Vicenza in serie A (con riserva)

Il Catanzaro già in serie C col Monza, mentre i veneti sono promossi dopo Ascoli e Brescia Il Catanzaro già in serie C col Monza, mentre i veneti sono promossi dopo Ascoli e Brescia Vicenza in serie A (con riserva) Il baby-Genoa va forte Dopo 7 anni i vicentini ritornano ai massimi vertici, ma sarà il giudice sportivo (vicenda totonero) a dire l'ultima parola - La partita col Pescara è finita 1 a 1 - I due gol segnati in rapida successione, quasi inattesi: entrambe le squadre sembravano voler condurre in porto la gara senza colpo ferire corta, perché è stato cosi tutto rapido ed indolore, che non si può dire che una delle due squadre abbia sofferto per il gol subito. Al 55' va in gol il Vicenza con. una perfetta punizione di Lucchetti. Palla al centro, azione del Pescara e pareggio di Ronzanl. Se uno spettatore si fosse distratto un attimo a chiacchierare con il vicino di posto, non avrebbe avuto neppure il tempo di capire che cosa succedeva. Subito dopo il gol. infatti, Vicenza e Pescara si sono rimesse a recitare alla perfezione la loro scontatlssima Con l'allena tore parte, "rocchetti brevi in linea, retropassaggi di trenta metri al portiere, nessun lancio in profondità. In pratica la partita è durata un minuto solo, a parte qualche velleitaria azione offensiva dei veneti, sospinti più dall'entusiasmo della folla che da una reale volontà di passare in vantaggio. Alla luce di quanto «non» si è visto sul campo è quindi impossibile tentare di fotografare la partita in maniera seria. A parte sprazzi di gioco e qualche tiracelo in porta da distanza proibitiva, tutti i giocatori sono rimasti nell'as¬ soluto anonimato. Il Pescara ha partecipato ben volentieri a questo «sciopero» calcistico, anche perché la sua misera classifica non gli permetteva di correre alcun rischio. Con un punto, infatti, ora può guardare con una certa tranquillità al futuro. Domenica, nell'ultimo impegno di campionato, ospita la Triestina: battendola sarebbe in salvo. A fine partita euforia sul campo, già invaso dai tifosi dieci minuti prima del termine, e nello spogliatoio. I giocatori vicentini si sono stretti attorno all'allenatore Giorgi, che ha aperto una busta, si- Giorgi, in 2 anni dimenticata la C gillata a dicembre, in cui tra le squdre promosse figurava anche il suo Vicenza. Difficile avviare, in questa situazione di assoluta incertezza, un discorso in chiave tecnica proiettato nel futuro. La squadra cosi com'è non avrebbe ovviamente vita facile in serie A, ma i dirigenti vicentini non sono disposti a fare pazzie. Il presidente Maraschin riunirà in settimana 11 consiglio della società e forse si parlerà anche di campagna acquisti: il Vicenza non intende farsi trovare spiazzato in caso di promozione confermata anche dai giudici. Il settore da potenziare sarebbe, dicono qui, la difesa. Su tutti si cerca un portiere che, da mezze frasi pronunciate nello spogliatoio, potrebbe essere Bordon. Poi uno stopper da reperire sul «mercato estero» in Germania o in Austria. Ultimo obiettivo, almeno per ora, confermare il difensore Bertozzl, il solo giocatore che non sia di proprietà vicentina. Ma sono solo i primi affrettati programmi. Solo i due gol lampo sono da raccontare. Al 55' Lucchetti batte una punizione dal limite e supera il portiere Rossi con un tiro molto secco. Palla al centro e neppure un minuto dopo è il Pescara a pareggiare con Ronzoni che batte il portiere Mattiazzo in uscita. Nel finale assedio dei tifosi a bordo campo, con l'arbitro Lombardo che fischia la fine in anticipo per la gioia di tutti quanti. I giovani rossoblu, ripag Mileti caricato Gli alabardati li ando la fiducia dell'allenatore, espugnano il campo del pericolante Arezzo Ugolotti-Neri aveva