Fiumana odissea tra polemiche e confusione

Craxi vedrà il quadro alla mostra di Milano: il ministro Gullotti vuole comprarlo Craxi vedrà il quadro alla mostra di Milano: il ministro Gullotti vuole comprarlo Fiumana, odissea tra polemiche e confusione ' «Fiumana» torna in pubblico tra mormorii, polemiche e gran confusione. Il quadrosimbolo del socialismo dominerà una delle pareti di una mostra permanente in via Turati a Milano. Lunedi prossimo andrà ad ammirarlo anche Bettino Craxi. Forse davvero non è stata ancora pronunciata l'ultima parola sul dipinto di Giuseppe Pellizza da Volpedo che dopo anni di sosta nella «sala dei re» della Regione Piemonte è finita all'incanto in Lombardia. A quell'appuntamento ci sarà anche il presidente della giunta piemontese Vittorio Beltrami. Lo hanno invitato sabato pomeriggio. Quella potrebbe quindi davvero essere l'occasione per il bel gesto di cui molto s'è detto. Angelo Abbondio, «l'uomo in grigio» che si è aggiudicato l'opera per un miliardo e 150 milioni a dispetto di chi, in Piemonte, s'era preparato a riportare la grande tela nella terra dove è stata creata, spiegherà perché l'ha comprata e per chi? Può darsi. . Piazza degli Affari vuole compiere una splendida operazione d'immagine e regalare al presidente del Consiglio il quadro-preludio al «Quarto Stato»? A Palazzo Chigi, naturalmente, nessuno conferma. Ma forse soltanto oggi gli • uomini della Borsa» contatteranno Craxi. .In questo caso il Pellizza avrebbe molte più chances per tornare in Piemonte*. Solo speranze, come sempre. Certa è invece l'intenzione del ministro dei Beni culturali Antonino Gullotti di esercitare il diritto di prelazione entro 60 giorni. Cosa vuol dire? Che lo Stato sborserebbe oltre un miliardo per riportarsi a casa il dipinto giudicato particolarmente interessante. Dunque l'odissea di «Fiumana» continua. La sua storia recente si complica e la¬ scia senza risposta parecchi interrogativi. Nel '79 Alberto Bolaffi, proprietario dell'opera attraverso la società Plurinvest, la concede in comodato alla Regione. Aldo VIglione la colloca nel salone di rappresentanza in piazza Castello. Per anni accoglierà ministri, presidenti e ambasciatori. Viene assicurata per 400 milioni. -Poi si vedrà-, si dice. Ma l'accordo per l'acquisto non arriva. Due mesi fa viene affidata alla Finarte per essere venduta. Quattro giorni prima Domani e dopodomani asta di quadri a dell'asta scatta il -battage*. Milano e Torino sembrano voler entrambe l'opera (ma la Regione Lombardia e il Comune smentiscono). Nascono alcune cordate. Vogliono «Fiumana» ad un prezzo ragionevole. Ma tornano a casa deluse la notte del 29 maggio. In via dei Bossi all'asta un signore che pochi conoscono si porta a casa l'opera per oltre un miliardo. Óra spente le luci nell'affollatissima sala d'arte, a Torino c'è chi mormora, chi non ha perso l'ultima flebile spe¬ ll'Ambasciatori: sia ranza, chi Invece spiega ad alta voce dubbi e timori sull'operazione che ha portato in Lombardia per un miliardo e 150 milioni il quadro di Giuseppe Pellizza da Volpedo. E' l'ex sindaco e deputato europeo del pei Diego Novelli. «Come rappresentanti della fondazione De Fornaris c'eravamo anche noi a Milano. Con un'offerta di 500 milioni. Adesso ritengo incomprensibile l'intenzione del ministero di esercitare il diritto di prelazione-. Perché? .Rischia di mo in pieno boom suonare quale suggello ad un'operazione speculativa. Non va dimenticato, infatti, che si tratta di un'opera non commerciabile sul mercato del collezionismo privato visti il soggetto e le dimensioni.. Con i suoi 2 metri e 55 centimetri per quattro metri e 38 questo olio su tela è il secondo delle tre opere poi concluse con U «Quarto Stato». Rappresenta un gruppo di contadini disposti a cuneo e in movimento. E' l'immagine emblematica di attese, timori, illusioni e speranze di un secolo. E' un'opera già «notificata» dalla Soprintendenza sulla quale dunque c'è il vincolo dello Stato. Perciò non potrà mai essere portata all'estero. -Il dipinto — avverte Novelli — è stato valutato 400 milioni da un illustre critico. Ora se è vera l'intenzione della società Sprind di donare "Fiumana" al presidente del Consiglio perché la dia a chi meglio ritiene, ci domandiamo come mai ti ministro dei Beni culturali ha interferito quasi a voler bloccare un gesto di mecenatismo.. E allora? «A questo punto ritengo che il quadro debba restare nelle inani del signor Abbondio con tutti i vincoli che le leggi dello Stato impongono. Non vedo perché si debba premiare con centinaia di milioni dei contribuenti una chiara operazione specu- : lativa.. Gian Mario Ricciardi i