WALDHEIM E PRESIDENTE L'Austria ignora le accuse di Bruno Bernardi

L'ex segretario dell'Orni eletto con il 54 per cento dei voti MUNDIAL / Alla scoperta del «pianeta-Corea» B l'Il L'ex segretario dell'Orni eletto con il 54 per cento dei voti MUNDIAL / Alla scoperta del «pianeta-Corea» B l'Il gpWALDHEIM E' PRESIDENTE «Battere l'Italia» L'Austria ignora le accuse un sogno per Davide Nel ballottaggio alle rivelazioni s DAL NOSTRO INVIATO VIENNA — Per la prima volta nella storia della Seconda Repubblica, l'Austria avrà un Capo dello Stato presentato, benché indipendente, dal partito popolare democristiano. Sarà — come era previsto da tutti 1 sondaggi demoscopici — l'ex segretario generale delle Nazioni Unite Kurt Waldhelm, 67 anni, che nel ballottaggio di ieri ha ottenuto il 54 per cento dei voti contro 11 46 per cento del suo rivale, il socialista Kurt Steyrer. Nella prima tornata elettorale, 11 4 maggio, alla quale avevano partecipato anche 1 Verdi e 1 neonazisti, Waldhelm aveva sfiorato l'obiettivo della maggioranza assoluta, ottenendo il 49,6 per cento dei voti, mentre Steyrer si era fermato al 43.6. Hanno dunque migliorato entrambi, ma in cinque settimane U divario è aumentato dal 6 all'8 per cento dei voti. Questa è l'unica sorpresa dell'elezione di ieri. Molti osservatori politici ritenevano che i continui attacchi provenienti dall'estero contro Waldhelm, accusato di crimini di guerra nazisti, e i timori per le conseguenze che la sua nomina avrebbe avuto per la reputazione dell'Austria avrebbero indotto una parte dell'elettorato ad un ripensamento. E' accaduto il contrario: la maggioranza dei cittadini ha respinto le accuse, peraltro mai inequivocabilmente provate, e si è stretta solidale Intorno all'uomo meuso alla gogna. Un ruolo non Insignificante nella scelta ha giocato l'antisemitismo che è risorto in Austria in quanto la campagna di accuse (definite -ca lumie e diffamazione' dalla maggioranza dei quotidiani) è venuta dal Congresso mon diale ebraico di New York. •Sema alcun dubbio — ha detto Ieri sera un commentatore politico — la scelta è stata nazionalista e antisemita. E questo è preoccupante: In secondo luogo ha influito la pochezza del candidato socialista Steyrer, chiamato «l'uomo senza qualità». Infine quello di ieri è stato un voto di protesta contro la coalizione di governo fra socialisti e liberali (che lo sono di nome ma non di fatto in quanto in filtrati da nostalgici nazisti). Ha votato per Waldhelm soprattutto la gioventù, frustrata, delusa dal cancelliere socialista Fred Sinovatz. Il Cancelliere — è il caso di ricordare — aveva preannun ciato due settimane fa che si sarebbe dimesso se Wal dheim avesse ottenuto più del 53 per cento del voti. Ora ciò è avvenuto, ma ieri sera non è stato fatto alcun accenno a dimissioni, né all'eventualità che a succedergli venga scelto l'attuale mini' atro delle Finanze, Franz Vranitzky, un tecnocrate, e che vengano indette elezioni politiche anticipate per ottobre. Se ne parlerà forse oggi o domani quando il voto di protesta verrà analizzato. Certo è comunque che ieri l'Austria ha votato a destra. Waldhelm dunque sarà Presidente della Repubblica austriaca, benché sia noto a tutti che già nel 1948 era sta¬ ha battuto il socialiulle presunte conn to depositato alle Nazioni Unite un dossier che lo accusava. A presentarlo fu il governo jugoslavo, a rispolverarlo dopo quasi 40 anni è stato in febbraio il Consiglio mondiale ebraico che ha chiesto alla Jugoslavia di aprire i suoi archivi per «contribuire alfa ricerca della verità storica: La risposta di Belgrado è stata un rifiuto. Ma perché l'unico depositario della verità sui trascorsi bellici di Waldhelm — la Jugoslavia — ha taciuto per decenni e ancora oggi si rifiuta di mettere a disposizione i documenti che accusano l'ex segretario generale delle Nazioni Unite? La risposta la dà un conoscitore e acuto osservatore della realtà jugoslava, che vuol rimanere anonimo. •Perché — dice — Waldheim faceva comodo: era esponente di un Paese neutrale confinante, considerato ponte fra Occidente e Oriente, con problemi di minoranze slovene sul suo territorio, con uninTito Sansa (Segue a pag. 2-8' col.) sta Steyrer - La maggioranza dei cittadini non ha creduto ivenze con i criminali nazisti - Rinasce rantisemitismo? «Vogliamo vincere, è Puebla. Il tecnico della nazionale DAL NOSTRO INVIATO PUEBLA — Sono simpatici e silenziosi. Vanno e vengono su e giù per 1 piani dell'Hotel Mision