Per risistemare aule e laboratori

La scuoia chiede 230 miliardi La scuoia chiede 230 miliardi Per risistemare aule e laboratori La Regione ha pronto il piano - Ma il decreto di finanziamento è già scaduto Per l'edilizia scolastica mancano, in Piemonte, 230 miliardi. Lo ha scoperto l'assessore regionale Ezio Alberton con una ricognizione in tutte le province. La mappa del bisogni per la scuola dell'obbligo e delle superiori è ora una delibera che la giunta ha approvato e spedito a Roma. Lo imponeva un decreto del governo che impegnava le Regioni a presentare, entro 60 giorni, i programmi regionali di edilizia scolastica per consentire cosi la divisione dei fondi messi a disposizione dallo Stato. Ora 11 decreto è decaduto e alle Regioni è rimasta la mappa dei bisogni, non 1 soldi. 'Noi — dice Alberton — abbiamo fatto il nostro dovere. Aspettiamo'. Ecco l'elenco deile necessità. Servono almeno 15 miliardi (9 a Torino) per completare opere incominciate mesi o anni fa. Ma per acquistare o costruire aule e laboratori per le superiori servono almeno 230 miliardi. E' una cifra enorme Por le frana 25 miliardi I ministri del Lavori pubblici Nlcolazzi e della Protezione civile Zamberlettl hanno annunciato uno stanziamento di 25 miliardi per fronteggiare i danni provocati in Piemonte da frane e dissesti geologici. Tale somma fa parte di un finanziamento di 80 miliardi per interventi su tutto il territorio nazionale già approvato dalla commissione Lavori pubblici del Senato. La decisione del governo è stata accolta con soddisfazione dal presidente della giunta e dall'assessore Ceruttl responsabile anche del pronto Intervento, anche se, lamentano, non coprirà che in parte le richieste che ammontano a 70 millardC ma potrebbe sanare situazioni che si trascinano da anni, evitare la creazione di posticce sezioni staccate, migliorare le condizioni edilizie di buona parte delle scuole del Piemonte. Particolare sviluppo potrebbero avere 1 laboratori che nella scuola superiore costituiscono un momento sempre più impegnativo dei programmi. I! piano tiene conto soprattutto di queste nuove esigenze. Come sempre sarà Torino a consumare il 52% della somma che lo Stato metterà a disposizione, il 9% andrà a Vercelli, il 12% a Novara, il 14% a Cuneo, il 4% ad Asti, il 9% ad Alessandria. Questo significa che a Torino servono 92 miliardi, oltre 26 a Vercelli. 39 a Novara, 26 a Cuneo, 17 ad Asti, 33 ad Alessandria. Ma quando arriveranno e quando potranno essere utilizzati? il decreto, come s'è detto, è già scaduto una voi ta. Verrà ripresentato forse anche modificato e questo può produrre parecchi ritar di. Là delibera regionale elenca in un prospetto gli interventi più urgenti e più onerosi. A chiederli sono, nella maggior parte dei casi, i piccoli centri quelli cioè che forse fino ad oggi sono stali troppo trascurati e hanno accumulato il maggior numero di necessità. In molti casi i Comuni hanno dovuto arrangiarsi recuperando locali di fortuna in vecchi stabili o in palazzi non più utilizzati da istituzioni o da privati. ^Queste situazioni — dicono in Regione — non sono più assolutamente sostenibili. E' il momento di concepire l'edilizia scolastica come una componente fondamentale del miglioramento delle strutture pubbliche sia nelle città che nelle campagne. Scuola moderna vuol dire anche attrezzature nuove e locali adeguati.' E' ora- di affrontare fa situazione : con interventi compietti. '_'

Persone citate: Alberton, Ezio Alberton