Rossi Baglioni coppia reale di Stefania Miretti

La testa La testa nel pallone Rossi & Baglioni: coppia reale Raiuno Tonno, in attesa dei Punti Verdi, lancia Testate con due big della musica per teenagers e no E' come una vacanza in un paese dentro la campagna. Gli altri sono dentro il bar a guardare II calcio mundial e noi stiamo dentro la vecchia casa dove abbiamo portato, stagione dopo stagione, le fantasie più belle. La sera di Italia-Argentina, anche il proprietario dell'unico cinema è corso davanti al video lasciandoci soli con Totò cho (acova «// monaco di Monza» su Italia 1. E sabato, eravamo In pochi a cavalcare con Glenn Ford in •Vivo quanto basta per ammazzarti': le moltitudini spasimavano per Messico-Paraguay. Eppure, di questi giorni, la tv alternativa, è bellissima. Questa vituperata casa televisiva che ci accoglie scacciando quelle ventldue formichine (a schermo gigante, son termiti) che dalle otto di sera alle due del mattino rincorrono una briciola di pane rotonda senza neppure avere fame, è zeppa di romantici ricordi. Ci abbiamo portato tutte le nostre invenzioni sofisticate che sono poi le più semplici, suggerite dai libri che, nella casa In città, non trovavano più posto malgrado fossero insostituibili. E siamo andati ben oltre il West, visitato prosaicamente . con tutti gli altri amichetti che non facevano difficoltà a dividersi in cow-boy e indiani, per affrontare quel saj fari che si praticava da soli, ; con grande sforzo di imma' gmazione. chiedere ad un ; coetaneo di fare la parte del capotribù infatti, sarebbe - stato come invitare la com■ pagna di banco a interpreta" re Cheeta (Cita), la scimmia ! di Tarzan. ' E cosa c'è più lontano dell'Africa Nera dal Mexico '86? Il libro è sulle ginocchia mentre scorre uno qualunque dei film che Canale 5 ha dedicato alla -Nono africana'. Editore Einaudi, prima edizione 1952, collana •/ Coralli', copertina di un bel cartone telato grezzo che si è ingiallito ma mostra ancc' ra inequivocabili, tra le grandi foglie verdi con mac! chie rosso cardinale, due ' gazzétte di Grarit -nocciola . morbidp morbido com4 spio i Henri-Rousseau poteva idipingerle e il titolo è in corsi; vo tosso: 'Verdi colline d'Africa', con firma prestigiosa: • Ernest Hemingway. *E poi in verità, sono un : re, qui, il che è sommamente piacevole... Passo dalla zanzariera alle mutande che qualcuno tiene ritte per me. Non é meraviglioso?: Il grande cacciatore bianco che nel romanzo si illustra mirabilmente, sul video prende addirittura volti noti come quello di Robert Mitchum o Rod Taylor. Entrambi sono falsi e tendenziosi, ma sono anche magnifici e innocenti. Nella nostra videoAfrica, pigmei avvelenatori o giganti Watussi e regali che siano (come insegnano classici tipo -Le miniere di Re Salomone'), son sempre pronti a cacciarci una lancia nella pancia come Maradona sulla Rete Uno, ma nello stile antiquato in cui s'impone: a) il chiamarci Buana prima di colpire, b) l'obbligo di restarci secchi subito dopo come giusta espiazione. I loro parenti di oggi, sono pretenziosi e bolscevichi tipo quel El Hadaoui, centrocampista di: «Un Marocco che è da temere'; Zidane 'Sfrontato' centravanti "algerino; Hammoudeh, 'saggio e affidabile' portiere iracheno. Sono i neopro"tagonisti di un Continente Nero che, neppure dopo il gol, si sfrenano in danze tribali e, caso mai, lasciano lancia e scudo al guardaroba dello stadio. Pagani capaci di protestare vigorosamente anche nei confronti di un direttore di gara, visibilmente ariano e quindi yvhtte hunter di tutto rispetto. I tamburi poi, li lasciano battere alla torcida, il coro dei tifosi brasiliani che pure, li hanno avuti in eredità dagli antenati importali senza tutela sindacale. Tocca alla nostra fantasia, sull'auro canale tv, rimettere le cose a posto. 'Alla ricerca di una ragazza bianca rapita bambina da una feroce tribù' era la trama di «77apern Horn II cacciatore bianco., per cui già mammà aveva spasimato negli Anni trenta, e che Canale 5 ha riproposto nel remake del 1973, con un raffinato comcnento musicale in jazz californiano di Shelley Manne. Nel placido razzismo che da sempre colora l'avventura africana, la contusione è beata e totale. La norma televisiva è scacciata: in questa vacanza non ha senso tante che Bill Cosby. l'inesaunbile star dei Robinson, sembra Woody Alien che si e dipinto di nero col tappo bruciato per una recita sco- 'Spettacolare stanca', aveva detto per giustificare le sue lunghe, periodiche assenze dai palcoscenici. E invece la vita è un'altra volta «adesso» per Claudio Baglioni che ritorna a sorpresa, senza disco e senza troppi clamori, a suonare negli stadi. Una stravaganza estiva (il cantautore romano ha da sempre abituato i suoi fans a lunghe attese) dettata, secondo chi lo conosce bene, da un'irresistibile voglia di suonare che gli era rimasta dentro dopo la fortunata tournée della scorsa estate, culminata con il concerto allo stadio Flaminio di Roma ripreso in diretta dalla Rai. •La vita è adesso-, in ogni caso, continua a vendere bene (solamente nel primo mese aveva tagliato il traguardo delle 500.000 copie, di cui 300.000 prenotate ancora prima della pubblicazione), e in un eslate che non promette grandi emozioni la 'replica' di