giugno '84 bussa alla poetai di uno degli ex amanti di Terry, Carlo Cabassi. .Non sapevo cosa chiederle, provai a proporle di fare l'amore e mi rispose no-. Poco dopo la fotomodella riceve la stessa domanda da D'Alessio e questa volta accetta. Inebetita dalla cocaina, sarà svegliata all'alba quando Terry si mette a sparare. Poi, la storia personale di Terry e di sua sorella Donna: un padre con strani «vizietti. e troppa attenzione per le due bambine, l'incontro con la droga nelle scuole della provincia statunitense, l'avventura della moda, l'arrivo in Italia quasi ■a cercare l'America», a dimenticare anni di disperazione. Eccola la «Milano bene» del l'omicidio D'Alessio, eccole le donne e gli uomini, le «anime morte» annegate dal denaro e senza sentimenti. Per una settimana, ora protagonisti ora comparse, hanno raccontato sé stessi in un'aula di giustizia. Oggi, sarà la volta degli ultimi testimoni e dei periti che hanno dichiarato Terry seminferma di mente perché in preda alla cocaina quando ha sparato. Poi sarà la volta della pubblica accusa e degli avvocati. Sabato, a meno di improvvisi rinvìi, la sentenza: Terry saprà se 1 giudici le hanno creduto, facendo cadere la premeditazione, accettando la tesi della seminfermità mentale e quella della provocazione di D'Alessio. L'alternativa è tra l'ergastolo e una pena che, contando tutte le possibili at- ts CHE TEMP Milano. Terry Broome, tenuanti, potrebbe scendere sino a 10 anni. Intanto, restano le immagini di quella Milano notturna, di quei residence dove le fotomodelle e i loro play-boy dormono, «fabbricano» sesso, si drogano e uccidono. Le storie che in questi giorni riempiono di pubblico morboso l'aula del processo. Come leggere queste vicende? Franco Ferrarotti. sociologo che insegna e lavora negli Stati Uniti, tenta un'analisi. «Qualcuno, pensando ai soldi che circolavano nell'ambiente del delitto, ha parlato di gioventù clorata. Ma di dorato, in quelle vite, non c'è proprio nulla. E le loro notti brave non hanno niente di quelle degli anni 50, ad Acapulco o Montecarlo». Gioventù «bruciata», allora? Ferrarotti non è d'accordo: • Quella di Jeames Dean era una gioventù con esigerne filosofiche, esistenziali. Qui, invece, tutto si è spento. Forse è meglio parlare di gioventù disorientata, di generazione, spenta-, triste, patetica nella sua vuotezza. Quello che stupi¬ la fotomodella americana in tribuna è e, a ¬ sce è lo scarto tra i mezzi materiali e le capacità psichiche o mentali per usarle in maniera divertente. Sembrano usate, piuttosto, in maniera distruttivai avvilente: Ma c'è anche chi ha ricordato la «Dolce vita» romana, le notti dei protagonisti del film di Federico Fellini «E anche in questo caso il paragone è fuorviante. Là c'erano le ragazze che prendevano il sole sulle terrazze ai Parioli e la domenica mattina andavano a Messa, la domenica notte facevano l'amore. Un senso del peccato, ma insieme un senso della conquista sociale. Adesso, invece, tutto è esasperato, tutto sembra già visto e senza vita: la cocaina, le discoteche, si tira a far giorno quasi per ossessione-. E 11 sesso? •£' senza gioia: vissuto come un fatto atletico, a volte sembra una maledizione da scontare. Si contano le teste, i trofei conquistati. Una negazione della sessualità, forse dovuta a una mancata so| cializeazione da parte di gente I che vive in clan. Mancanza di ale: rischia l'ergastolo ideali in una vita che pare copiata da cattivi film americani, un'esistenza di basso profilo.. Ecco, l'America da dove è arrivata Terry Broome. Si può dire che anche la sua ■americanità» l'abbia spinta ad uccidere? .Sono tanti i giovani staunitensi che lasciano il loro paese e vengono a cercare l'America in Europa. La società Usa è diventata fortemente competitiva, difficile per i giovani. Rischi di perdere il posto di lavoro dalla sera alla mattina, perché non sai tenere il passo, non riesci più a vivere. Anche i giovani europei vanno di meno a studiare e a lavorare in Usa. E in Italia, forse, è arrivata una ragazza non consapevole dell'ambiguità latina. Abi tuata a vedere in bianco e nero ha reagito in modo molto diversa da una donna europea. Per lei, un insulto o un gesto volgare sono suonati come una condanna definitiva, mentre la donna latina sa che alla fine, invece, trionfa sempre lei, nonostante insultte umiliazioni» Ettore Boffano