Dodici sigarette il giorno e il fumo minaccia le ossa di Daniela Daniele

Al Maost di Milano importante simposio sul futuro dell'ortopedia Al Maost di Milano importante simposio sul futuro dell'ortopedia Dodici sigarette ol giorno e il fumo minaccia le osso Specialisti americani per la prima volta in Italia a confronto con tecniche europee - Speranze per l'artrosi - I traumi della strada e dello sport DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Sapevate che una donna che fumi più di dodici sigarette al giorno ha buone probabilità, in menopausa, di soffrire di osteoporosi? E che se questa donna non impara a fare un po' di moto le sue ossa ne potranno risentire al punto da crearle molti problemi? Per non parlare del costo in degenze ospedaliere per fratture da osteoporosi, valutabili in decine di miliardi l'anno. E' una delle tante notizie, comprensibili anche al profani, catturate al volo al Maost (Meeting on Advances in Orthopaedlc Surgery and Trauma tology) che si e tenuto nei giorni scorsi al palazzo dei congressi di Milanofiori dove lo scheletro umano, o come qualcuno ama definirlo «la più grossa banca di minerali dell'organismo: è stato analizzato in tutte le sue patologie, diagnosi e terapie. Il congresso, voluto e realizzato, non senza fatica, dal professor Mario Boni, direttore della clinica ortopedica di Pavia e presidente degli ortopedici italiani, ha messo a confronto, per la prima volta nel nostro Paese, i big americani con i colleghi europei. Ha concluso i lavori il simposio sui traumi della strada. In America una campagna per le cinture di sicurezza è riuscita a far diminuire del 27 per cento gli incidenti stradali e del 21 per cento i premi assicurativi. Ma se con la prevenzione gli americani hanno avuto un risultato cosi brillante, non altrettanto si può dire per la terapia su chi ha riportato fratture simultanee. La discussione tra l'ortopedia mode in Usa e quella europea si è fatta più accesa e il match, a quanto pare, si è concluso a sfavore della prima. A non trovarsi d'accordo sulla cura del politraumatlzzato sano stati Hansen (Seattle) e Chapman (Sacramento) da un lato e Gallinaro (Torino) dall'altro. Gli americani affermano che questo paziente deve es¬ sere affidato al chirurgo generale, quello che sa «di tutto un po'», mentre l'italiano (sostenuto poi da un altro americano, Sarmiento e da due europei, Buff e Kempf) ha dimostrato che non si deve aggredire» il paziente, ma su di lui devono convergere le competenze del diversi specialisti, in modo graduale. Con la politica del «tutto e subito» 11 rischio aumenta, e di molto. Morale: non sempre gli specialisti americani, forti di una avanzatissima tecnologia, insegnano qualcosa. Questa volta hanno dovuto imparare. S'è parlato a lungo anche di artroscopia, «tecnica preziosa, soltanto se in mani esperte'. E non è mancato Lévy e Prodi i s chi ha messo in guardia contro «esagerati entusiasmi di artroscopisti improvvisati'. Ma si sa, anche in campo medico, c'è chi segue la moda. Una moda che non a tutti va a pennello. Uno del simposi è stato dedicato agli incidenti sportivi, n numero dei tesserati nelle varie federazioni sportive in Italia è cresciuto, dal '73 all'82, da 2,7 milioni a 7,450 milioni. Ad essere maggiormente colpiti, in questa traumatologia, sono gli arti inferiori (50%) ed in particolare il ginocchio (20%) e la caviglia (13%). Si è anche ampliata la fascia di età in cui lo sport è praticato: s'inizia più giovani e si tende a smettere quanto upervincitori del pre più possibile in età avanzata. L'.atleta-, dùnque, ha più probabilità d'infortunio. Un altro problema che sta a cuore a molti: il trattamento delle artrosi. Uno degli elementi emersi dal Maost è di grande attualità e in molti centri si stanno compiendo ricerche in questa direzione: la probabile influenza del fattori immunologie! nella genesi dell'artrosi. Questa Ipotesi, 3e dimostrata, potrà aprire nuovi orizzonti nel trattamento di una malattia sociale, che penalizza gravemente chi ne è colpito. Un meeting, fra i tanti che fioriscono in primavera, che ha davvero proposto qualcosa di nuovo. Un congresso da ricordare. Daniela Daniele remio letterario

Persone citate: Chapman, Hansen, Kempf, Mario Boni, Prodi, Sarmiento

Luoghi citati: America, Italia, Milano, Pavia, Seattle, Torino, Usa