Lazio, il lungo digiuno

Lazio, il lungo digiuno Lazio, il lungo digiuno In Palermo-Vicenza un infruttuoso lai di MARIO BIANCHINI ROMA — Ancora un pareggio per la Lazio che non vince da oltre 2 mesi. La formazione di Simoni, pur facendo registrare qualche progresso rispetto ai turni precedenti, non è riuscita a cogliere i 2 punti preziosi per la sua classifica tuttora allarmante. Nel tentativo di infondere maggior vigore al reparto avanzato, Simoni ha schierato un attacco a tre punte con Damiani, Garlini e Poli. Ma solo il «vecchio» Damiani, ancora In grado di offrire spunti del suo antico repertorio, creava qualche problema alla difesa dell'Empoli. Il rientro di Magnocavailo, un più assiduo sostegno da parte di Fonte, ma soprattutto la continua spinta di un •motorino» Inesauribile come Caso, riuscivano In parte a cambiare il volto della squadra che forse meritava di vincere. L'Empoli si è confermata compagine ordinata a centro campo e abbastanza abile anche In difesa. Tuttavia 1 toscani sono riusciti ad evitare seri guai per merito del portiere Drago il quale sfoderando ottimi Interventi ha salvato la sua rete almeno In quattro occasioni. La più ghiotta capitava a D'Amico allo scadere del tempo: tiro fortissimo da corta distanza, che il numero uno toscano riusciva a deviare In volo fra le grida di stizza del pubblico laziale, quasi patetico nel sostenere la squadra per tutti I 90 minuti. L'Empoli, venuto all'Olimpico con lo scopo di difendere il quarto posto, che potrebbe valere la promozione pel caso che l'alta classifica venisse modificata dalle vicende del calcio scommesse, si è limitato a controllale la partita. I toscani non hanno quasi mai tirato in porta. Ma al 68* Cecconi, sfruttando un malinteso difensivo fra Calcaterra e Piscedda (ripescato dopo due anni), coglieva la traversa. Al 75' anche Caso colpiva II palo esterno della porta toscana. Ma nel complesso è stata la Lazio a far valere una più netta supremazia che con un pizzico di fortuna avrebbe potato essere premiata con una vittoria. SIRACUSA — Palermo e Vicenza, chiudendo suU'1-1, non hanno ottenuto il successo che nel testa-coda di ieri, sul «neutro» di Siracusa (la Favorita ha scontato un turno di squalifica per le intemperanze dei tifosi), avrebbe significato molto per tutte e due le squadre. Il Palermo avrebbe potuto puntare più decisamente alla salvezza ed Invece è più che mai in lotta per non retrocedere in CI. I veneti avrebbero potuto festeggiare in anticipo la promozione in A. Un Vicenza ben registrato, più concreto, più solido, non ha certo stentato a controllare le generose ma inconcludenti sfuriate di un Palermo modesto, nervoso, con le idee annebbiate. Al 31' De Biasi ha calciato un bolide da 25 metri che. con Mattlazzo Immobile, è stato respinto dal palo sinistro. Delusione dei circa 3000 spettatori, due terzi del quali giunti a Siracusa da Palermo. E di nuovo rosaneri all'attacco sino al 41' quando Messersl. ben lanciato da Mazzera, ha «Infilato» Paleari dopo avere superato di slancio Falcetta. Dramma per il Palermo, felicità per il Vicenza, a quel punto matematicamente in serie A. Nella ripresa i siciliani hanno dato il massimo, meritando il pareggio, giunto con Falcetta che, al 65', ha insaccato di testa raccogliendo il pallone su angolo di Pallanch. Palla-gol finale per Barone all'8T che però ha sprecato depositando la sfera nelle braccia di Mattiazzo. A fine gara vicentini di buon umore, nonostante un ladruncolo che, infilatosi negli spogliatoi, durante la partita, li ha «alleggeriti» dei soldi trovati nelle tasche (in tutto poco più di un milione) e palermitani convinti che c'è ancora da sperare. a. r.