A Palermo il psi chiede il presidente dopo 40 anni di predominio della dc

A Palermo il psi chiede il presidente dopo 40 anni di predominio della de A Palermo il psi chiede il presidente dopo 40 anni di predominio della de PALERMO — Sale la tensione nella campagna elettorale per le «regionali» in Sicilia. Il 22 giugno andranno alle urne quasi 3 milioni di elettori per la decima legislatura dell'assemblea regionale sciolta per tine mandato. Il psi vuole l'alternanza, chiede a gran voce, dopo 40 anni, che la presidenza della Regione vada ad un socialista. «Ma / socialisti non hanno il copyright dell'alternanza», obietta il segretario pli, Renato Altissimo proponendo per la Regione un candidato liberale. •Perché non uno dei nostri?», ribatte Gunnella, vicesegretario del pri ed indiscusso leader dell'edera in Sicilia. I comunisti prospettano un governo di programma al quale dovrebbero partecipare le sinistre, ispirato ai valori dell'autonomia siciliana. I socialdemocratici, con Vizzmi. strizzano l'occhio al pei. sottolineando che occorre ricordare la sua importanza storica e il suo ancoraggio al sociale. Non vanno per il sottile i missini, polemici con tutll. Giorgio Almirante si 6 stabilito in Sicilia e la sta visitando da un punto all'altro: «Sono fiero di essere l'unico segretario di partito che rimarrà tra voi lino al 22 giugno — dice —. Questa è la conferma dell'autenticità del nostro impegno». Poi, fra una miriade di posizioni delle circa cento liste minori, c'è la de: 38 deputati uscenti su 90. il 46 per cento dei voti a Palermo nel 1981. I democristiani. non pensano proprio di lasciare la Presidenza della Regioni. Il segretario regionale Calogero Marinino sostiene che l'aspirazione dei socialisti è soltanto una pia speranza, anzi un sogno. E, giorni la. a Palermo, Claudio Martelli ha tuonalo che •sì, è un sogno, come lo è quello del siciliani che non vogliono più vedere la de alla presidenza della Regione». Il dibattito pre-elettorale non è basato esclusivamente sulla dispula per la guida della Regione. Sono in discussione anni di malgoverno o di governi che hanno dovuto barcamenarsi davanti all'incalzare di eventi drammatici come le ondate delittuose della mafia, di incipiente disoccupazione con 251 mila senza lavoro (il 14% della popolazione rispetto al circa 10% nazionale). •Bisogna comprendere che il cambiamento deve coinvolgere anche la Sicilia. Noi siamo fermamente impegnati in questa direzione». L'ha detto due settimane fa Ciriaco De Mita, chiudendo a Palermo il pre-congresso di una de siciliana quasi tutta solidale con lui. Ma sul rinnovamento democristiano nell'isola, sui nomi destinati ad interpretarlo c'è polemica: molti chiedono che cessi la gestione commissariale di Mattarella nello scudocrociato di Palermo. »Troppi poteri affidati al com¬ missario», lamentano andreottiani, dorotel. forzanovisti, amici di Forlani. La de comunque appare agguerrita e rilanciata anche in Sicilia dal successo di De Mita che alla realtà dell'Isola ha sempre guardato con grande attenzione. Ed allora non sembra facile che dopo il 22 giugno lo scudocrociato rinunci alla presidenza dalla Regione. Mafia disoccupazione, sottosviluppo, lentezza degli apparati burocratici in una terra pur dotata di mezzi finanziari ingenti (il bilancio quest'anno è di oltre 19 mila miliardi), sono I temi sui quali i partiti si battono di più in questi già caldissimi giorni siciliani. Sullo sfondo giocano I grandi argomenti di sempre: un'agrìcoltu"3 che potrebbe rendere di più, servizi Inadeguati, un turismo che, pur considerato trainante, non decolla. Antonio Ravidà

Persone citate: Antonio Ravidà, Ciriaco De Mita, Claudio Martelli, De Mita, Forlani, Giorgio Almirante, Gunnella, Mattarella, Renato Altissimo