Ascoli già in A ma contestato

Anche il Brescia promosso, al Vicenza manca un punto, il Monza fin d'ora retrocesso Anche il Brescia promosso, al Vicenza manca un punto, il Monza fin d'ora retrocesso Ascoli già in A, ma contestato Al S. Elia festa per tutti Brescia, per lo sport è il momento magico rby con la Samb, benché significhi promozione certa, non è andato giù ai assediati gli spogliatoi della capolista - Una rete annullata a Vincenzi mente d'impaccio. La squadra di Vitali, essenzialmente modesta dal punto di vista tecnico, ha comunque dimostrato grande compattezza di carattere e determinazione nel perseguire l'obiettivo. Si é disposta in difesa, attenta a controllare le iniziative avversarle ma ha cercato pure di procurare qualche fastidio all'Ascoli fallendo però ogni tentativo per Boskov, criticato per 1 suol sistemi di allenamento e per essersi rivelato incapace di assicurare al suoi uomini la giusta tenuta agonistica. Lo 0-0 con cui si è concluso l'atteso e temuto (da parte della Sambenedettese) derby marchigiano, consolida un tantino le speranze dei rossoblu che ora confidano nelle ultime due partite di campionato per trarsi definitiva¬ Elicottero a volo radente per scoragg vanti alla porta, manca l'aggancio al volo su traversone di Vincenzi, al 30' Braglla deve lanciarsi in disperata uscita sui piedi di Marchetti. Un solo concreto spunto da rete va invece accreditato alla Sambenedettese e riguarda l'episodio del quale si è reso protagonista Bronzini al 19'. E' Turrini a ispirare l'azione che prosegue a beneficio di Fattori 11 quale con un pallonetto mette fuori causa l'intera difesa della capolista. La sfera giunge appunto a Bronzini che arriva a contatto con 11 portiere ascolano ma non trova di meglio che sparare una pallonata altissima anziché battere con più calma e precisione. Proprio al 45' l'Ascoli segna ma il colpo di testa che Vincenzi produce su punizione di Bonomi, mettendo fuori causa il portiere ospite, è viziato da una spinta che lo stesso centrattacco aveva rifilato a un difensore e Paparesta annulla. Nella ripresa, gli uomini di Boskov sembrano più concreti ma si rendono pericolosi una sola volta: accade quando Incocciati, ricevuto 11 pallone da Marchetti, entra in area e da posizione molto angolata depone sul palo. Sei ammoniti (Vincenzi, Clmmlno. Nobile, Giunta. Turrini, Arnioni) e un espulso (Trifunovic. per aver dato una manata In faccia a Giunta, rimasto a terra in seguito a un contrasto) rappresentano il bilancio «disciplinare» dell'incontro che aveva messo (e, giustamente, considerati i precedenti) in allarme le forze dell'ordine. Sugli spalti, grazie anche alla prontezza con cui poliziotti e carabinieri sono intervenuti a sedare qualche tafferuglio scoppiato sulla curva Nord occupata dai sambenedettesi, soltanto qualche scontro di lieve portata." Almeno sotto questo profilo, 11 derby Si « chiuso In modo positivo. la scarsa autonomia di Fattori e la disarmante abulia di Di Nicola. Molte le occasioni fallite invece dalla capolista che ha avuto in Iachini, Marchetti e Incocciati gli elementi più attivi. La prima si registra all'ir quando lo stesso Incocciati viene abbattuto in area da una spallata di Di Nicola ma l'arbitro finge di non vedere. 3' dopo Barbuti, solo da- ggiare i teppisti m di MANUEL VIGLIAMI BRESCIA —' Grande festa a Brescia con la consueta corale dei clacson e degli sbandieramene, per la promozione anticipata in serie A. Si è brindato in tutti i ritrovi della tifoseria e le due gocce d'amaro cadute nei calici con i due gol della sconfitta di Cagliari non hanno sminuito l'euforia del traguardo raggiunto. Brescia vive un momento magico nello sport: la squadra che torna in A, Visentin*, bresciano del Lago di Garda maglia rosa al Giro d'Italia, le squadre di basket e di rugby che sono rimaste anch'esse nelle rispettive massime divisioni. Mentre si attendono che le -rondinelle* tornino dalla Sardegna, per i festeggiamenti ufficiali, si fa il bilancio di quella lunga danza tra le prime tre lettere dell'alfabeto che caratterizza la storia del calcio bresciano. La promozione più •storica' avvenuta dopo 18 anni in serie cadetta riguarda il campionato 1964-65. All'epoca grazie alla competenza di Renato Gei, ex giocatore del Brescia e della Sampdoria e anche della nazionale, la squadra che aveva perso cre. dibilità in seguito a uno scandalo per presunte corruzioni in una partita a Catanzaro, per cui dovette subire 7 punti di penalizzazione in classifica, venne riportata in due anni nella massima di VINCENZO FRIGO I CAGLIARI — Sembra un 7 