Nella maggioranza non c'è accordo su condono edilizio e «lira pesante»

Ripensamenti e dubbi fanno prevedere nuove, pesanti polemiche nel pentapartito Ripensamenti e dubbi fanno prevedere nuove, pesanti polemiche nel pentapartito Nella maggioranza non c'è accordo sa €ondono edilizio e «lira pesante» Nicolazzi metterà ed, re ' uel n ei o o o, i o e oae ino a o, toà se eto ROMA — OH echi del congresso de e i severi richiami del governatore Ciampi faranno da sfondo al Consiglio dei ministri, convocato per domattina alle 10. Al primo punto dell'ordine del giorno c'è l'amnistia, ma Craxi e i ministri dovranno occuparsi anche di due problemi economici, destinati a scatenare nuove, violente polemiche: il condono edilizio e la lira pesante. Sui due argomenti non c'è identità di vedute. Non è affatto certo, quindi, che la discussione si esaurisca domani. CONDONO. Il ministro dei Lavori pubblici Franco Nicolazzi presenterà la bozza di decreto-bis per le modifiche al condono edilizio, il ministro era contrario ad un nuovo provvedimento, dopo' gli ultimi clamorósi rovesci della maggioranza alla Camera. Ancora oggi sembra poco convinto: «Metterò sul tavolo due opzioni. Lasciare la situazione cosi com'è, e sarebbe la cosa migliore, o confermare il decreto decaduto». Sembra che Craxi ed altri ministri siano per la seconda soluzione. Il ripensamento è legato soprattutto alle elezioni siciliane. La scadenza di questo importante test avrebbe spinto le forze politiche a muoversi per andare incontro alle richieste di alleggerimento delle sanzioni sollecitate con vigore proprio dai sindaci siciliani. Ma un decreto-bis è anche necessario per restituire chiarezza a chi ha già pagato la sanatoria. Il vecchio testo decaduto la settimana scorsa prevede il non pagamento della soprattassa del 2% per il ritardato pagamento nel mese di aprile e la riduzione di un terzo della sanatoria per chi ha costruito senza regolari licenze la prima casa per un parente di primo grado, per coloro che rientrano nei benefici dell'edilizia agevolata e sovvenzionata e per chi ha edificato in Comuni privi del piano regolatore. Il nuovo testo dovrebbe riproporre, con qualche lieve modifica, queste agevolazioni. Nicolazzi esclude Invece ulteriori benefici (ingiusti nei confronti di chi ha sempre rispettato le leggi) e un allungamento dei termini. di oggi 2 giugno 1986 575.400 esemplari Pubblicità hlik imp.iss sp;i teda • Olrtllon* GWfWalr MILANO v>a (j .: -, r4 102) 85 961 TORINO. M -:/./.,. -, </i .»« Rotti*. &ù vii* Marftnco 'J? Im COI 1j 66?tt Filiali: AlBA c '•' '.'.:-(.'. 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Quattro Fontana. 16 • Tal. 47 55 904 • SANREMO, v Gioberti. 47 - Tal 834 949 • SASSARI, v Porcellana. 9 - Tel 275 428 • SAVONA v Astengo. 1/t • Tal 36219* VERCELLI v. Foa. 53 - Tel 60.435 sul tavolo due opzioni - LIRA PESANTE. Il progetto tanto caro a Craxi e al ministro del Tesoro Ooria. ma osteggiato dal leader repubblicano e ministro della Difesa. Giovanni Spadolini, sarà domani nuovamente al centro di un infuocato dibattito. Il disegno di legge è pronto, la Banca d'Italia (lo ha ufficialmente confermato lo stesso Governatore sabato all'assemblea) è tecnicamente pronta per la «Lira Nuova». Manca solo il consenso politico. E non è un problema di poco conto. Craxi vuole la nuova moneta con «tre zeri tagliati» per dare il segno della ripresa economica e coronare la discesa dell'inflazione. Ma molti altri ministri sono dubbiosi: la Lira Nuova potrebbe avere pericolosi effetti di "rilassamento nella dura battaglia per 11 risanamento e lo sviluppo economico. La preoccupata relazione di Ciampi gioca in favore di queste perplessità. Inoltre, repubblicani e democristiani sospettano, più o meno apertamente, che dietro l'iniziativa si nasconda un'operazione di propaganda e di «immagine». Emilio Pucci Gli ultimi 20 gi Craxi vuole la monetAmnistia, domani il sì dei ministri ROMA — Dopo lunghe discussioni, domani il Consiglio dei ministri approverà il disegno di legge sull'amnistia e l'indulto che saranno concessi in occasione del quarantennale della Repubblica e che, probabilmente, verranno promulgati dal capo dello Stato entro Natale. Il provvedimento, infatti, passerà successivamente al vaglio delle Camere e non è escluso che deputati e senatori possano apportarvi delle modifiche. Sui tredici articoli di cui si compone e sui quali i ministri si sono dichiarati in linea di massima già d'accordò, si sono sviluppate anche ièri polemiche, specie da parte di radicali e liberali. I primi, per bocca del loro segretario, Giovanni Negri, si sono dichiarati ancora una volta contrari alla concessione dell'amnistia e favorevoli invece ad un ampio indulto, anche in considerazione del fatto che le «pene» commina te in questa Repubblica «sono in genere incostituzionali ed illegittime nelle loro applica¬ orni prima del voto a «con 3 zeri tagliati», zioni». Fanno eco i liberali, da sempre avversi alla proposta di amnistia. Quanto all'amnistia totale per gli imputati di omicidio colposo per sinistri della strada, cosi come è previsto nel disegno di legge, in particolare all'articolo che condiziona la scarcerazione al risarcimento dei danni ai familiari della vittima o, in caso di impossibilità economica a farlo, alla discrezionalità del giudice, è la parte destinata, forse, a suscitare le perplessità maggiori anche perché per quanto riguarda le somme del risarcimento il testo governativo lascia ampia discrezionalità al giudice. Si dilata, cioè, il potere del magistrato proprio mentre si discute sulla necessità di definirne con più precisione i suoi limiti. Il provvedimento di clemenza, destinato ad alleggerire le carceri di circa 7 mila detenuti e di un terzo il carico dei tre milioni di processi pendenti negli uffici giudiziari, ricalca in buona parte il testo della precedente amnistia del 1981. Anclie questa ventesima amnistia, infatti, prevede il perdono per i reati non finanziari di competenza del preto¬ per la nuova asse perplessi de e prì re (fino a 3 anni, in alcuni casi fino a 4) non concedendo, però, alcuno «sforamento» per quei reati societari tipici della criminalità politico-amministrativa. Oltre ai reati di terrorismo, e di mafia, nei confronti del quali non verrà applicato neanche l'indulto, non saranno perdonati il falso giuramento della parte, la falsa testimonianza quando la deposizione riguarda fatti connessi all'esercizio di pubbliche funzioni proprie del testimone, il commercio o la somministrazione di medicinali guasti, ti commercio di sostanze alimentari nocive, la somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute, il rialzo o il ribasso fraudolento dei prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio, nonché l'usura. Potranno invece beneficiare dell'amnistia coloro che abbiamo esportato all'estero valuta per un massimo di cento milioni o che abbiano costituito fuori del Paese un capitale per un analogo tetto. Per i reati a mezzo stampa il perdono sarà concesso al direttore o vicedirettore responsabile, quando sia noto l'autore dell'articolo incriminato. r. c. mblea regionale