Baglioni rischia di diventare uno degli avvenimenti musicali di maggior rilievo. Curioso, invece, il •mistero» che avvolge la tournée del cantautore: Baglioni ha già suonato a Lecce. Pescara. Padova, Cava dei Tirreni e Cosenza, di fronte a decine di migliaia di spettatori, ma quasi nessuno se né accorto. Solo il -farri fam» dei ragazzi ha fatto arrivare in tutta Italia la notizia. Dopo una breve sosta per non sovrapporsi ai Mondiali di calcio, Baglioni canterà il 19 giugno allo Stadio Comunale di Torino e successivamente (le date non sono ancora state fissate) a Genova e a Milano. Lo spettacolo si chiama -Assolo' 86», e propone il cantautore solo sul palco, senza la band di appoggio, virtuosamente impegnato a 'Suonare un po' di ludo», dalle chitarre al pianoforte, dalle tastiere all'armonica: un concerto diviso in tre parti (una acustica, una elettrica, una elettronica), senza basi preregistrate, nel corso del quale Baglioni promette di ricreare, dal vivo e da solo, le atmosfere e gli effetti del disco. Uno spettacolo «da teatro», insomma trasferito negli stadi perché il popolo dei •baglionianl' è immenso. Lontano dai eia- ta da sapute rivelazioni: Vasco non si 'impasticca' più, Vasco ha messo la testa a posto. E lui puntuale a smentire in concerto: ■Ouesfa sera rio preso una cosina buona'. Cambiare immagine è difficile per tutti, e non sempre porta buoni frutti. Cosi quest'anno II cantautore deve aver deciso di non mediare più il suo rapporto con il pubblico attraverso le interviste, e di andare a verificare personalmente cosa pensino i suoi estimatori. Vasco, comunque, va sempre >a/ massimo-: 'L'altro giorno è caduto dalla moto mentre faceva trial — racconta quasi compiaciuta una delle ragazze che ne curano l'immagine — e si è fratturato un braccio-. Chi lo ha Visio lo scorso anno in concerto lo ricorda tenero, autoironico, capace di fare spettacolo sempre e comunque grazie ad una spontaneità immediata. Quando afferma di guardarsi intorno senza capire, quando dice di essere un emaiginato, uno «stosalo.., la gente sente che non sta barando. Lui è un cattivo dal cuore tenero: uno che da piccolo aiutava le vecchiette ad attraversare la strada, e che dieci anni la segnava ascollando le canzoni dell'«antagonista' Claudio Baglioni. •Più mi odieranno 1 genitori, più mi ameranno i figli', diceva Vasco un tempo, riprendendo un concetto più volte espresso dall'impresario dei Rolling Stones. Ora cominciano ad amarlo un pochino anche i genitori, magari per reazione nei conlronti di una generazione di giovanissimi che sembra sempre più essere portatrice di un nuovo moralismo. Anche perché Vasco Rossi, nella sconceranle banalità di un'affermazione («Cosa succede in città? Non succede nulla', dal suo ultimo Lp) ha saputo cogliere un piccolo ma importante pezzo di realtà. Adesso si attende da lui la conferma che la sua vena musicale e poetica non è andata esaurita, nella speranza che la chiacchierata con i lans non sia solamente un trucco per guadagnare tempo. t i Claudio Baglioni Cosa succede in città? Arriva Vasco Rossi, e questa volta non canta: parla. Si consegnerà ai suoi lans a porte chiuse (niente adulti tra i piedi è la tassativa indicazione agli organizzatori locali) e passerà con loro un intero pomeriggio, a chiacchierare. Gli appuntamenti sicuri per ora sono solamente tre: al 'Piperà di Roma (il 9 giugno), al .Rolling StoneS' di Milano (l'11) e infine al 'Big Club' di Torino (il 16): tre città dove i .Vasco Rossi fans club' raccol gono centinaia di adepti. Ma è probabile che l'esperienza, se posi Uva, venga ripetuta in altre città, magari nel prossimo autunno. Neppure Vasco ha un nuovo disco da presentare (è al lavoro, forse se ne parlerà a settembre, e l'Lp dell'anno scorso non era davvero sembrato il suo miglior prodotto nonostante avesse venduto molto), ma deve aver sentito l'esigenza di riannodare il filo che lo lega al suo pubblico. Chissà cosa dirà Vasco Rossi ai suoi giovani seguaci? La scorsa estale il pubblico era stato perseguitato dall'ambiguo tormentone della redenzione; la sua tournée era stata precedu mori e dalle troppe parole spese dagli altri per commentare, spiegare e interpretare, forse Baglioni sarà restituito alla sua vera dimensione di venditore di canzoni. Per un'intera estate era stalo trattato dai giornali come un fenomeno •sociale» (persino l'austera 'Rinascila» si era occupata di lui), e coccolato, spiato dagli adulti come se si fosse trattato della chiave d'accesso per penetrare nell'intricato groviglio delle emozioni giovanili. Il repertorio inserito nella scaletta di «Asso/o '86» è lo stesso dello scorso anno: canzoni mollo note e molto amate dove la parola ha una centralità assoluta, dove la ricerca linguistica sempre più attenta e raffinata col passare degli anni fa dimenticare la monotonia dei temi e la semplicità dei concetti l'Ho sempre vissuto tra immagine e parola. Il mio è un bisogno di immagine attraverso la parola-, racconta infatti nella lunga confessione all'amico Harari). Forse questa volta ha avuto ragione lui: niente chiacchiere, niente presentazioni, niente spiegazioni: ancora qualche 'notte di note-, semplicemente, nell'aria tenera del dopocena-. Stfi Mitti Stefania Miretti ste. mir,