Quanti bambini vivono a Torino l'incubo della violenza sessuale?

Dal settembre 79, una lunga serie di casi agghiaccianti sul tavolo di un giudice Dal settembre 79, una lunga serie di casi agghiaccianti sul tavolo di un giudice Quanti bambini vivono a Torino l'incubo della violenza sessuale? Le vittime sono ragsi aggirino sui ven ■ .Avanti, muoviti! E' bella, no? E allora dimostra a tuo fratello come ci si comporta da uomini. Vuoi mica che racconti in giro che le femmine non ti piacciono, vero?-: papà glielo diceva con rabbia, glielo urlava, lo strattonava spogliandolo. Oli faceva vedere fotografie su certi giornali: • Cosi, guarda». E Andrea, 11 anni, guardava e obbediva: papa era capace di arrabbiarsi molto, altrimenti. > Ma obbediva senza capire. Quella era la donna di suo padre, una donna di 34 anni Perché lo obbligavano a far parte d'un mondo che non era il suo, se non ne aveva Voglia? , La vessazione di Andrea, nato nel 1670, incomincia nell'81 e finisce qualche mese {a: quando il bambino — figlio di genitori divisi, nove anni passati a entrare e uscire dagli istituti — ha superato disgusto, vergogna, e paura e ha raccontato tutto a un'assistente sociale. Ora suo padre, disoccupato, e la convivente (oggi 41 e 39 anni) sono in galera, arrestati il 20 maggio dai carabinieri del Nucleo di Torino su mandato di cattura del giudice istruttore Marilinda Mineccia. Storia di Andrea, decine d'altre storie. Perché «te creature* sono sempre -piez*'e core» soltanto nelle espressioni dialettali. La realtà dice 222 violenze Carnali su minori di 14 anni in Italia nel 1985. E il dato, rilevato dalllstat, si riferisce esclusivamente alle denunce all'autorità giudiziaria di polizia e carabinieri, non com prende quelle presentate da altri organi o dai privati. E com'è ovvio, non comprende -il sommerso: le violenze che gli adulti non denunciano per ignoranza, viltà o paura dello scandalo e le piccole vittime tengono nascoste per vergogna e terrore. Stime attendibili ne calcolano quindi' ci-ventlmila l'anno nel nostro paese. , ', «£' impossibile quantificare con sicurezza. E' certo però che le statistiche ufficiali non rispecchiano l'ampiezza del fenomeno' dice la dottoressa Mineccia, giudice istruttore a Torino dal settembre 1979. E aggiunge che soltanto il suo .ufficio, da quell'epoca, ha avviato settantadue procedi menti penali per violenza a ragazzini al di sotto dei 14 anni: -Ma anche questo numero va moltipllcato, perché il conto è fatto su chi compie il reato, non sulle parti offese. Spesso, in casi di violenza in famiglia per esempio, il padre .non abusa solo di una delle figlie.. . Settantadue casi: incesto, adescamento in strada o ai giardini, adescamento da parte di amici dei genitori, parenti, vicini di casa (.-questo capita spessissimo*). Perversioni continuate nel tempo, che l'adulto fa passare cf agazzi al di sotto dei 14 anni - Si calcotimila Tanno - Le storie disperate di quando la mamma l'ha mandata per la prima volta a •grattare la schiena a papà*. undici quando quel papà — secondo marito della madre — l'ha costretta a cose molto peggiori. La madre sapeva e tollerava, ma la picchiava. Era diventata gelosa di sua figlia: totalmente succube dell'uomo, della paura di perderlo o contrariarlo, lasciava che quei rapporti continuassero ma maltrattava la bambina. Quando la storia è arrivata sul tavolo del magistra¬ come gioco e iniziano quando il bambino è molto piccolo: •E il bimbo non ne parla con nessuno — spiega Marilinda Mineccia — perché il limite fra gioco e gioco sessuale per lui non è chiaro. Prova disagio, è confuso, ma di raccontare ha paura. E se racconta non è creduto. I bambini inventano, si dice, e questa convinzione comune fa la tranquillità di chi abusa di loro*. Come è successo (a Torino, nell'SO) per una ragazzina di dodici anni: ne aveva sei Molto interesse per la mostra «Tabula» ( la che in Italia i casi non denunciati Andrea e di una bimba di otto anni to, la donna ha tentato di sviare le indagini: -Non le creda, si inventa tutto, sa come sono i bambini-. Ma i bambini inventano davvero? -Può succedere, ma questo lo si verifica sempre. Nella mia esperienza ho appurato invece che troppe volte non parlano, vivono il loro disgusto nel mutismo assoluto. Perché padre e madre sono per loro punti di riferimento, è drammatico metterli in discussione — dice la dottoressa Mineccia —. Afa quando (mobili d'autore) riusciaino a rasserenarli, a metterli a loro agio, allora la verità la raccontano tutta. E in- modo spontaneo, perché di certi meccanismi a otto o dieci anni non ci si rende conto. Forse proprio per questo i bambini sono ancora più attendibili. E spessissimo indagando su un fatto specifico ne vengon fuori diversi altri: maltrattamenti o violenze su altri coetanei*. E i grandi, come si difendono? Si tratta sempre di persone normali, dal punto di vista della sanità mentale? Il magistrato risponde che nella maggior parte dei casi (violenza sulle bambine) l'uomo sostiene d'esser stato provocato. In caso d'incesto, invece, nega. Ma è intimamente convinto — sono i testimoni a riferirlo in alcuni casi — d'aver esercitato un diritto legittimo: è l'atteggiamento mentale del maschio cresciuto in na società ristretta a venir mori, dell'uomo-padre-padrone che dice -mia figlia mi appartiene*. Ma molto raramente chi compie reato di violenza carnale sul bambino presenta una patologia rilevante dal punto di vista penale: -Sono spesso alcolisti, nevrotici, oppure psicopatici che non conoscono il senso di colpa — conclude Marilinda Mineccia —. Afa non si tratta di malati di mente*. Eva Ferrerò

Persone citate: Cosi, Marilinda Mineccia, Mineccia

Luoghi citati: Italia, Torino