fatto paradossale vedere, al M termine dell'incontro, i giocaT;i tori delle due squadre del Cav gliari e del Brescia, vincitori i ||jÌ primi, sconfitti 1 secondi, gioi- II re nella stéssa maniera con il coinvolgimento anche delle li panchine e dei giudici di Sii gara. Un fattu raro che. copi munque, è frequente verso la ||| conclusione di un camplona|| io che. come quello attuale, si vede il Brescia matematicafe mente promosso alla serie A |i| (pur avendo perso a Cagliari || per 2 a 0) eijpssoblù guadate gnare quei due punti in claspj sifica che molto probabllp| mente, se non quasi certajj| mente, risulteranno determl|! natiti ai fini della permaiienijji; za della formazione di || Giagnoni nella serie cadetta ||| Tutti contenti, quindi, con !p il pubblico in testa che ha a Ì|| lungo festeggiato sia i propri || beniamini che gli avversari II; bresciani i quali, dopo cinque : li anni di purgatorio tra la B e HC, ritornano nella massima : divisione. Gli uomini di Fasili nato, forse stanchi dell'ottiII mo ma dispendioso campielli nato, non sono sembrati quel pi grosso rischio che si attendevi vano 1 cagliaritani. Ma la leglilp ge del Sant'Elia é stata, anipeora una volta, insuperabile || anche da parte dei primi del- 8 la classe. I rossoblu, infatti. n| escono da questo incontro j||Ì con un vero primato: sei vlt|||torie consecutive tra le proli prie mura, con 11 reti all'attivo e nessuna al passivo. Giagnoni e i suoi uomini l| hanno indovinato subito la p| tattica giusta dominando gli p| avversari per tutto l'arco del p novanta minuti, méttendo la Ìli museruola agli attaccanti divisione. Ntlla stagione '65-'66 il Brescia fece cose bellissime anche al massimo livello classificandosi al nono posto. Salvezza anche nel '66'67. Ma a fine stagione Renato Gei lasciò il Brescia perché chiamato alla guida della Lazio. Venne nominato nel '67-68 alla guida del Brescia Azeglio Vicini, l'attuale direttore tecnico dell'Under 21 azzurra. Ma il Brescia retrocedette tra le polemiche. Tuttavia si riscattò subito. Nel '68-'69 sulla panchina delle •rondinelle- venne a sedere un famoso personaggio Arturo Silvestri ancora chiamato •Sandokan*. E ci fu una smagliante promozione alla quale però fece seguito un mesto ritorno in serie B. Dieci anni dopo accadde la stessa cosa con Gigi Simoni, che nel 79-'80 riportò il Brescia in serie A. Ma poi Simoni ritornò al Genoa e nell'80-'81 con Alfredo Magni il Brescia retrocedette anche per la peggior differenza reti: all'ultimo posto, infatti, c'erano cinque squadre alla pari. Fu quello il momento del declino del Brescia: dalla A alla B e subito dopo alla CI sfiorando anche la retrocessione in C2. Ma giunse l'allenatore Orrico e cominciò la rimonta. Tuttavia il vero protagonista della scalata dalla C alla A .iene considerato Antonio Patinato, che seppe conquistare due promozioni consecutive. Altro 0 a 0 all'O I sardi (due reti) vedono la salvezza vicina I lombardi, benché sconfitti, tornano in A lombardi e perforando per ben due volte quella che è considerata la migliore difesa del campionato. E' stato il capitano Gigi Plras a portare la sua squadra in vantaggio allo scadere del primo tempo su calcio di rigore, concesso dall'arbitro Palretto in seguito ad un fallo su Man tesano che veniva prima strattonato e poi trattenuto a pochi metri dalla linea di porta. Piras. calmo e preciso, realizza cosi • la sua settima rete e 11 quinto rigore personale dell'anno. Non vi è neanche il tempo di rimettere la palla al centro del campo che si va al riposo. Nella seconda parte dell'incontro, esattamente al 52*, il gol del risultato definitivo ad opera di Bernardini. E' bravo Occhipinti a difendere il pallone ed a crossarlo in area dove effettua una precisa triangolazione con la stessa mezzala che si incarica per ultimo di infilare Alibonl con un tiro preciso dal basso verso l'alto. A questo punto della partita l'allenatore bresciano Pasinato tenta il tutto per tutto (non ha mai perso di vista il cartellone elettronico che mandava a ritmi sostenuti i risultati degli altri incontri) facendo entrare in campo Chierici e De Glorgis che prendevano il posto di Gobbo e Zorato. I due nuovi entrati, però, non riuscivano a raddrizzare le sorti della partita ed erano, anzi, i padroni di casa ad andare vicini alla terza marcatura quando un bellissimo tiro di Bergamaschi da 25 metri veniva respinto dalla traversa L'incontro si chiudeva con due splendide e provvidenziali parate del giovane portiere cagliaritano Dorè che ha sostituito l'influenzato Sorrentino. limpico, questa volta con l'Empoli