«Borges era pazzo di gioia, ha avuto una morte dolce...»

«Borges era pazzo di gioia, ha avuto una morte dolce...» «Borges era pazzo di gioia, ha avuto una morte dolce...» GINEVRA — Lo scrittore argentino Jorge Luis Borges, deceduto a Ginevra a 86 anni, ha avuto «una morte dolcissima» e nel suol ultimi momenti è stato assistito in particolare dalla moglie Maria Kodama e dal suo amico Hector Bianciottl, scrittore. In una conversazione con l'agenzia 'France Presse». Bianciottl ha confermato che lo scrittore è morto nella sua casa, nel centro storico di Ginevra dove si era stabilito qualche giorno fa. «£ra pazzo di gioia — ha detto Bianciottl — alfa prospettiva di abitare in quella casa, era stato lui a volersi stabilire in quel quartiere di Ginevra che conosce¬ va perfettamente, aveva raccolto le sue ultime forze per andare a morire laggiù». I funerali sono previsti per oggi pomeriggio: alle 14,30 si svolgerà una cerimonia religiosa ecumenica con la partecipazione di un pastore protestante e di un sacerdote cattolico nella cattedrale di San Pietro a Oinevia e la tumulazione della salma avverrà poco dopo nel cimitero di Saint-Georges. Sebbene colpito da cecità da venti anni, Borges «conosceva abbastanza Ginevra per farla visitare ai suoi amici». 'Borges — ha concluso Bianciottl — desiderava morire qui a Ginevra, era la città della sua adolescenza». Da Buenos Aires altre notizie. Borges è morto per un cancro al fegato diagnosticato nel novembre 1985 ed è stata proprio la consapevolezza che presto sarebbe morto di tale male che lp indusse a trasferirsi a Ginevra e a lasciare tutti 1 suol beni alla moglie Maria Kodama. che aveva sposalo poco più di un mese fa. E' quanto ha dichiarato il legale dello scrittore, Osvaldo Vidaurre. 11 legale, che è anche esecutore testamentario di Borges, ha precisato che la Kodama è stata designata «erede unica e universale» del patrimonio dello scrittore e che a lei vanno anche tutte le sue onorificenze, nonché 1 diritti d'autore. Vidaurre ha ancora precisato che Borges è morto nel suo letto e che al momento del decesso accanto a lui erano la moglie, il medico e una infermiera. • In quale delle mie città sono condannato a morire?»: è la domanda contenuta'in una poesia di Jorge Luis Borges, pubblicata due settimane prima della sua morte. E la città per prima citata nella poesia è appunto Ginevra, dove Borges trascorse parte della sua giovinezza di studente. Nel versi successivi la poesia cita altre città dove Borges trascorse periodi della sua vita: Buenos Aires (la sua città natale); Monte video, Austin, nel Texas (dove insegnò per molti anni); e Nara, In Giappone. Maria Kodama, con tono polemico, ha dichiarato che se l'opera del marito è patrimonio nazionale del popolo argentino, lo stesso non può dirsi per la sua salma. «Non lo si può trattare come un oggetto, come se fosse un monumento. Pertanto Quanti premono perché Borges venga sepolto nella sua terra natale non rispettano le sue ultime volontà». Un incontro che non ci sarà to un sonetto, un'ode possono tentare di svelare; o chissà? Chi può dirlo? Certo, avrei guardato i movimenti del suo capo, cercato di intuire i segni della sua tardiva gioia, della sua eterna malinconia, anche riflessi negli occhi di Maria Kodama. Penso che avrei tremato a stringergli la mano, quella sua mano che sembrava inscindibile dal bastone, fermo e rituale come uno scettro. E il dolore perché tutto questo non potrà più accadere, non so dirlo ora che con le parole che proprio lo scrittore argentino dedicò un giorno a tutti i trapassi: 'Esente da memorie e da speranze, illimitato, astratto, quasi futuro, il morto non è un morto, è la morte». Giuseppe Conte Avrei visto Borges al 9° Congresso Mondiale dei Poeti, che si terrà a Firenze, e di cui ho qui il programma in quanto invitato ad assistere ai lavori, Borges avrebbe dovuto tenere, nel mattino di sabato 28 giugno, una relazione su 'Poesia, ragione e mistero». Sarebbe stata l'occasione migliore: il poeta degli specchi e delle tigri, dei labirinti e delle clessidre, delle biblioteche e delle spade, avrebbe affrontato un tema antico ed emblematico, come tutti i temi che piacevano a lui. L'avrei sentito parlare della nitida geometria di ogni grande verso, del segreto del mondo che soltan¬ Loca Giurato (Segue a pag. 2-8* col.)