consentito a quest'ultimo di presentarsi tutto solo davanti a Cervone il quale, con uno scatto felino, sventava alzando sopra la traversa il fortissimo tiro. Tuttavia gli aretini non riuscivano a dare un seguito concreto al loro brillante inizio: Il Genoa dopo aver contenuto la sfuriata piuttosto confusa e poco pericolosa dei toscani, passava al contrattacco. Al primo affondo i rossoblu si portavano in vantaggio al 10': Auteri scendeva rapido in verticale, appena entrato in area pescava abilmente Mileti che aveva seguito l'azione sulla destra. Il centrocampista lasciava partire un autentico bolide che rendeva inutile il disperato volo di Orsi. L'Arezzo tentava di reagire. Ma non tardava a emergere l'handicap tecnico che ha frenato per tutta la gara i toscani. Sema Muraro infortunato, gli aretini si sono venuti a trovare nell'impossibilità di affondare i colpi. La manovra d'attacco, lenta e prevedibile, si reggeva praticamente sulla buona volontà dell'unica punta Ugolotti. Prese le misure agli avversati, che non riuscivano a trovare una valida forza di sfondamento, i rossoblu si limita' vano a controllare. A Mileti, forse il piU bravo in campo, si univano nella graduatoria dei migliori Spai larossa, Marini, Faccenda, Si gnorelli e il «colosso» Bini. Nel tentativo di infondere maggior peso all'attacco, Riccomini mandava in campo Di Mauro al posto di Neri e, a causa di un infortunio capitato a Pozza, entrava Raggi. Era proprio quest'ultimo dopo trascorsi cinque minuti della ripresa, a compiere la prodezza che regalava all'Arezzo il provvisorio pareggio: batteva una punizione Bellini per Ermini il quale centrava in area. Pressato, Raggi cadeva ma da terra riusciva ugualmente a colpire la palla, dal basso in alto, che si infilava sotto la traversa. Le squadre sembravano ormai paghe del risultato di parità che faceva comodo ad entrambe. Ma al 61' il Genoa indovinava la combinazione vincente: Mileti allungava verso Auteri in fuga sulla fascia sinistra. Il cross veniva raccolto con ottima scelta di tempo da Mariano che insaccava di testa. L'Arezzo gettava nella mischia tutta la sua rabbia. A questo punto saliva sulla ribalta dei protagonisti il portiere Cervone il quale salvava la sua porta esibendo strepitosi interventi su affondi di Raggi, Ugolotti e Bellini. Nel convulso finale veniva espulso Ermini, mentre Ugolotti non era fortunato nei suoi tiri che dopo aver sfiorato i. legni della porta ligure, si perdevano tra gli affranti tifosi della curva. dal nostro Inviato MARIO BIANCHINI AREZZO — II Genoa ha conquistato il suo primo successo stagionale in trasferta che assume un significato di maggior prestigio considerando che la vittoria è stata ottenuta sul campo di un Arezzo in ricerca disperata di punti nella zona calda della classifica. I rossoblu avevano colto gli ultimi due punti fuori casa, battendo nella scorsa stagione il Catania per 4-1. Gli uomini di Perotti hanno costruito il successo puntando sull'orgoglio, scosso dopo la sconfitta subita in casa contro il Bologna, ma soprattutto sfruttando la freschezza e la voglia di vincere dei suoi giovani che hanno superato a pieni voti la prova. E' stato proprio Mariano, centravanti della formazione •Primavera», che al suo esordio stagionale ha siglato la rete che ha dato i due punti al genoani. Il passo falso ha creato dei seri problemi agli aretini i quali dovranno soffrire fino all'ultimo minuto del campionato che finisce domenica. La squadra toscana aveva cominciato assai bene facendo prevedere che non avrebbe incontrato grandi ostacoli contro un avversario demotivato com'era apparso nell'ultimo turno di campionato. Infatti, dopo appena 20" di gioco, una bella combinazione quidano con 2 gol il Cesena e sperano nel giudice