La Borsa resta in altalena

La Borsa resta in altalena Smaltiti gli eccessi il mei iato sembra fermo ad una guerra di trincea La Borsa resta in altalena Afa e voglia di vacanze sembrano gli elementi dominanti in questa Borsa di fine giugno che non riesce a trovare la forza per imboccare una direzione. Spariti i timori di eventuali insolvenze che avevano depresso il mercato la scorsa settimana, la Borsa si avvia alla prossima liquidazione — in calendario per lunedi — con poco bagaglio di titoli scambiati e molte incertezze di fronte alla crisi di governo. Eppure chi frequenta Piazza degli Affari da anni ricorda come le crisi di governo abbiano spesso acceso manovre rialziste. Non cosi venerdì scorso in cui il listino, dopo una settimana di modesti ma invoglianti recuperi, alla notizia della crisi politica incipiente ha perso un secco 2.8 per cento deprimendo l'indice Comit a quota 665. Questo significa, in cifre, che da un venerdì all'altro i prezzi hanno recuperato in media solo l'1.8 per cento, il che colloca i valori di listino all'incirca sulle quote di aprile. Ma rispetto ad aprile una condizione di fondo sembra essere decisamente mutata: le posizioni troppo cariche hanno probabilmente già smaltito i loro eccessi. Un dato tranquillizzante è infatti quello del volume degli scambi in controvalore: nell'ultima settimana la media giornaliera si è mantenuta sui 150 miliardi, con sedute quasi sempre chiuse in rialzo. Poche vendite, dunque, che hanno presto trovato compratori, mentre solo quindici giorni fa volumi di scambio di 4-500 miliardi il giorno erano nella norma. Venerdì mattina le novità già ditfusesi sul fronte della crisi governativa hanno forse dissuaso qualche operatore a imbastire nuovi affari. L'analisi dei diversi comparti del listino non segnala spunti particolari. Continua il discreto recupero della Montedison (+ 3,4 da un venerdì all'altro), seguita da Farmitalia e da Montefibre cui si accoda questa volta anche la Stantìa. Bene le Fiat (+ 2.3 per cento) e le Olivetti (+4,6 per cento). Segni di recupero anche nel comparto assicurativo, con un + 2 per cento delle Generali, un + 3,4 per cento delle Ras e un + 4,1 per cento delle Toro. Lunedi prossimo sarà il primo giorno di Borsa per le azioni Saes e mercoledì per le Editoriale Monti, mentre le Fincomau del Gruppo Fiat, entrate lunedi scorso a 3600 lire, hanno chiuso la settimana con un brillante 5200. Il processo di allargamento del listino, per fortuna, continua con costanza, e. col.