Colombia, per il Papa si abbassano i fucili di Marco Tosatti

Colombia, per il Papa si abbassano i fucili Da martedì il sesto viaggio in America Latina Colombia, per il Papa si abbassano i fucili «M 19» proclama una tregua e punta sulla mediazione di Wojtyla CITTA- DEL VATICANO — Papa Wojtyla torna, per la sesta volta, in America Latina, continente della speranza per la Chiesa cattolica, banco di prova per la «dottrina sociale, che Giovanni Paolo II spera di opporre con successo alla sfida dell'ingiustizia arrogante, e alla lusinga della violenza rivoluzionaria. Per sei giorni, a partire da martedì prossimo, il Papa sarà In Colombia, la terra di Camillo Torres, il prete guerrigliero entrato nei miti degli Anni 60. e di una Chiesa «tranquilla., fedele alle direttive di Roma, non percorsa dai fremiti — Teologia della Liberazione, ricerca di maggiore autonomia, esperimenti in campo liturgico e morale — cosi diffusi nel subcontinente più cattolico del mondo. Nel '68 fu in Colombia Paolo VI, e la visita destò un'impressione enorme. Ora il papa che viaggia non è più fonte di stupore, ma le aspettative legate alla presenza di Giovanni Paolo sono molto alte, e legate al ruolo di 'mediazione- che la Chiesa cattolica ha svolto, e sta ancora cercando di interpretare, in America Latina. Mediazione fra Stati, Argentina e Cile; mediazione fra violenze contrapposte, come in El Salvador. E addirittura mediazione fra un governo democratico, quale è quello di Bogotà. e la guerriglia. Per ultimo l'ha chiesta l'Ai 19, il gruppo armato re sponsabilé dell'occupazione sanguinosa del Palazzo di Giustizia di Bogotà nel Novembre scorso, proclamando una tregua per il periodo della visita papale. -Desideriamo riunirci con sua Santità per essere ascoltati, e informarLa dettagliatamente sulle nostre proposte allo scopo di trovare una soluzione politica al crescente conflitto interno-, ha scritto in una lettera inviata in Vaticano, l'M 19. chiedendo inoltre una benedizione papale per i guerriglieri -perché siamo popolo cristiano e figli di Dio-, Con una frazione del movimento più importante della guerriglia, il Fare (Forze Armate rivoluzionarie di Colombia, pro-sovietiche), il presidente uscente. Belisario Betancur. è riuscito a giungere a un accordo. Deposte le armi, i guerriglieri sono entrati in parlamento, e probabilmente il Papa li vedrà in uno dei momenti - ufficialidei viaggio. Pare escluso • invece un suo incontro con rappresentanti aei movimenti ancora in clandestinità: oltre a quelli citati. l'Esercito di Liberazione Nazionale (Eln. castrista), e l'Esercito Popolare di Liberazione (Epl. maoista). Ma non è necessario un incontro diretto: basta un discorso, una dichiarazioI ne, per varare, affidandola magari ai vescovi del luogo, o al nunzio, un'iniziativa di pace fra governo e rivoluzione che avrebbe il prestigioso sigillo della Santa Sede. Di' momenti singolari, o delicati, la visita del Papa ne avrà più d'uno. Le ingiustizie sociali, -l'insicurezza, la violenza, la disoccupazione crescente-, denunciate senza mezzi termini dai vescovi nel loro messaggio di annuncio della visita riecheggieranno nelle parole del Papa. Che parlerà agli abitanti dei barrios. le cinture di tuguri attorno alle città: agli indios sfruttati: ai discendenti degli schiavi negri, di cui Cartagena. sul Pacifico, era il più grande mercato nel Secolo dei Lumi: ai gamines. le bande di piccoli delinquenti, ragazzini e bambini, abbandonati a sè stessi, che scorrazzano, rapinando e uccidendo, nelle giungle urbane. E naturalmente si recherà a pregare sulla «tomba di fango, creata ad Armerò dal Nevado del Ruiz. O. se non è possibile, nelle immediate vicinanze, a Lentìa e Cninchinà. dove vivono i superstiti della catastrofe. Giovanni Paolo II avrebbe voluto visitare il carcere di Bogotà. ma. come ha dichiarato padre Tucci. organizzatore dei viaggi papali, il programma era già troppo fitto. Ad accoglierlo troverà, nella sede del Governo, due presidenti quello in carica. Belisario Betancur. e il suo successore, già eletto. Virgilio Barco. che sostituirà Betancur dal 7 Agosto. Sarà a colloquio con entrambi, ma in due saloni diversi. Marco Tosatti