I «quadri» ancora ad un bivio tra sindacato e associazione di Valeria Sacchi

I «quadri» ancora ad un bivio tra sindacato e associazione Al convegno Angui dibattito sul sistema che cambia I «quadri» ancora ad un bivio tra sindacato e associazione MILANO — A sei mesi di distanza dal primo congresso nazionale, e dopo aver ottenuto, il riconoscimento giuridico, l'associazione che riunisce i quadri della grande industria privata, l'Anqui, ha voluto riunire di nuovo i propri iscritti in un convegno nazionale allo scopo, come ha spiegato il segretario Carlo Cappellaro, -di aggiornare i profili della nostra identità e fare il punto sulle scelte della nostra associazione-. Nell'ottica del confronto, sono stati dunque chiamati al dialogo Imprenditori e sindacalisti: Carlo Patrucco per la Confindustria, Giorgio Benvenuto per il sindacato, il sottosegretario al Lavoro Andrea Borruso per la controparte politica e Michele Figurati, direttore delle relazioni aziendali Fiat. In apertura dei lavori (il terna dell'incontro era «I quadri nel sistema industria le che cambia-) sia Luigi Ansio, presidente dell'Anqui, sia Cappellaro hanno ribadito l'intenzione dell'associazione di continuare ad essere per le aziende un interlocutore e non un antagonista. 'Noi non auspichiamo ulteriori elementi di rigidità nel nostro sistema di relazioni industriali — ha chiarito Arisio — perché siamo convinti che una vera coscienza sociale e professionale non si acquista per legge o per contratto ma sostenendo, come finora si è fatto, con perseveranza le proprie ragioni davanti alle parti sociali-. A questa impostazione hanno dato il loro pieno assenso sia Patrucco che Figurati. Entrambi hanno infatti riaffermato la non disponibilità delle imprese a riconosce- re i quadri come interlocutori sindacali a sé stanti. - E'difficile accettare logiche di segmentazione contrattuale — ha detto Figurati —. Non esistono sistemi che valgono per tutti. La forza dei quadri è di restare realtà sociale, con ca pacità di pressione-. Oltre a confermare che l'Anqui rimane l'unica associazione «valida» dei quadri Patrucco non ha perso l'occasione dell'incontro, e della presenza di Benvenuto, per ricordare alcuni dati ormai classici del «caftter de doléance- confindustriale: ha lamentato i tagli alla fiscalizzazione che sono costati alle Imprese 560 miliardi e un au mento dell'1,2% in termini di costi; ha aggiunto che il nostro costo del lavoro net 1985 è salito del 7,i% contro una riduzione dello 0,3% in Germania e, entro l'anno, si avvia in Italia a superare l'8% Quanto a Benvenuto, ha am messo che bisogna introdurre elementi di competitività ed ha poi ricordato l'urgenza di arrivare a realizzare, sull'esempio tedesco, -la vota zione anche per gli scioperi Valeria Sacchi

Luoghi citati: Germania, Italia, Milano