con fare discreto ma non misterioso. Non importunano, non sono chiassosi, sono disponibili e tutt'altro che invadenti. Solidarizzano con sorrisi, ammiccamenti, perfino con strette di mano, n problema è capirli. A volte l'Inglese non basta. Sono gli uomini che vengono dall'Estremo Oriente, i coreani del Sud, dagli occhi stretti come fessure e dai capelli neri come le piume di un corvo. In campo sono veloci, buoni tiratori, dotati di eccellente fondo, soprattutto se il campo si trasforma in una risaia a causa delle piogge, che in Messico ora sono frequenti'. Sono arrivati ai mondiale (il secondo per loro, dopo l'edizione del '54) pieni di timidezze ma non di paure, di incertezze ma non di complessi, di riserve mentali ma non di frustrazioni. Kim Jung-Nam, tecnico di 44 anni che ha l'aria ispirata di un samurai, spiega subito che «con la Bulgaria siamo partiti male, forse per l'emozione del debutto, forse per l'inesperienza. Poi ci siamo ripresi ed avete visto nel finale... Credo che in futuro si possa far meglio. Noi siamo i pigmei e voi i giganti, la montagna da scalare, ma nel calcio tutto è possibile. E siccome abbiamo una sola chance per passare il turno, ci giocheremo tutto contro l'Italia. Vogliamo vincere, è un'aspirazione che si può accarezzare senza essere spavaldi o addirittura presuntuosi. Perché voler vincere non significa essere sicuri di vincere. E alla fine, una volta a quota tre punti, vedremo chi andrà avanti-. Quando chiediamo quale sia il calciatore italiano che teme di più, Kim Jung-Nam non ha esitazioni a rispondere che •Altobelli mi ha impressionato in modo speciale, è un attaccante generoso che non si concede pause ed è pronto, a colpirti in qualsiasi frangente, di piede oppure di testa. Non lo conosco, ma sono pronto a giurare che dispone di una grossa personalità.. Che cosa pensa dell'Italia nel complesso? «Che è capace un'aspirazione che si può sud-coreana Kim Jung Narri, 44 anndi impostare un contropiede insidioso e di accelerazioni impressionanti. Batterla sarebbe per noi un grosso motivo di orgoglio, al di là del fatto che mi sta a cuore confermare i progressi registrati con la Bulgaria per non rovinare tutto. Non dimentichiamo che i favoriti siete voi, basta leggere i nomi della formazione, quanta classe accoppiata all 'esperienza.''. Una delle caratteristiche della Corea è la disinvoltura nella corsa e nel reggere alla fatica, anche in altura. C'è un segreto? Il tecnico della Corea finalmente sorride e spiega che «non ci sono segreti nella mia squadra, forse corriamo di più perché gli avversari corrono di meno. Una deduzione semplice, no? Tutti sostengono che la forza fisica è la chiave del nostro gioco. E' falso. La nostra forza è l'impostazione tattica efficace (4/4/2 con zona totale: n.d.r.) ed è originale poiché ci ispi riamo soltanto a noi stessi, un gioco nato e cresciuto nella Corea del Sud, senza infiltrazioni dall'esterno'. Da quanto lei sostiene c'è drdglfagncCs(sPrupsèacssBssc uò accarezzare... sarebbe un nni: «Noi corriamo di più perché sono da pensare che cercherete di ripetere l'exploit compiuto dalla Corea del Nord in Inghilterra, quando sconfisse l'Italia per 1 a 0, con il gol del famoso dentista Pak Doo-Uc. • Ci spero, ci proveremo, non abbiamo altra scelta se vogliamo prolungare la permanenza in Messico. Noi siamo comunque più forti di quella Corea del Nord'. Aspettavamo Cha Bum, la stella del Bayer Leverkusen (Germania Occidentale) e scopriamo Cho Kwang-Rae e Parie... •L'osservazione mi fa piacere — conclude il tecnico con un altro sorriso, questa volta più aperto — poiché i singoli sono importanti, ma chi vince è sempre il collettivo'. La stella Cha Bum-Kun ascolta, sorride. Accetta la considerazione, ma preferisce parlare d'altro. Allora spiega di avere «una casa a Bibione. sull'Adriatico, conosco e amo la cucina italiana, e so molte cose sul vostro calcio. Ho 33 anni — continua Angelo Caroli (Segue a pag. 2-9" col.) 6•(•d•d• 6 PAGINE 'impresa storica» gli altri a correre di meno» • «Eva. che pensi dei giochi di Adamo?» (a pagina 3) • Gli azzurri vanno al risparmio di Bruno Peiucca • In festa con la polizia di Luciano Curino • Tanto eleganti da' non essere notati di Gian Paolo Ormezzano (a pagina 14) • La Germania piega a fatica la Scozia di Cario Coscia (a pagina 15) • L'Italia non teme i fantasmi di Bruno Bernardi (a pagina 16) • Galderisi, quella Corea dell'81 (a pagina 17) • La Francia pensa già all'Italia (a pagina 18)