«O i milioni o il malocchio»

«O i milioni/ o il malocchio» Di nuovo in tribunale la veggente Vador accusata di truffa «O i milioni/ o il malocchio» Condannata ad un anno - S'era fatta dare da due clienti gioielli e pellicce per 40 milioni La magia non tiene lontani i guai e neppure le condanne penali. Dopo i 4 mesi di carcere inflitti ai primi di giugno al Santone delle Vallette (al secolo Salvatore Gulisano). ieri è arrivata una brutta notizia anche per Ornella Rossa, in arte Vador: il tribunale l'ha condannata ad un anno di carcere e un milione di multa con la condizionale. E non è neppure la prima volta che la maga finisce in un'aula di giustizia: nell'ottobre '85 aveva avuto un anno e 10 mesi di reclusione. Astrologa, cartomante e veggente, come lei stessa s'è definita, Ornella Rossa, 38 anni, bionda e robusta, era accusata di esercizio abusivo della professione medica e di truffa ai danni di due donne. Le clienti, Luciana Ferretti e la madre, insegnanti, le avrebbero consegnato gioielli, pellicce e mobili (per un valore di circa 40 milioni) per «decontaminarli dagli influssi negativi», in parole povere per togliere il malocchio. Oggetti che la maga non avrebbe restituito. Ornella Rossa, difesa dagli avvocati Dal Fiume e Ferrando, ha rilanciato le accuse contro le due donne: «Sono stata io a prestare alle due insegnanti SO milioni per comprare un alloggio. Luciana poi aveva dei problemi psicologici, era stata lasciata da un uomo». Luciana Ferretti, che si è costituita parte civile con l'avv. Rossa, ha spiegato al presidente Capirossl: «Ho attraversato un brutto periodo e un'amica mi ha presentato la veggente, che ha saputo carpire la mia fiducia». Ornella Rossa ha due studi, uno in via Baveno 7 e l'altro in via Buniva 77, a Pinerolo: un'attività molto redditizia, stando almeno alle carte processuali. Pare che oltre a fare la cartomante, prospettasse ai clienti affari, compravendite di cascine, ristoranti, alloggi. »k Pesanti condanne inflitte dal pretore di Ivrea, dottor Scarrone, ai ricettatori delle carte d'identità rubate nei municipi del Canavese. Due anni a Vincenzo Esposito. 32 anni, e Gianni Bori Prelle. 50 anni, di Ivrea; un anno e dieci mesi a Salvatore Bellandi. 19 anni, di Feletto; due anni e sei mesi a Marco Olivero. 43 anni, di Romano. Sono finiti davanti al giudice dopo una serie di perquisizioni, che hanno portato a ritrovare una settantina di documenti, ancora in bianco. Il processo riguardava le carte d'identità sottratte a Cintano, in Valle Sacra, e Verrone, nel Biellese, e ritrovate nelle abitazioni dei condannati: nessuna prova però che abbiano partecipato ai furti. Uno degli imputati, Giam- piero Gaviglio. 36 anni, di Scarmagno, è stato assolto per insufficienza di prove. Per Livio Giovannini, 37 anni, di Biella, tuttora latitante, il pretore ha disposto lo stralcio. * I carabinieri di Rivoli hanno arrestato per furto Moreno Zeminiani, 25 anni, viale Di Nanni 25. Rivoli, e Carmela Patrizia Germano, 26 anni, via Antica di Rivoli 2. Dopo aver svaligiato l'alloggio del medico Felice Cavuoto, 35 anni, via Antica di Rivoli 6. Alpignano, e quello di Laura Milani, 25 anni, via Cellini 10, Rivoli, hanno caricato la refurtiva sulla Fiat Uno del medico, posteggiata in piazza Caduti ad Alpignano. Sono stati catturati da una pattuglia di carabinieri, dopo una gimeana che ha danneggiato cinque auto parcheggiate in via Rombò.